Laringoscopia: cos’è, come si esegue e quando viene effettuata

La laringoscopia è un esame che permette di visualizzare la laringe e le corde vocali per diagnosticarne le problematiche

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Carlotta Dell'Anna Misurale

Laureanda in Medicina e Chirurgia

Studentessa di Medicina appassionata di neurologia. Vanta esperienze in ricerca, con focus sui misteri del cervello e l'avanzamento scientifico.

La laringoscopia è una procedura medica utilizzata per esaminare la laringe e la faringe, per diagnosticare e monitorare le patologie correlate, nonché per valutare i disturbi ostruttivi delle vie aeree superiori. È un tipo di esame endoscopico e viene considerata una tecnica poco invasiva e sicura.

Esistono due metodi principali: la laringoscopia indiretta, che utilizza strumenti semplici per visualizzare la laringe e la faringe, e la laringoscopia diretta, che si avvale di un laringoscopio. Quest’ultimo può essere dotato di fibre ottiche flessibili o rigide, a seconda delle esigenze diagnostiche o terapeutiche.

Anatomia della laringe

Prima di analizzare nel dettaglio come si effettua una laringoscopia, quali sono le finalità di questo esame e quali possono essere le eventuali controindicazioni, è bene ripassare brevemente l’anatomia della laringe. La laringe è un condotto di forma tubolare posto a livello del collo, prima dell’inizio della trachea e subito sotto la faringe; costituisce l’ultimo tratto delle vie aeree superiori ed è posto anteriormente all’esofago, il primo tratto del canale digestivo.

Essa è formata da strutture cartilaginee tenute insieme da una serie di muscoli e legamenti. Oltre ad ospitare le corde vocali, la laringe svolge una serie di funzioni fondamentali: innanzitutto incanala l’aria in direzione dei polmoni attraverso la trachea; tramite la vibrazione delle corde vocali, consente la fonazione; ed infine, grazie ad una valvola cartilaginea chiamata epiglottide, impedisce al cibo che viene deglutito di imboccare la trachea e di ostruire le vie respiratorie.

Cos’è una laringoscopia

Con il termine laringoscopia si indica l‘esame endoscopico delle vie aeree superiori, indicato anche con la sigla VADS (ossia videoendoscopia delle vie aeree superiori): esse comprendono le fosse nasali, il rinofaringe, l’orofaringe, l’ipofaringe e la laringe.

Questo esame può rilevare le cause di ostruzioni respiratorie, individuare infezioni e neoformazioni faringee o laringee, identificare lesioni precancerose tumori in stadio iniziale. Inoltre, consente lo studio della deglutizione e della motilità delle corde vocali. La laringoscopia può essere di due tipi: laringoscopia indiretta e laringoscopia diretta.

Laringoscopia indiretta tradizionale

La laringoscopia indiretta è un semplice esame ambulatoriale che il medico può effettuare nel corso della visita, per esempio in caso di mal di gola: la procedura prevede l’introduzione di uno specchio laringeo dietro al velo palatino illuminandolo con una torcia, inquesto modola luce consente al medico di esaminare la laringe.

Laringoscopia diretta

La laringoscopia diretta o fibrolaringoscopia, invece, è un esame specialistico eseguito da un otorinolaringoiatra che richiede una strumentazione adeguata, ossia un laringoscopio: il laringoscopio è un lungo strumento di forma tubolare, dotato di una telecamera e collegato ad un monitor esterno, che viene inserito attraverso la gola o il naso del paziente e che permette di osservare nei minimi dettagli la laringe; può essere rigido oppure flessibile. La laringoscopia diretta flessibile è generalmente esplorativa, mentre la laringoscopia diretta rigida può essere anche terapeutica e viene eseguita in sala operatoria sotto anestesia generale.

Video-fibrolaringoscopia con NBI

La video-fibrolaringoscopia rappresenta un’evoluzione notevole nella diagnostica endoscopica laringea. Utilizzando un dispositivo all’avanguardia dotato di un chip di acquisizione immagini collocato sulla punta, questa tecnica offre una visione estremamente dettagliata e ingrandita delle strutture laringee. La precisione di questo strumento è potenziata ulteriormente dalla tecnologia Narrow-Band Imaging (NBI), la quale è particolarmente efficace nell’esaminare e differenziare le anomalie vascolari a livello delle corde vocali, diventando uno strumento indispensabile nell’identificazione di lesioni precancerose. Preparare adeguatamente il paziente è cruciale: per minimizzare il disagio e sopprimere i riflessi, si ricorre all’uso di spray anestetici prima dell’esame. Con una gestione attenta, questo esame minimamente invasivo consente una valutazione precisa e confortevole, fondamentale nell’ambito oncologico per una diagnosi precoce e accurata.

Come si effettua una laringoscopia

A seconda delle finalità dell’accertamento, la procedura per effettuare una laringoscopia può presentare alcune importanti differenze. Per quanto riguarda la laringoscopia indiretta, si tratta di un esame ambulatoriale molto semplice della durata di pochi minuti; non è necessario alcun tipo di preparazione né di anestesia, tuttavia, se il paziente dovesse avvertire un fastidio più intenso, sarebbe possibile applicare uno spray anestetico.

Preparazione

Per quanto riguarda la fibrolaringoscopia diretta, può essere necessario ricorrere ad un’anestesia locale nel caso di laringoscopia flessibile o ad un’anestesia generale nel caso di laringoscopia rigida operatoria. In quest’ultimo caso al paziente saranno richiesti tutti gli accertamenti previsti per gli interventi chirurgici; ciò implica:

  • Valutazione dell’anamnesi del paziente per indagare eventuali patologie pregresse che potrebbero comportare complicazioni durante l’intervento, terapie farmacologiche antiaggreganti anticoagulanti in corso che potrebbero interferire con la procedura oppure allergie a farmaci anestetici.
  • Svolgimento di una serie di accertamenti clinici, tra cui prelievo del sangue ed elettrocardiogramma.

Prima di sottoporsi alla procedura, inoltre, è consigliabile evitare il consumo di cibi e bevande nelle due-tre ore precedenti l’esame poiché l’introduzione del laringoscopio potrebbe causare vomito nei pazienti predisposti a questa reazione; nel caso di laringoscopia in anestesia generale, bisogna rimanere a digiuno almeno dalla sera prima. Inoltre, eventuali protesi dentali mobili sono da rimuovere prima dell’esame.

Procedura

Nella fibrolaringoscopia diretta flessibile, dopo aver nebulizzato la gola del paziente con dell’anestetico e con un apposito farmaco per ripulire le vie respiratorie dalle secrezioni mucose, il laringoscopio viene introdotto nella laringe attraverso la narice. Si tratta di una tecnica mininvasiva e non dolorosa, eseguita in regime ambulatoriale e della durata media di 10-15 minuti. Grazie a questo esame è possibile studiare il tratto della via aerea superiore e delle corde vocali anche durante il respiro e mentre il paziente parla.

La laringoscopia a fibre ottiche rigide ha una procedura simile tuttavia, in questo caso, il fibroscopio viene introdotto nella laringe direttamente attraverso la bocca. È particolarmente utile per studiare le vibrazioni delle corde vocali e per ricercare, ad esempio, le cause di una disfonia; è possibile equipaggiare il fibroscopio non solo con luci stroboscopiche per un esame che valuti la propagazione dell’onda mucosa ma anche con strumenti chirurgici per intervenire nel corso dell’indagine, ad esempio per ottenere campioni bioptici.

Fase post-procedurale

Al termine dell’esame clinico il paziente può tornare immediatamente a casa; nel caso di laringoscopia flessibile gli effetti dell’anestetico locale svaniscono dopo circa 30-60 minuti, mentre per la laringoscopia operatoria l’anestesia generale necessita di un tempo di osservazione che va da un minimo di 4 ore ad una notte. Al termine della procedura è consigliabile che il paziente rimanga a digiuno per alcune ore, poiché possono presentarsi alterazioni della capacità deglutitoria, eviti di schiarirsi la gola e tossire troppo forte, anche se ne sente l’esigenza, e si limiti a parlare poco e a bassa voce. Per alleviare l’eventuale fastidio alla gola è possibile effettuare dei gargarismi con acqua calda e sale.

A cosa serve una laringoscopia

La laringoscopia è un test diagnostico volto ad individuare, monitorare ed, eventualmente, trattare le patologie che possono colpire la laringe, la faringe e le vie respiratorie superiori; questo esame può essere utile per indagare le cause di ostruzione delle vi respiratorie superiori e apnee del sonno oppure disturbi della deglutizione e della fonazione. Nello specifico una laringoscopia viene prescritta in caso di:

  • Raucedine cronica o perdita della voce;
  • Disfonia;
  • Mal di gola cronico;
  • Otiti e dolore persistente alle orecchie;
  • Sinusite;
  • Infiammazioni o infezioni della gola;
  • Russamento notturno;
  • Difficoltà di deglutizione;
  • Disfagia;
  • Presenza di sangue nel muco;
  • Traumi alla gola;
  • Ostruzione delle vie aeree;

La laringoscopia diretta può inoltre essere impiegata per:

  • Prelevare campioni di tessuto da sottoporre a biopsia;
  • Individuare e rimuovere polipi a livello della gola e del naso;
  • Diagnosticare tumori alla laringe e alla faringe;
  • Rimuovere tumori a livello della laringe o della faringe mediante laser;
  • Rimuovere corpi estranei inalati o ingeriti, nel caso di ostruzione respiratoria;
  • Facilitare l’intubazione orotracheale in preparazione a un intervento chirurgico in anestesia generale o a una ventilazione meccanica;

Rischi e controindicazioni della laringoscopia

La laringoscopia indiretta e quella diretta con endoscopio flessibile è un esame che non presenta controindicazioni e può essere effettuato da pazienti di qualsiasi età; maggiore cautela è necessaria nel caso di laringoscopia diretta che necessita di anestesia generale. L’esame clinico non è doloroso ma può essere causa di fastidio per ragioni anatomiche del paziente, come cavità nasali strette o un maggior riflesso faringeo che induce il vomito; tuttavia, l’anestetico vaporizzato in faringe dovrebbe essere sufficiente a minimizzare il disagio. Al termine dell’esame, il soggetto potrebbe percepire una sensazione di gonfiore alla bocca, destinata a scomparire nell’arco di pochi minuti.

Nel caso di pazienti con gravi difficoltà respiratorie è bene tener presente che tutti i tipi di laringoscopia possono provocare la comparsa di edemaquindi gonfiore, e bloccare le vie respiratorie. Si tratta di una complicazione piuttosto inusuale, tuttavia, ha maggiori probabilità di verificarsi se il paziente è affetto da un tumore faringo-laringeo, presenta dei polipi a livello delle corde vocali o se il tratto esplorato è già parzialmente infiammato e irritato. Se a causa della laringoscopia il paziente non riesce a respirare, dev’essere intubato immediatamente per ripristinare un sufficiente passaggio dell’aria.

In casi molto rari, soprattutto quando la laringoscopia è volta al prelievo di tessuti o al trattamento di formazioni anomale, potrebbero verificarsi perdite di sangue, infezioni e piccole lesioni a livello delle vie respiratorie.

Fonti bibliografiche: