Logopedista: cosa fa e quando è il caso di ricorrervi

Il logopedista si occupa dell’identificazione e della cura di disturbi che riguardano la voce, il linguaggio, la comunicazione e la deglutizione. Sapete come svolge il suo mestiere?

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Il logopedista è una figura professionale specializzata nel trattamento di patologie che colpiscono la comunicazione e il linguaggio. Si rivela dunque prezioso in presenza di bambini con problemi nel parlare e non solo.

La parola logopedia deriva dai termini greci logos ovvero discorso e paideia traducibile in educazione. Chi pratica questa disciplina medica si dedica all’analisi e alla cura dei disturbi del linguaggio, a cui spesso si associano problematiche cognitive, come ad esempio difficoltà di apprendimento, di sviluppo e di memoria.

Al logopedista spetta il compito di trovare le soluzioni più indicate a seconda del paziente in modo da superare le disabilità comunicative. Uno dei casi più comuni a cui ci si rivolge al logopedista è il trattamento dei problemi del linguaggio che colpiscono i bambini, ma in realtà sono molte le situazioni, che riguardano sia adulti sia bambini, in cui il consulto con un logopedista è indicato. Si può infatti ricorrere a questo figura professionale in presenza di ritardi di sviluppo del linguaggio, disturbi fonologici, disturbi dell’apprendimento, dislessia, ritardi mentali, disturbi dell’attenzione, patologie cerebrali o neurologiche, autismo, demenza, disfonia, disartria, difficoltà di linguaggio correlate alla sordità, disfagia, deglutizione disfunzionale.

Un’altra situazione che comunemente viene trattata dal logopedista riguarda gli adulti e i bambini con balbuzie dove la comunicazione viene interrotta da involontarie rotture e blocchi della normale fluidità del discorso. Generalmente compare tra i 2 e i 6 anni di vita, ma può manifestarsi anche successivamente. Le cause dell’insorgenza di questo disturbo possono essere svariate. C’è una predisposizione genetica e quindi una familiarità con il problema, tant’è vero che che i bambini che hanno parenti di primo grado che balbettano hanno una maggiore probabilità di sviluppare a loro volta la balbuzie. Ma le motivazioni alla base possono essere anche altre, il logopedista saprà identificarne l’origine e intervenire nel modo più appropriato.