Diaframma contraccettivo: cos’è, come si mette e a chi è consigliato

Il diaframma vaginale è un metodo contraccettivo poco conosciuto: ecco come funziona, quali sono i benefici e i rischi

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

Il diaframma è un metodo contraccettivo a barriera, utilizzato per prevenire una gravidanza indesiderata. Si tratta di uno degli anticoncezionali meno conosciuti, soprattutto fra le giovani. Ma vediamo meglio di cosa si tratta, come si usa e la percentuale di rischio.

Che cos’è

Il diaframma vaginale è una coppetta di gomma morbida con un bordo particolarmente spesso in cui è situata una molla a spirale oppure due archetti in metallo che permettono l’inserimento e la resa. Esistono diversi modelli in vendita, alcuni con forme particolari per adattarsi, per esempio, alle esigenze delle donne che presentano un utero retroverso. Anche le taglie possono essere differenti e cambiare nel corso della vita sessuale di una donna. Per orientarsi al meglio tra i modelli e per comprendere la giusta applicazione del diaframma anticoncezionale, è importante contattare una professionista in consultorio che ci aiuti a scegliere la misura e la soluzione migliore.

Come funziona

Il diaframma contraccettivo in sostanza crea una barriera fisica fra la vagina e l’utero, capace di bloccare il passaggio degli spermatozoi. Solitamente il diaframma viene applicato insieme ad una crema spermicida che si spalma direttamente sul bordo prima dell’applicazione della coppa oppure si può introdurre poco prima dell’inserimento del diaframma. Lo spermicida rafforza l’azione di barriera del diaframma, riducendo il coefficiente di rischio e di non copertura del metodo anticoncezionale.

Quando si mette

Il diaframma va applicato dalla donna in modo autonomo, poco prima del rapporto. Non ci sono indicazioni specifiche sul quando inserirlo, volendo si può aspettare l’ultimo momento, ma in questo caso sarebbe più probabile un inserimento frettoloso e non corretto. Inoltre le creme spermicide perdono efficacia dopo qualche ora (5 circa), quindi non conviene aspettare tanto o, se necessario, bisognerà ripetere l’operazione di inserimento sia della coppetta che dello spermicida. L’operazione di inserimento non è particolarmente complicata, ma è bene chiedere ad una professionista di mostrarci e aiutarci la prima volta per una maggiore pratica e consapevolezza. La coppetta va rimossa senza fretta, 6-8 ore dopo il rapporto sessuale, mai oltre le 24 ore dal rapporto.

Preservativo o diaframma?

Il rischio di fallimento del diaframma si aggira intorno al 6-14%, non bassissimo quindi, determinato principalmente da una applicazione non corretta. Se vogliamo fare un paragone con il preservativo, questo garantisce un’ottima protezione dalle gravidanze indesiderate (98-99.8%) e soprattutto, a differenza del diaframma e da molti altri contraccettivi, protegge dalle malattie a trasmissione sessuale poiché, se inserito ancora prima dei preliminari, evita del tutto il contatto e lo scambio di liquidi.

Come conservarlo

In genere un diaframma ha una vita che va dai sei mesi ai due anni, monitorando sempre con attenzione lo stato di usura e la taglia. Ma come si conserva nel tempo? Dopo averlo tolto, il diaframma vaginale deve essere lavato accuratamente con sapone e acqua fredda. In seguito va asciugato, coperto con il borotalco e riposto nella sua scatola. Se utilizzato nel modo giusto può durare fino a due anni, dopodiché è necessario acquistarne un altro.

Quando è consigliata

Come per la coppetta mestruale, non ci sono indicazioni specifiche sui corpi che possono accogliere un diaframma o tanto meno controindicazioni per una barriere che è puramente fisica. Una visita ginecologica sarà sufficiente per capire il modello e la misura più adeguata e fin dalle prime prove possiamo capire se è il metodo che fa per noi. È necessario nel tempo prestarsi a controllo periodici (un paio l’anno) perché un parto o la variazione di peso potrebbero rendere necessario il cambio di taglia o di modello.