Un po’ fata madrina e un po’ angelo custode che veglia sui nostri giorni, qualche volta persino genio della lampada pronto a esaudire tutti i desideri dei più piccoli: questa è la magica figura della zia. Un modello familiare e femminile positivo che accompagna i nipoti in tutta la fase di crescita, una donna solidale, premurosa e divertente dotata spesso di una pazienza senza fine.
Questa è la zia che le più fortunate di noi hanno, quella con la quale abbiamo instaurato un rapporto che va al di là di ogni comprensione, perché forte e speciale. Perché una zia è il connubio perfetto tra tante cose: solo lei sa abbracciare come una mamma e consolare come un’amica, sa tenere i segreti come una sorella, ma al momento giusto sa anche diventare saggia, proprio come una nonna.
L’importanza della presenza di una zia nella nostra vita
Perché una zia è così importante per la nostra crescita, e per la vita in generale, è presto detto. Si tratta di figure che, inevitabilmente, diventano preziose all’interno del nucleo familiare. Non solo come supporto ai genitori, e quindi ai fratelli o alle sorelle, nella gestione della quotidianità, ma anche e soprattutto come guide nell’infanzia, nell’adolescenza e nell’età adulta dei nipoti.
Quanto sia importante la loro presenza nella nostra vita è confermato anche dalla scienza. Secondo uno studio condotto dall’Università del Maine, infatti, la zia, e più in generale gli zii, hanno un ruolo fondamentale nella crescita e nell’educazione dei nipoti. Una verità, questa, confermata anche dagli psicologi che li definiscono un vero e proprio punto di riferimento.
Possono rappresentare un modello da seguire e da imitare, una guida nei momenti più difficili e dei saggi consiglieri. Ma possono trasformarsi anche in fantastici compagni di gioco: hanno sempre voglia, infatti, di trascorrere del tempo insieme ai loro nipoti.
La zia, e gli zii, danno supporto ai nipoti quando lo richiedono, e anche quando non lo fanno. Possono sopperire in qualche modo alle mancanze di tempo dei genitori, rendere più solidi i legami familiari, e diventare modelli a cui ispirarsi.
Il loro ruolo è riconosciuto in maniera universale tanto che è stata istituita anche la Giornata mondiale degli zii che cade ogni 26 luglio. L’idea è nata nel 2009 negli Stati Uniti, e poi si è diffusa nel resto del mondo, dalla scrittrice Melanie Notkin che proprio agli zii ha dedicato il suo libro “Otherhood”. All’interno dell’opera ha parlato di Punks: Professional Aunts No Kids, ovvero di chi non ha figli ma è zia/zio di professione, un concetto, questo, che si è diffuso poi in tutto il mondo.
Un rapporto speciale
Per questo, avere una zia, è il regalo più bello per ogni bambino. Lei, che quando siamo piccoli ci offre un rifugio confortevole e intimo tra le sue braccia quando mamma non c’è e ancora lei che all’occorrenza ci difende e insabbia tutte le nostre marachelle. E sempre lei, che è stata e sempre sarà la nostra migliore amica, quella alla quale raccontiamo i nostri più intimi segreti, le cotte e il primo bacio, l’amore, i problemi e le crisi.
Una persona fondamentale per la nostra vita, quella alla quale abbiamo sognato e desiderato di assomigliare da grandi. Perché lei, la nostra zia, ci ha aiutano ad affrontare le sfide, ci ha fatto sapere, grazie alla sua presenza, che non siamo mai state sole e non lo saremmo mai. Perché lei è lì, sempre accanto a noi.
A modo suo, anche se in maniera più leggera rispetto a una mamma o a un papà, contribuisce alla nostra educazione, plasmando la nostra vita, riportandoci sulla dritta via ogni volta che ci perdiamo, facendo da giudice di pace durante le guerriglie domestiche e offrendoci un letto caldo quando a casa non vogliamo più stare.
Perché una zia è un porto sicuro nel quale tornare, è un faro della notte che ci protegge e ci sostiene, anche quando sbagliamo. E lo fa senza chiedere nulla in cambio, solo con la speranza di averci regalato un ricordo positivo e tanto amore incondizionato.