Quando si parla di dita a scatto ci si riferisce ad una patologia che porta all’infiammazione dei tendini flessori della mano. Questa malattia può rendere difficoltosi movimenti molto semplici, come piegare le dita. Il dolore può portare a notevoli disagi, come una mancanza di indipendenza e a diverse complicanze psicologiche dovute alla difficoltà di movimento.
Indice
Cos’è il dito a scatto
Per dito a scatto, o tenosinovite stenosante, si intende un’infiammazione dei tendini flessori delle dita della mano che possono portare ad una notevole difficoltà di movimento.
Questa patologia colpisce la guaina sinoviale, all’interno della quale scorre presente il tendine. L’infiammazione porta all’inspessimento della guaina e all’impossibilità per il tendine di scorrere liberamente. Questo aumento di dimensioni porta a un drastico cambiamento della capacità di movimento delle dita.
In particolare, il sintomo del dito a scatto più caratteristico è l’incapacità di estendere il dito. Quando si soffre di tenosinovite stenosante, infatti, si ha difficoltà a distendere le dita della mano, che rimane piegato e si estenso solo dopo aver impresso una certa forza ed in maniera improvvisa, da cui il nome della patologia.
Sintomi del dito a scatto
I sintomi del dito a scatto sono diversi e possono interessare differenti aree della mano. Solitamente, però, le dita più colpite da questa patologia sono il medio, l’anulare ed il pollice.
Tra i sintomi più diffusi c’è il caratteristico movimento che dà il nome a questa patologia. Quando la mano è chiusa il paziente trova difficoltà ad aprirla o ad aprire un dito che si distenderà con uno scatto solo esercitando una forza superiore al normale. Questo sintomo può essere accompagnato da dolore che più spesso si presenta al mattino. Al risveglio può capitare che le dita risultino flesse e che il semplice movimento di estensione richieda un certo sforzo.
Spesso tra i sintomi del dito a scatto c’è la presenza di un piccolo nodulo nella regione palmare. A volte risulta invisibile ad occhio nudo e si può rilevare palpando l’area.
Il dolore è un sintomo comune e viene evocato non solo quando il soggetto prova a muovere il dito ma anche al tocco. Se viene palpata l’area del nodulo, infatti, è probabile che il paziente provi un forte dolore.
Quali sono cause del dito a scatto
Le cause del dito a scatto sono molte e differenti tra loro ed individuarle è fondamentale per capire quale sia il trattamento più appropriato. Le cause più comuni sono:
- Piccoli traumi. I microtraumi possono portare allo sviluppo di questa patologia. Ad esempio, piccoli infortuni facendo sport o utilizzando macchinari che vibrano. Questo trauma di piccola entità può portare all’infiammazione del tendine della mano.
- Movimenti ripetitivi. Possono portare ad uno sforzo eccessivo del tendine e alla sua infiammazione. I movimenti ripetuti, infatti, provocano sollecitazione costante e, in seguito, infiammazione. Spesso i pazienti colpiti da questa patologia svolgono un lavoro per il quale sono necessari specifici strumenti e movimenti ripetitivi. Tra questi ci sono i musicisti e gli artigiani.
- Il dito a scatto può essere anche un sintomo di altre malattie. Diabete, gotta, artrite reumatoide o ipotiroidismo sono solo alcune delle patologie che possono predisporre allo sviluppo di questo disagio.
- L’età è un altro fattore di rischio del dito a scatto. I pazienti che soffrono di questa patologia hanno solitamente più di 40 anni e la maggior parte è di sesso femminile. Con l’età, infatti, il collagene dei tessuti si indebolisce, riducendo l’elasticità del tendine.
- Alcune persone possono avere una predisposizione anatomica che le rende più suscettibili alle dita a scatto. In generale le donne sono più inclini a sviluppare dita a scatto rispetto agli uomini.
Diagnosi del dito a scatto e visite mediche
Spesso le piccole infiammazioni ai tendini della mano vengono sottovalutate. In particolare, le dita a scatto vengono trascurate, nella convinzione che sia un sintomo passeggero. È fondamentale individuare rapidamente la causa di questa patologia, in modo da poter comprendere con più rapidità quale sia la terapia più efficace.
Diagnosticare il dito a scatto non è complesso, grazie al sintomo caratteristico che dà il nome alla patologia. Nel momento in cui si presenta il sintomo è necessario recarsi dal medico affinché possa controllare il movimento delle mani e il livello di dolore. Il medico, infatti, può diagnosticare il disturbo basandosi sulla storia clinica del paziente e sull’esame obiettivo. Tramite la visita può identificare le zone dolenti, verificare la fluidità dei movimenti chiedendo al paziente di chiudere e aprire la mano e rilevare la presenza di eventuali noduli sottocutanei con la palpazione del palmo della mano.
Dopo questa breve visita sarà sua premura indicare lo specialista più adatto per fornire una valutazione più approfondita oppure consigliare un trattamento.
Cure naturali per le dita a scatto
I rimedi naturali per il dito a scatto possono essere molto utili per alleviare il dolore. È necessario però comprendere che, nei casi più gravi dove la tendinite e il dolore sono acuti, può essere necessario l’intervento di uno specialista e la visita di un medico specializzato che sarà in grado di consigliare il miglior trattamento disponibile. Tra i rimedi naturali per diminuire il dolore del dito a scatto ci sono:
- ridurre o modificare le attività che causano stress ripetitivo sulle dita può aiutare a ridurre i sintomi;
- l’utilizzo del ghiaccio, in quanto aiuta a diminuire la sensazione di dolore. Grazie al freddo, infatti, la zona subisce una vasocostrizione locale con riduzione del microcircolo sanguigno. Inoltre, quando si desidera applicare il ghiaccio per ottenere sollievo, bisogna ricordare di non applicarlo direttamente sulla pelle, bensì di utilizzare un panno come barriera. In questo modo è possibile prevenire le ustioni da freddo, che possono essere molto dolorose;
- le piante officinali possono rappresentare uno strumento idoneo per trattare diverse patologie negli stadi iniziali. Ad esempio, l’arnica ha proprietà antinfiammatorie ed antidolorifiche. Questa sua caratteristica fa sì che sia uno degli ingredienti più utilizzati nelle creme antinfiammatorie naturali.
L’utilizzo di prodotti a base di elementi naturali solitamente è consigliato quando i sintomi delle dita a scatto sono lievi. Nel caso in cui i dolori diventassero troppo forti, sarà necessario procedere con un trattamento farmacologico.
Trattamenti per le dita a scatto
I trattamenti per il dito a scatto possono essere diversi a seconda della gravità della patologia. Tra le cure più diffuse ci sono:
- L’utilizzo di corticosteroidi, attraverso infiltrazioni locali. Soprattutto nei casi più estremi, questi farmaci vengono iniettati direttamente a livello della zona colpita.
- Fisioterapia o “ginnastica per dito a scatto”. L’esecuzione di esercizi specifici è in grado di migliorare notevolmente la mobilità delle mani. Questa attività va combinata a comportamenti atti corretti, come evitare l’utilizzo di determinati strumenti o i movimenti ripetuti eseguiti in modo errato.
- Spesso vengono prescritti farmaci antinfiammatori ed analgesici, soprattutto quando l’infiammazione è ad uno stadio avanzato. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di ridurre l’infiammazione a livello della guaina sinoviale. Tra questi rimedi per il dito a scatto i più utilizzati sono i FANS (antinfiammatori non steroidei).
- È consigliabile, infine, l’utilizzo di tutori che permettono al dito di avere il corretto supporto durante i movimenti e di diminuire la probabilità che l’infiammazione peggiori. Il tutore, a volte, può essere utilizzato anche solo durante la notte per permettere al dito di mantenere la posizione corretta. A volte i tutori vengono invece utilizati per tenere le dita in una posizione estesa durante il giorno per aiutare a prevenire il blocco delle dita.
Dita a scatto e chirurgia
I rimedi per il dito a scatto sopra elencati possono essere utilizzati con successo soprattutto quando l’infiammazione non è in stadio avanzato. Durante i primi stadi della patologia è possibile, infatti, intervenire in modo non invasivo, ottenendo ottimi risultati nel controllo dell’infiammazione e del dolore.
Spesso, però, i sintomi vengono sottovalutati e l’infiammazione peggiora fino a che il dolore diventa insopportabile. Il paziente si trova impossibilitato a svolgere anche le azioni più semplici. In questa fase può essere prescritta un’ecografia o una radiografia per controllare il livello di gravità dell’infiammazione ed eventuali alterazioni strutturali.
In questo caso è possibile eseguire un intervento chirurgico per la correzione del dito a scatto, che può essere di due tipologie:
- il “release percutaneo”, chiamato anche “liberazione percutanea del dito a scatto”, è una procedura che viene effettuata in day-hospital. Questa operazione chirurgica è svolta in anestesia locale. Solitamente questo intervento viene effettuato sul dito medio, sull’anulare e sull’indice, ma non sul pollice.
- il secondo intervento chirurgico possibile è invece una tenolisi dei flessori. In questo caso i tendini vengono liberati dal gonfiore della guaina che porta al forte dolore e alla limitazione dell’apertura della mano. Questo intervento è più complesso e può portare a complicazioni come infezioni o rigidità, seppur sia un’evenienza molto rara.
Dopo pochi giorni, è possibile muovere le dita ma, affinché l’intervento risulti efficace, è necessario seguire tempi di recupero che possono durare anche qualche mese. In questo periodo è consigliabile evitare movimenti ripetitivi e svolgere della fisioterapia seguiti da professionisti. Inoltre, nei mesi successivi, è possibile che venga richiesto una radiografia o ecografia per controllare lo stato di salute del tendine.
Fonti bibliografiche:
- Mayo Clinic, Trigger finger
- V. Vuillemin, H. Guerini, H. Bard, G. Morvan, Stenosing tenosynovitis