Sindrome dell’apericena, come limitare i danni di alcol e calorie di troppo

Il consumo di alcol eccessivo ha gravi conseguenze sull'organismo e il comportamento dell'individuo. La donna è meno resistente e cede prima alla sbornia

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Federico Mereta

Giornalista Scientifico

Laureato in medicina e Chirurgia ha da subito abbracciato la sfida della divulgazione scientifica: raccontare la scienza e la salute è la sua passione. Ha collaborato e ancora scrive per diverse testate, on e offline.

Il periodo è caldo. Non passa serata che, tra amiche, colleghi d’ufficio, appuntamenti in famiglia, non ci sia lo spazio per un aperitivo rinforzato, che magari viene anche “bissato” sotto l’aspetto dell’alcol. Tutto questo è sicuramente piacevole, ma non bisogna dimenticare che per chi non è un “aficionado” dei “fuoripasto”, questa situazione può modificare le abitudini dell’apparato digerente.

E, soprattutto, consumare alcolici può creare problemi, visto che la donna mediamente ha una “resistenza” minore di quella dell’uomo. Oltre che consigliare di limitarsi, soprattutto perché gli stuzzichini possono essere vere e proprie minacce al peso forma, ecco qualche segreto per superare la sindrome dell’apericena limitando i danni.

Un segreto per la dieta? Partire con “l’amaro in bocca”

Per chi vuole mantenersi in forma in questo periodo, sul fronte alimentare, c’è un semplice consiglio che nasce dallo studio delle reazioni biochimiche che si sviluppano quando inferiamo il cibo, ed ovviamente anche l’alcol. Prima di mettervi a tavola, almeno dieci minuti prima dell’appuntamento con il cibo, bevete una tisana amara (ad esempio di carciofo), ma scegliete quello che preferite, invece del bicchiere di spritz o simili. E comunque bevete qualcosa di amaro.

In questo modo si fa svuotare la cistifellea prima che ad essa giunga lo stimolo rappresentato dal riempimento dello stomaco. Quindi i sali biliari, complementi fondamentali per l’assimilazione dei lipidi alimentari, di tartine o sughi particolarmente succulenti, vengono intrappolati dalle fibre del primo piatto a quel punto, quando ci si mette realmente a tavola per pranzo o cena, i sali biliari disponibili per l’assorbimento dei grassi saranno di meno e quindi anche più sopportabile sarà il “carico” di calorie in entrata.

Attenzione però. Tutto può risultare inutile se si esagera con gli stuzzichini, vere e proprie “bombe” caloriche e soprattutto ricchissimi di sale. Proprio il sale usato senza parsimonia è infatti uno dei principali nemici della dieta, specie per le donne.

Il troppo sale, nel tempo, porta ad un accumulo di liquidi localizzati soprattutto sulle cosce e alle caviglie. Contromisura preventiva: bevete molta acqua – non bibite che contengono calorie. L’acqua è un validissimo sistema per “ripulire” il corpo dai liquidi di troppo.

Occhio poi alle creme e ai sughi eccessivamente elaborati: fanno piacere al palato, ma rischiano di diventare una zavorra pesante per il fisico. Infatti un grammo di lipidi, cioè di grassi, fornisce nove calorie, più o meno il doppio di una pari quantità di zuccheri e proteine.

Perché la donna sopporta meno gli alcolici

In tutte le persone esiste un enzima specifico che ha il compito di metabolizzare l’alcol ingerito. Si chiama alcol-deidrogenasi, ma non funziona allo stesso modo in tutti e in tutte le circostanze. Ad esempio se si consumano alcolici a digiuno oppure di fanno vere e proprie “overdose” in poco tempo (attenzione al rischio del binge drinking), gli effetti sull’organismo sono ben più pesanti.

La donna, però, in media è meno “resistente” rispetto all’uomo. Il motivo? Tende ad assimilare l’alcol più lentamente e a mantenerlo più a lungo nel sangue, perché la quantità di alcol-deidrogenasi disponibile è mediamente inferiore di un quinto rispetto a quella dell’organismo maschile. Anche per questo il gentil sesso corre i rischi di “cedere” prima alla sbornia.

Se si eccede, l’alcol non può essere metabolizzato e va a danneggiare il corpo: in particolare il fegato e il sistema nervoso. Così si arriva alle classiche conseguenze legate all’assunzione di alcolici. Fino ad un millilitro di alcol per litro di sangue si tende ad essere meno rapidi nelle reazioni, ma basta che la quota si raddoppi per arrivare all’ebbrezza vera e propria e ad un’innaturale euforia.

Il pericolo diventa quello di perdere i freni inibitori, con maggior rischio di cadute e anche di possibili problemi sul fronte dell’inibizione sessuale, incidenti stradali, pur se non si ci dovrebbe mai mettere al volante dopo aver bevuto.

Lo fa pensare una ricerca apparsa qualche tempo fa sulla rivista Addiction, che dimostra come più si beve, più cresce la disponibilità ad avere rapporti sessuali non protetti. In particolare ad un aumento di 0,1 milligrammi per millilitro di alcol nel sangue, corrisponde una crescita del cinque per cento a fare sesso non sicuro.

Gli studiosi sono giunti a questa conclusione rileggendo dodici diversi studi, correlando la situazione al fatto che il consumo di alcol influisce sul processo decisionale, che viene alterato in modo proporzionale alla quantità di alcol bevuta. In genere, quindi, più se ne consuma e più le persone sono pronte ad avere rapporti non protetti.