“Diana sapeva che sarebbe morta”: la profezia sulla sua tragica fine

Lady Diana sapeva che avrebbe perso la vita in un incidente stradale, stando a un documento nascosto per anni in cassaforte

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Redazione

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Lady Diana sapeva che sarebbe morta in un incidente stradale. Una profezia drammatica sulla sua fine che soltanto oggi, a venticinque anni dalla morte della Principessa del Popolo, sarà affrontata in una nuova docuserie che promette di far scintille. Non è la prima volta che si susseguono rivelazioni inedite e colpi di scena sulla morte di Diana Spencer, ma stavolta ad emergere sono ulteriori dettagli in merito alle indagini delle autorità britanniche e francesi e in particolare sulla Mishcon Note, testimonianza di un incontro cruciale avvenuto due anni prima di quel fatidico giorno.

Lady Diana sapeva della sua tragica fine

C’è chi non ha mai avuto dubbi sul fatto che l’incidente che causò la morte di Lady Diana fosse stato architettato nei minimi dettagli. Fatto che, però, non ha mai trovato riscontro: come sempre in casi del genere bisogna analizzare a fondo le prove, affinché le indagini siano il più accurate possibile. Ma secondo gli esperti che hanno lavorato alla nuova docuserie The Diana Investigations, disponibile su Discovery + a partire dal 18 agosto 2022, c’è un particolare che potrebbe cambiare davvero tutto.

La chiamano Mishcon Note, una piccola lettera che riporterebbe delle parole pronunciate da Diana già nel 1995, ben due anni prima da quell’incidente che l’ha strappata per sempre alla vita. Stando a questa “nota”, la donna sapeva che prima o poi avrebbero provato a “sbarazzarsi di lei”.

A prender nota delle rivelazioni di Diana è stato Victor Mishcon, rappresentante legale della Principessa con la quale tenne un incontro a porte chiuse il 30 ottobre 1995. Diana era visibilmente preoccupata e disse al suo avvocato che alcune fonti affidabili le avevano rivelato che qualcuno stava progettando un modo per colpirla nell’aprile 1996, possibilmente inscenando un’avaria ai freni o un incidente simile.

Le indagini sulla morte di Diana

Gli appunti di Mishcon, tuttavia, diventarono una vera e propria patata bollente di cui lui stesso non si volle mai fare carico. Senza contare che, poi, le indagini vere e proprie sulla morte di Lady Diana non iniziarono prima del 2004. Secondo gli esperti della docuserie, l’avvocato consegnò la nota con le parole di Diana all’allora commissario della polizia metropolitana di Londra, Paul Condon, ma non rivelò mai la sua esistenza, conservandola in una cassaforte di Scotland Yard.

Solo il successore di Condon, John Stevens, colui che si prese l’incarico di avviare l’indagine (l’Operazione Paget) incluse nel fascicolo questo documento. “La lettera è stata data da Lord Mishcon al mio predecessore, Paul Condon, – ha detto Stevens – e l’ha messa nella sua cassaforte. Me ne sono accorto solo quando sono stato nominato commissario io stesso… E mi era stato reso conto che Lord Mishcon aveva detto che in realtà non aveva dato molta importanza alla cosa“.

Stando alle parole del commissario Stevens, però, la pista aperta dalla nota di Mishcon non ha portato ad alcuna conferma delle affermazioni di Diana: “Ho intervistato Lord Mishcon in tre occasioni e ho raccolto ulteriori dichiarazioni su quella lettera, perché è qualcosa che mi ha causato grande preoccupazione. Ho visto Lord Mishcon circa un mese prima della sua morte, verso la primavera del 2005, e ha tenuto fede al fatto che pensava che fosse paranoica, e non ci aveva creduto molto. Era il suo avvocato e ricorda, un avvocato ha obblighi legali nei confronti dei suoi clienti”.

Harry e le ultime ore della madre Diana

La morte di Lady Diana ha profondamente segnato un’intera generazione, ma a restarne colpiti sono stati più di chiunque altro i figli William e Harry. Tante volte esperti e non hanno immaginato come sarebbero andate le cose tra i due fratelli se la madre fosse ancora viva. Harry avrebbe lasciato il Regno Unito con la moglie Meghan? Diana avrebbe cercato di mediare tra lui e il fratello, per riportare la pace?

Solo ipotesi e congetture, intervallate da dichiarazioni e affermazioni che rendono tutto ancor più confusionario, nel tentativo di far chiarezza. Tentativo di cui, in ultimo, lo stesso Harry si è preso carico come dimostra il suo libro di memorie. Un manoscritto che si dice “farà tremare il Palazzo”, nel quale moltissime pagine sono dedicate all’indagine personale di Harry sulle ultime ore della madre e su quella fatidica notte in cui perse la vita.