Salva te stessa e smettila di voler salvare il principe azzurro

La tua vita non è una missione di carità per gli altri. Non vale nemmeno per quel caso umano di cui ti sei innamorata

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

L’amore non è una lotta alla sopravvivenza, un sacrificio perenne da fare per salvare a tutti i costi qualcuno al quale avevamo promesso di farlo. Senza che poi questo ci chiedesse mai niente. Ma poi salvarlo da chi? E perché?

Salvare il nostro partner, fidanzato, l’uomo che consideriamo quello giusto perché “mi prenderò cura di lui, lo cambierò, con me cambierà”. Una frase, questa, che non promette nulla di buono: altro che sindrome da crocerossina, qui la croce ce la stiamo mettendo sulle spalle. Perché possiamo starne certe che, se un relazione comincia con quella “missione di salvare l’altra persona”, sarà un fallimento dall’inizio alla fine. E a pagarne le conseguenza saremo soltanto noi.

E certo, è affascinante pensare di poter rendere un uomo migliore, una sorta di distopia romantica che ci fa sentire speciali perché “grazie a noi cambierà”. C’è solo un piccolo problema: lui non ha la minima intenzione di farlo ed è giusto così. Se un uomo vuole cambiare lo farà da solo, con tutta la maturità del caso e soprattutto lo farà per se stesso perché nessuno deve cambiare solo perché qualcun altro lo ha deciso per lui. “I can’t help you if you won’t help yourself” cantava Amy Winehouse in una bellissima canzone, peccato che ebbe la pessima idea di innamorarsi e sposarsi con Blake Fielder-Civil, l’uomo che la rovinò introducendola all’eroina.

Perché l’uomo di cui ci siamo follemente innamorate forse sarà stronzo, bugiardo ed egoista, ma siamo noi a scegliere, ogni giorno, di stare con un uomo così aspettandoci qualcosa da chi non ci ha promesso nulla.

E allora lasciamola da parte la buona volontà e questo spirito da missionarie. Smettiamola di trascurare la nostra vita e di dispendere tutte le energie in questa sfida impossibile: non siamo sul campo di battaglia, non ci siamo arruolate per un’opera di carità e di salvezza.

Ricordiamoci che siamo alla ricerca di un partner (come se ne avessimo bisogno), di un compagno di vita in grado di condividere con noi un percorso di vita che già affrontiamo alla grande da sole. Non abbiamo bisogno di casi umani, né tanto meno di questa pericolosa vocazione di salvare qualcuno: non è il nostro compito.

Perché l’amore non basta e se lo condividiamo con qualcuno che ha rinunciato da tempo alla sua salvezza, l’unica cosa da fare è proteggerci, investire su noi stesse e andare avanti, senza più scuse, senza più guardarci indietro. Perché siamo noi la cosa più importante del mondo, le uniche persone che vale davvero la pena di salvare.