Il Natale nella famiglia reale britannica è una combinazione di usi popolari contemporanei e tradizioni antiche. Dall’albero di Natale vittoriano al concerto ideato dalla Principessa del Galles, ogni aspetto riflette l’evoluzione culturale del Regno Unito e il ruolo simbolico dei Windsor.
Indice
L’Albero di Natale venuto dalla Germania
La tradizione natalizia dei Windsor deve molto alla cultura tedesca, portata nel Regno Unito dalla Regina Carlotta, moglie di Giorgio III. Nel XIX secolo, Carlotta ha introdotto l’usanza di decorare un albero di Natale con candele, dolci e giocattoli, facendo da pioniera per una tradizione che ha poi conquistato tutte le classi sociali.
A rendere popolare questa tradizione, però, sono stati, alcuni anni dopo, la Regina Vittoria e il Principe Alberto. Le immagini della Regina, insieme al Principe consorte e ai figli, con i loro alberi di Natale, pubblicate su giornali, come l’Illustrated London News nella celebre edizione del 1848, hanno contribuito a diffondere l’usanza in tutta la Gran Bretagna.
Il Natale vittoriano: l’origine di molte tradizioni
Durante il regno della Regina Vittoria, il Natale è diventato un evento più intimo e familiare, e lo scambio dei regali era il momento che riuniva grandi e piccoli. Vittoria annotava meticolosamente i regali ricevuti e donati nel suo diario, dimostrando quanto la festività fosse importante per il legame familiare. Inoltre, l’epoca vittoriana ha consolidato l’idea del Natale come occasione per aiutare i meno fortunati, con donazioni e pranzi offerti ai poveri.
Vittoria e Alberto trascorrevano sempre il Natale al Castello di Windsor ma dopo la morte del Principe consorte, avvenuta il 14 dicembre del 1861, la Regina ha iniziato a passare le festività a Osborne House, la sua residenza sull’isola di Wight.
Il Natale a Sandringham
Oggi è Sandringham la residenza delle festività natalizie dei Windsor. Infatti, dopo la morte di Vittoria, il figlio Edoardo VII ha iniziato a trascorrere nella residenza del Norfolk le vacanze e così la tradizione è rimasta immutata fino ad oggi – tranne in alcuni anni, quando la famiglia reale ha optato per il Castello di Windsor.
I periodi di difficoltà
Nei momenti storici più difficili, la famiglia reale ha trascorso il periodo natalizio a Windsor, mantenendo comunque in parte le tradizioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, le Principesse Elisabetta e Margaret hanno organizzato spettacoli teatrali a Windsor per raccogliere fondi per enti di beneficienza.
Più recentemente, durante la pandemia di COVID-19, le celebrazioni sono state adattate alla situazione di isolamento, Elisabetta II è rimasta a Windsor registrando dal Castello il suo discorso che ha avuto un ruolo ancora più significativo, come fonte di conforto per milioni di persone.
La Vigilia di Natale
La Vigilia di Natale prevede l’apertura dei regali nel pomeriggio, dopo l’immancabile afternoon tea, una tradizione che proviene dagli antenati tedeschi dei Windsor. Dopo lo scambio dei regali è prevista una black tie dinner, cioè una cena elegante, dove il dress code per gli uomini è lo smoking e le donne sono in abito lungo, preferibilmente di colore scuro.
Prima della cena, viene servito l’aperitivo, per Elisabetta II niente champagne, lei preferiva il suo cocktail del cuore, lo “Zaza”. Lo “Zaza” è a base di Dubonnet, Dry Gin e buccia d’arancia. Al posto della buccia d’arancia, la Regina preferiva il limone e in aggiunta anche due cubetti di ghiaccio tondi, così da non sbattere sul vetro ed evitare il rumore.
Regali poco costosi e divertenti
I regali sotto l’albero dei Windsor devono essere economici e divertenti. Un regalo molto apprezzato, Carlo lo ha ricevuto da sua sorella Anna: un’asse per il wc in pelle bianca. L’umorismo inglese è alla base dei regali: un pettine per i capelli dono di Harry al fratello William, un criceto giocattolo parlante che Meghan ha regalato alla Regina Elisabetta durante il suo primo Natale a Sandringham e un kit per costruirsi la donna perfetta che Kate ha donato ad Harry, prima dell’arrivo della Markle.
Il 25 dicembre
Il giorno di Natale, tutta la Royal Family percorre un breve tragitto a piedi dalla tenuta alla chiesa di St. Mary Magdalene, per partecipare alla funzione religiosa, un evento che richiama molti cittadini che accorrono per salutarli e giornalisti da tutto il mondo.
Dopo la funzione religiosa, la famiglia si riunisce per mangiare insieme e Mike Tindall, marito di Zara Phillips, nipote della Regina, alcuni anni fa ha rivelato che il pranzo di Natale è un buffet freddo, per permettere ai collaboratori di festeggiare in famiglia.
Un pranzo tradizionale a base di insalata di gamberi o aragosta, tacchino con i contorni tipici e Christmas pudding, servito con burro al brandy. Il Christmas pudding è un dolce molto antico che risale al XV secolo e veniva servito per Natale già ai tempi di Enrico VIII.
Alcuni giorni fa, il Principe William parlando con delle persone, durante un appuntamento pubblico, ha detto che quest’anno il giorno di Natale saranno in 45. Carlo III ha invitato i fratelli con i figli, i nipoti e le rispettive famiglie e, probabilmente, i figli di Camilla.
Il discorso del Re
Il discorso natalizio del monarca è uno degli appuntamenti più attesi del giorno di Natale. Dopo il pranzo, anche la famiglia reale si riunisce introno alla tv per ascoltare lo speech del Re. Introdotto nel 1932 da Giorgio V e trasmesso per la prima volta via radio, proprio da Sandringham, il discorso è ora un evento televisivo e web globale.
Registrato alcuni giorni prima di Natale, offre riflessioni sull’anno appena trascorso e un messaggio di speranza per il futuro. La Regina Elisabetta II ha utilizzato questo momento per condividere eventi personali e nazionali, mantenendo un forte legame con il popolo britannico e il Commonwealth.
Nel libro The other side of the coin, la stylist personale della Regina Elisabetta, Angela Kelly, ha raccontato la preparazione dell’outfit della sovrana per la registrazione del discorso. La Kelly si accordava settimane prima con la produzione che avrebbe allestito il set, per capire quali colori sarebbero stati sullo sfondo, quale sarebbe stata l’inquadratura e come sarebbe stato decorato l’albero.
A quel punto lei sceglieva alcuni abiti, selezionati poi dalla produzione stessa, per trovare il più giusto. Quasi mai il verde, anche se era uno dei colori preferiti dalla Regina, perché poteva confondersi con l’albero e raramente il rosso che era difficile da riprendere in modo nitido.
Appuntamenti tradizionali e nuovi eventi natalizi
La settimana prima di Natale, Carlo III ha mantenuto un appuntamento voluto da Elisabetta II, che comprende la famiglia reale al completo: un grande pranzo a Buckingham Palace per scambiarsi gli auguri.
È previsto anche uno scambio di auguri con lo staff che in passato riceveva in dono dalla Sovrana, e probabilmente oggi da Carlo, il Christmas pudding; la Regina ne ordinava 1500.
Negli ultimi anni sono nate anche nuove iniziative da parte di esponenti della Royal Family: ad esempio, la Regina Camilla organizza a Clarence House una festa di beneficenza con musica e divertimento per i bambini dell’Helen & Douglas House e della Roald Dahl’s Marvellous Children’s Charity.
Da quattro anni, poi, la Principessa del Galles organizza il “Royal Carols – Together At Christmas”, un concerto di Natale, registrato nell’Abbazia di Westminster ad inizio dicembre e trasmesso in tv per la Vigilia.
Le immancabili Christmas card
La Regina Elisabetta e il Principe Filippo inviavano ogni anno circa 750 cartoline di auguri di Natale. Le cartoline venivano firmate personalmente da Sua Maestà che iniziava a siglarle in agosto, durante la sua permanenza a Balmoral, in Scozia. Ogni Natale, tutti i membri della famiglia reale inviano molte cartoline di auguri, mantenendo salda una tradizione di lunga data.
Un’eredità che continua
Le tradizioni natalizie di casa Windsor sono una testimonianza del loro legame con la storia e la cultura britannica. Da Guglielmo il Conquistatore a Carlo III, ogni generazione ha contribuito ad arricchire questo patrimonio, rendendo il Natale un simbolo di unità familiare e nazionale. La famiglia reale fa da ponte, unendo le tradizioni e la contemporaneità: il discorso del Sovrano trasmesso il 25 dicembre accomuna non solo i britannici, ma tutti i popoli che fanno parte del Commonwealth.