Le parole che sfuggono: anomia e disnomia

L’anomia, in medicina, è l’incapacità di rievocare i nomi di cose e soprattutto di persone. La disnomia, o difficoltà di accesso lessicale, impedisce di ricordare una certa parola in un determinato momento.

Foto di Federico Beretta

Federico Beretta

Medico chirurgo

Medico Chirurgo abilitato, da anni collabora con diversi magazine online e si occupa di divulgazione medico/scientifica.

A chi non è mai capitato di dimenticare il nome di una persona appena incontrata? Questo fenomeno, sebbene comune e spesso attribuito a distrazione o mancanza di interesse, può rivelarsi imbarazzante. Tuttavia, esistono disturbi specifici del linguaggio che vanno oltre la semplice dimenticanza occasionale.

Due di questi disturbi sono l’anomia e la disnomia, condizioni che possono avere un impatto significativo sulla capacità di comunicare. In questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi e le strategie per gestire questi disturbi del linguaggio.

Che cos’è l’anomia

L’anomia è un disturbo del linguaggio caratterizzato dall’incapacità di evocare nomi di oggetti o di persone, anche note. Questa condizione può manifestarsi in modo lieve, con difficoltà occasionali a ricordare nomi propri, o in forme più gravi, dove anche le parole di uso quotidiano possono sfuggire.

L’anomia è spesso associata a danni cerebrali, come quelli causati da un ictus che abbia interessato specifiche aree del cervello, in particolare i lobi temporali.

Cause dell’anomia

Le cause dell’anomia possono essere molteplici, ma tra le più comuni troviamo:

  • Lesioni cerebrali: i danni ai lobi temporali, spesso conseguenti a ictus, possono compromettere la capacità di ricordare i nomi propri.
  • Disturbi neurologici: malattie come l’Alzheimer e altre forme di demenza possono causare anomia.
  • Altre cause di afasia: l’anomia può essere una componente di diversi tipi di afasia, disturbi del linguaggio che seguono lesioni cerebrali.

Diagnosi e sintomi dell’anomia

La diagnosi di anomia richiede una valutazione approfondita da parte di specialisti, come neurologi e logopedisti. I sintomi tipici includono:

  • Impossibilità nel trovare parole specifiche durante una conversazione.
  • Uso di descrizioni o circonlocuzioni per sostituire le parole mancanti.
  • Ridotta capacità di riconoscere e ripetere le parole su imitazione e estrema difficoltà a richiamarle spontaneamente.

Che cos’è la disnomia

La disnomia, o difficoltà di accesso lessicale, è un disturbo specifico del linguaggio che si manifesta come difficoltà a richiamare alla memoria una parola in un determinato momento. A differenza dell’anomia, la disnomia non implica una compromissione della comprensione o della capacità di ripetere la parola stessa.

Cause della disnomia

La disnomia può essere causata da vari fattori, tra cui:

  • Disturbi del linguaggio o dell’apprendimento: nei bambini, la disnomia può essere associata a dislessia o altri disturbi dell’apprendimento che interferiscono con le abilità linguistiche.
  • Stress emotivo: lo stress può giocare un ruolo significativo nella disnomia, causando difficoltà a trovare le parole giuste, specialmente in situazioni di pressione come esami o presentazioni.

Sintomi e manifestazioni della disnomia

I sintomi della disnomia includono:

  • Sostituzione di parole che sfuggono con sinonimi o termini della stessa area tematica (es. “bottiglia” invece di “bicchiere”).
  • Uso di circonlocuzioni per descrivere l’oggetto o il concetto (es. “il posto dove vado a fare la spesa” per indicare il supermecato).
  • Utilizzo di parole generiche o riempitive (es. “passami quella cosa che sta sul piano”).
  • Riempimento delle pause con gesti o espressioni di sospensione.

Strategie per gestire anomia e disnomia: la memorizzazione e il training

Per aiutare a superare le difficoltà legate a questi disturbi del linguaggio, è possibile adottare diverse strategie:

  • Associazione: collegare il nome di una persona a un elemento specifico come un evento, un colore, un profumo o un ruolo lavorativo.
  • Ripetizione: ripetere mentalmente il nome subito dopo averlo ascoltato.
  • Descrizione: descrivere la parola cercata in modo dettagliato per aiutare il richiamo.

Gli specialisti possono implementare varie tecniche di riabilitazione per migliorare l’accesso lessicale:

  • Training sulla denominazione visiva rapida: esercizi informatizzati per migliorare la rapidità di accesso alle parole.
  • Training sulla velocità di elaborazione: attività volte a velocizzare il processo di richiamo delle parole.

Alcuni suggerimenti pratici possono aiutare a migliorare la capacità di ricordare le parole:

  • Percorrere l’alfabeto: pronunciare in ordine alfabetico le lettere e pensare se la parola cercata potrebbe iniziare con quel suono.
  • Usare sinonimi: cercare parole che abbiano lo stesso significato.
  • Visualizzare la parola: immaginare di vedere la parola scritta su carta.
  • Associare idee o qualità: collegare mentalmente la parola a un’idea o una caratteristica distintiva (es. ricordare “Spinoza” pensando alle spine di una rosa).
  • Usare rime: utilizzare parole in rima per facilitare il richiamo (es. “Oleandro” e “Alessandro”).
  • Associazioni visive: collegare visivamente elementi presenti nel nome o nelle caratteristiche della parola da ricordare.

Anomia e disnomia sono disturbi del linguaggio che, sebbene possano sembrare semplici dimenticanze occasionali, possono influenzare significativamente la capacità di comunicare. Comprendere le cause e i sintomi di questi disturbi è il primo passo per gestirli efficacemente.

Con l’aiuto di specialisti e l’adozione di strategie appropriate, è possibile migliorare la capacità di richiamare le parole e ridurre l’impatto di questi disturbi sulla vita quotidiana. La chiave è non trascurare i segnali e cercare il supporto necessario per affrontare queste difficoltà.

Fonti bibliografiche: