Perché non ricordiamo i nomi? Ecco cosa si è scoperto sulla memoria

Esistono tanti diversi tipi di memoria, uno studioso ne ha contati ben 256. Degli scienziati hanno approfondito l’argomento arrivando a nuove importanti scoperte.

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Redazione

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I ricercatori dell’Università di Manchester hanno pubblicando uno studio su Cerebral Cortex in cui hanno raccontato le loro più recenti scoperte in fatto di memoria.

L’indagine è stata condotta su 41 pazienti epilettici sottoposti a un intervento chirurgico per limitare le crisi che prevedeva di lavorare su una porzione di cervello coinvolta nei processi mnemonici. In circa metà dei pazienti i chirurghi hanno agito sul lobo temporale anteriore sinistro, nell’altra metà dei casi su quello destro.

Dopo l’operazione i pazienti sono stati sottoposti a dei test psicologici. Il primo risultato dell’analisi dimostra come entrambi gli emisferi cerebrali siano importanti per la memoria. Chi però era stato operato all’emisfero sinistro aveva maggiori difficoltà a raccontare fatti noti o conoscenze acquisite.

Messi di fronte a delle immagini di personaggi molto famosi, non ne ricordavano il nome, pur dicendo di sapere di conoscerli. In sostanza l’espressione verbale di quella che viene detta memoria semantica risultava danneggiata. La memoria semantica è in estrema sintesi quella che ci permette di ricordare fatti accaduti che non ci riguardano direttamente (come ad esempio i film recitati da un certo attore), mentre quella episodica è legata agli eventi che ci hanno interessato direttamente (come l’incontro che abbiamo avuto personalmente con quel certo personaggio famoso).

La memoria resta un argomento vasto e complesso, di cui ancora molto c’è da scoprire. Questa ricerca ha avuto il pregio di aver aggiunto un tassello di conoscenza. Del resto sperimentiamo tutti i giorni i misteri che riguardano la nostra memoria: quante volte riconosciamo un volto di una persona incontrata tempo prima e non ne ricordiamo il nome? La memoria visiva, in particolare per quel che riguarda il volto che tanto dice di una persona, risulta spesso più forte della capacità di ricordare delle informazioni nozionistiche, probabilmente perché guardare una persona è un atto in grado di farci provare delle emozioni, mentre un nome è più difficile da memorizzare e più facile da dimenticare perché c’è meno coinvolgimento emotivo, a meno che quel nome susciti in nome emozioni particolari, allora ce lo ricorderemo senza problemi.