Il ruttino dopo il pasto, per certi versi, è del tutto normale. Tanto che spesso lo si cerca nel piccolo, per assicurarsi che abbia digerito quanto ha ingerito e lo stomaco stia facendo bene il suo lavoro. Ma attenzione. Ci sono casi, in circa una persona su cento, in cui le eruttazioni si susseguono, creando ovviamente qualche piccolo problema in comunità.
Basti pensare in questo senso a quanto emerge da uno studio giapponese apparso su American Journal of Gastroenterology. La ricerca, oltre a mostrare che la percentuale di chi soffre di eruttazioni frequenti e continuate potrebbe essere leggermente più alta, segnala anche che a soffrire di questo curioso disturbo potrebbero essere più gli uomini delle donne. Ma soprattutto rivela come chi beve molti alcolici o fa frequentemente impiego di farmaci per limitare l’acidità di stomaco potrebbe essere più portato all’eruttazione.
D’altro canto, va detto, la presenza di patologie dello stomaco e dell’intestino possono associarsi ad una più frequente comparsa del disturbo. Detto che lo studio condotto da esperti dell’Università Metropolitana di Osaka può essere discusso visto che riporta solamente percezioni oggettive raccolte su un sondaggio via web su 10.000 persone, offre comunque l’occasione per fare il punto sui comportamenti che potrebbero lenire il fastidio.
Indice
I consigli per migliorare una continua eruttazione
Ecco allora cinque semplici consigli generali che possono aiutarci.
- Controllatevi a tavola. Non bisogna mai riempirsi fino a scoppiare. Lo stomaco si può dilatare, ma in caso di eccessi la digestione soffre, specie se si esagera con nutrienti che impongono un lavoro digestivo intenso, come ad esempio quelli ricchi in grassi. Ricordiamo che la dispepsia, ovvero la digestione lenta e prolungata, può impegnare il viscere. E quindi rendere necessario un numero di eruttazioni maggiore per riprendersi.
- Attenzione al meteorismo. Tentate di limitare gli alimenti che più facilmente inducono l’introduzione di aria o la formazione di gas all’interno di stomaco e intestino. Per questo occorre consumare con moderazione pane, prodotti lievitati, creme particolarmente grasse, frappè, oltre ai legumi che per alcune persone particolarmente sensibili possono dar luogo alla comparsa di meteorismo e tensione addominale. Esistono anche soggetti che possono andare incontro a meteorismo dopo ingestione di grandi quantità di verdura o frutta.
- Niente fumo. Fumare fa male. Sempre. Ma per chi fuma e magari punta sulla classica sigaretta dopo il pasto per aiutare la digestione, può esistere il rischio di avere un effetto controproducente. Perché fumando aria anche nelle vie digerenti e quindi si incrementano i rischi di ritrovarsi con lo stomaco gonfio e quindi con la necessità di lasciarsi andare con le eruttazioni.
- Masticare con cura. A volte tendiamo a consumare un pasto in pochi minuti. In altre circostanze invece magari ruminiamo a lungo ogni boccone. È importante invece dare il tempo giusto alla permanenza del cibo in bocca, facendolo procedere con la necessaria tranquillità e sminuzzandolo per bene con premolari e molari. In questo modo lo prepariamo ad essere “lavorato” al meglio da parte dello stomaco, che quindi si affatica meno. E se la digestione migliora, anche i rutti vengono limitati.
- Occhio all’effetto chewing-gum. Per chi ha problemi di aerofagia e conseguente meteorismo, tenere sempre in movimento mandibole e mascelle può rivelarsi controproducente. Anche sul fronte del possibile rischio di aumento delle eruttazioni. Per questo, adattandosi alle necessità di ognuno, è meglio non esagerare con le gomme da masticare. E bisogna anche ricordare che anche l’acido carbonico che troviamo nelle bevande gassate può facilitare la comparsa del classico “ruttino”. Se si eccede, il fastidio non si spegne.
Il consiglio finale
Attenzione allo stress. Sembra quasi un luogo comune, ma non è così. Lo stress, oltre a rendere più complessa la digestione, ha un’azione diretta sullo stomaco. E aumenta il rischio di acidità e dispepsia. Oltre ad accelerare le modalità di masticazione dei cibi. Dalla ricerca giapponese emerge chiaramente che il numero di volte in cui una persona mastica, spesso esagerato proprio per la tensione emotiva, diventa un parametro importante per definire il rischio. Inoltre, anche sintomi legati alla condizione psicologica come insonnia o ansia certo non aumentano il benessere digestivo. Ed anche le eruttazioni possono aumentare, come segno di ricerca di un processo di digestione che si fa difficoltoso.