Mette-Marit di Norvegia, il figlio a processo per violenza: fissata la data di inizio

Il processo sarà seguito attentamente sia in Norvegia che a livello internazionale, dato il legame di Marius Borg Høiby con la famiglia reale

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Antonella Latilla

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Marius Borg Høiby, figlio della Principessa Mette-Marit di Norvegia, si prepara a sedersi sul banco degli imputati. Lo scorso 18 agosto sono state annunciate le 32 accuse mosse contro di lui dal Procuratore di Stato, quattro delle quali per stupro. Ora sono state confermate le date del processo.

È stato il suo avvocato, Ellen Holager Andenæs, a farlo sapere al quotidiano norvegese Nettavisen. Sebbene fosse già noto che il processo non sarebbe iniziato prima dell’inizio del 2026, il legale ha ora diffuso una data di inizio e di fine: dal 3 febbraio al 13 marzo. Si terrà presso il Tribunale distrettuale di Oslo. Pertanto, il processo durerà sei settimane, con un’udienza al giorno. In totale, dall’inizio alla fine, sono previste 24 udienze.

Høiby, 28 anni, è il maggiore dei tre figli della Principessa ereditaria; è nato da una precedente relazione. Insieme al Principe Haakon, Mette-Marit ha altri due figli: l’erede al trono Ingrid Alexandra, 21 anni, e Sverre Magnus, di due anni più giovane. Nonostante questi legami di parentela, Marius non detiene un titolo principesco e non è un membro ufficiale della famiglia reale norvegese. Anche se questo scandalo sta minando seriamente le fondamenta dell’istituzione monarchica norvegese.

Di cosa è accusato Marius Borg

Le accuse condivise dal Procuratore di Stato Sturla Henriksbø contro Marius Borg sono 32. E includono: un caso di stupro con rapporto sessuale, due casi di stupro senza rapporto sessuale, quattro capi d’imputazione per condotta sessuale inappropriata, un caso di abuso in una relazione intima, due capi d’imputazione per aggressione fisica, un caso di danneggiamento intenzionale, un caso di minacce, cinque violazioni di ordini restrittivi, una violenza sessuale commessa da un agente di polizia e cinque violazioni del codice della strada. La pena cumulativa per tutti questi reati potrebbe arrivare fino a dieci anni di carcere.

Il procuratore ha spiegato che l’indagine si è basata su centinaia di migliaia di file multimediali e decine di migliaia di messaggi, consentendo un’analisi approfondita del caso, che è stato considerato chiuso a giugno. Da quel momento in poi, il caso è stato trasferito alla procura, che ha presentato le sue conclusioni in una conferenza stampa, sottolineando la “gravità” degli eventi. Il procuratore ha inoltre assicurato che l’indagine non è stata influenzata né favorevolmente né sfavorevolmente dal fatto che Marius sia figlio di Mette-Marit di Norvegia.

L’elenco dei reati descrive una persona con precedenti penali e comportamenti sessuali aberranti, piuttosto che il figlio di una Principessa cresciuto tra le mura del palazzo e sotto la protezione di Re Harald e della Regina Sonja. Marius aveva tre anni quando Mette-Marit è convolata a nozze con Haakon.

Né corrisponde all’immagine del giovane che sua sorella, la Principessa Ingrid Alexandra, ha descritto come “un esempio da seguire” durante la sua festa di diciotto anni. La famiglia reale ha mantenuto una posizione neutrale: “Spetta ai tribunali esaminare questo caso ed emettere un verdetto. Non abbiamo ulteriori commenti”, ha dichiarato il suo portavoce ai media norvegesi. Per ora è stato però tolto a Borg il passaporto diplomatico, quello con cui generalmente viaggiano tutti i royal.

Lo scandalo fa tremare la monarchia norvegese

Lo scorso anno Marius Borg Høiby è stato arrestato ben tre volte. Prima per un’accesa lite con l’ex fidanzata che lo ha denunciato per aggressione fisica e psicologica. Il giovane ha ammesso di aver agito sotto l’effetto di cocaina e alcol. Borg è stato poi arrestato per la seconda volta per aver violato un ordine restrittivo e, appena due mesi dopo, è avvenuto il terzo arresto.

Quest’ultimo arresto è stato molto più grave: è stato accusato di stupro, dopo che sul suo cellulare sono stati scoperti diversi video che mostravano atti sessuali espliciti compiuti senza il consenso delle vittime.

In seguito all’ultimo arresto, Marius è stato in custodia cautelare presso la prigione di Hamar, dove è rimasto fino al 27 novembre. Durante questo periodo, si sono aggiunte altre accuse, tra cui minacce, danneggiamento, stupro e stupro senza rapporti sessuali, nonché diverse aggressioni sessuali, utilizzando come prova le registrazioni trovate sul suo telefono.

Ora, un anno dopo, la procura ha formalmente presentato le accuse, cosa che probabilmente non sorprende né Haakon né Mette-Marit, che hanno continuato a sostenere il giovane nonostante i crimini che deve affrontare. Hanno persino trascorso una vacanza insieme in Portogallo, forse consapevoli che potrebbe essere la sua ultima estate di libertà per molto tempo.