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Contraccezione orale, una storia dalla parte delle donne

Più di 50 anni fa veniva scoperta la pillola contraccettiva, una delle innovazioni sociali più importanti del ’900

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

1950: Margaret Sanger, fondatrice dell’America and Planned Parenthood Federation, incontra il biochimico Gregory Pincus e lo convince della necessità della contraccezione orale. La Sanger raccoglie 50.000 dollari. Ha inizio la ricerca. Già nel 1956 lo stesso Pincus, insieme ai colleghi Min Chuh Chang e John Rock, ginecologo di Harvard, conduce il primo trial su 60 donne volontarie. In questo stesso anno Pincus realizza con successo un trial su 6.000 donne di Puerto Rico e Haiti. Nasce così la storia della “pillola”, che ha visto un costante miglioramento del profilo di attività, intesa nel senso di prevenzione delle gravidanze, e di sicurezza, con un progressivo calo degli effetti indesiderati. Tutto grazie alla ricerca.

Cosa è cambiato per la donna

La storia della pillola, in qualche modo, rappresenta un modello per la medicina moderna. Dai primi contraccettivi orali si è progressivamente passati a prodotti sempre più “neutri” sul piano del metabolismo, più sicuri per la salute della donna, con un’efficacia contraccettiva sempre maggiore. Ed allora, ripercorriamo una narrazione che, per l’Europa, inizia nel 1961, quando giunge la prima pillola contraccettiva. Si chiamava Anovlar, quest’anno compie 60 anni ed era frutto della ricerca tedesca di Schering – oggi Bayer. Il primo contraccettivo scatenò subito una ridda di polemiche, sia sociali che scientifiche, tanto che in Italia fu approvato solamente nel 1967 per fini terapeutici e diventò a disposizione nelle donne per la contraccezione solo nel 1976. Da allora si è assistito ad una progressiva riduzione della quantità di estrogeni utilizzati nelle pillole e anche del tipo di ormone. Nel 1987 la “pillola” conteneva quasi un terzo in meno di etinilestradiolo, appunto l’estrogeno utilizzato, rispetto ad Anovlar. Nel 1989 si è arrivati a 30 microgrammi, poi a 20 nel 1997 e a 15 nel 2000, contro i 50 microgrammi della prima pillola. Nel corso degli anni sono cambiati anche i progestinici, introducendo nella pillola prodotti con minori effetti negativi dei primi utilizzati e capaci di offrire benefici aggiuntivi come la cura dell’acne e irsutismo e dei flussi mestruali abbondanti.  Infine, con la prima pillola a base di estradiolo, estrogeno naturale, e dienogest, c’è stato il definitivo cambio di paradigma nella contraccezione orale. Questa pillola ha dimostrato una elevata efficacia nella vita reale, un basso impatto sul corpo della donna e benefici che vanno oltre la contraccezione. Rispetto al passato, oggi il panorama della contraccezione ormonale è quindi molto ampio. Questo offre alla donna la possibilità di scegliere assieme al proprio ginecologo il prodotto che per lei è più adatto, personalizzando al massimo la scelta contraccettiva.  Grazie agli sviluppi della ricerca, oggi lo specialista è in grado di dare una risposta specifica ad ogni donna che si avvicina alla contraccezione, caso per caso, in base alle specifiche necessità.

Pillola contraccettiva

Contraccezione responsabile e informazione

Oggi la donna, a tutte le età della vita fertile, ha quindi la possibilità di una contraccezione informata e responsabile. Purtroppo però accade ancora spesso che questa opportunità non sia conosciuta o quanto meno utilizzata, con il ricorso alla cosiddetta “contraccezione d’emergenza”. Le cifre dicono che negli ultimi anni, si è assistito ad una continua crescita del suo utilizzo.  In termini di vendite, si è passati da poco più di mezzo milione di unità nel 2016 ad un aumento del 13,9% nel 2017, un successivo incremento del 7,7% nel 2018 e dell’1,8% nel 2019, quando sono state vendute più di 627.000 confezioni.  Solo nel 2020, causa COVID, c’è stato un calo del 6% rispetto all’anno precedente. Ma già nel 2021 si stanno vedendo segni di ripresa sul fronte dell’utilizzo della contraccezione d’emergenza che consiste nell’assunzione entro pochi giorni da un rapporto non protetto di una sola pillola ma che espone la donna a parità di progestinico ad una dose di ormoni circa 15 volte superiore rispetto ai contraccettivi orali utilizzati regolarmente. “Questa situazione oggi non è accettabile ed è necessario che le donne, fin da giovani, conoscano al meglio il proprio corpo e siano coscienti del valore di una contraccezione responsabile” spiega Franca Fruzzetti, presidente della Società Italiana della Contraccezione (SIC). L’uso della contraccezione ormonale è fondamentale per garantire una serena vita sessuale fin dall’adolescenza, programmare la propria vita riproduttiva e scegliere in piena libertà quando avere una gravidanza. Le pillole oggi a disposizione fanno si che oggi ogni donna possa assumere quella più adatta a lei.