I social network danneggiano la salute dei giovani: l’allarme è stato lanciato

La massima autorità sanitaria degli Stati Uniti, Vivek Murthy, lancia un forte appello alle Big Tech, alla politica e ai genitori: è ora di agire per proteggere la salute mentale dei bambini e degli adolescenti dall'influenza negativa dei social network.

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

I social possono avere effetti estremamente dannosi sulla salute mentale di bambini e ragazzi: i colossi della tecnologia devono agire al più presto”. Questo è l’allarme lanciato pochi giorni fa dal funzionario federale degli Stati Uniti, Vivek Murthy, che ha recentemente pubblicato un rapporto ufficiale sulla salute pubblica in cui si rileva l’effetto dannoso dei social media sulla salute mentale dei giovani.

Come massima autorità sanitaria e voce ufficiale del governo, Murthy ha evidenziato la necessità di agire con urgenza per proteggere la popolazione. Il surgeon general statunitense afferma che l’uso eccessivo e incontrollato dei social media può portare a una diminuzione dell’autostima e del senso di appartenenza, oltre a un aumento della solitudine e dell’isolamento sociale.

Secondo le statistiche, negli ultimi anni, la depressione e l’ansia tra bambini e adolescenti sono cresciute del 30%. I social media sembrano avere un ruolo cruciale in questo aumento, tanto che Washington ha creato una task force per la salute e la sicurezza online dei ragazzi.

Un fenomeno che non coinvolge solo i giovani americani. Infatti, una ricerca condotta dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e dal Centro Nazionale Dipendenze ha sollevato preoccupazioni riguardo l’impatto negativo dei social network sugli adolescenti italiani.

Lo studio ha esaminato l’influenza dei social network sul comportamento e la salute mentale di giovani ragazzi e ragazze, analizzando diversi aspetti, tra cui la dipendenza da internet, il cyberbullismo, l’isolamento sociale e l’ansia. I risultati mostrano una correlazione tra l’uso eccessivo dei social e l’insorgenza di problemi emotivi e psicologici.

Se non affrontata adeguatamente, la questione potrebbe portare a conseguenze gravi e durature per la società. In particolare, l’industria dei social media deve assumersi la responsabilità di affrontare questi problemi per sviluppare strategie efficaci che proteggano il benessere psicologico dei giovani e garantiscano un futuro più sicuro e più sano nell’era digitale.

La crescente dipendenza dai social e il distacco dalla realtà

In un mondo sempre più connesso, i social network hanno trasformato il modo in cui interagiamo e comunichiamo. Se da un lato questi strumenti rendono più semplice e immediato il contatto con amici e conoscenti, dall’altro generano una crescente dipendenza, soprattutto tra i giovani adolescenti.

Ma cosa si intende per dipendenza dai social media?  Si tratta di un comportamento compulsivo che porta a un uso eccessivo di queste tecnologie, a discapito di altre aree importanti della vita.

Certamente piattaforme come Instagram, Facebook, Snapchat e TikTok sono diventate fondamentali per comunicare, socializzare e condividere esperienze. Tuttavia, questa crescente dipendenza dai social ha portato a una serie di impatti devastanti sulla salute psicologica ed emotiva dei ragazzi, ma anche sulle relazioni sociali e sul rendimento scolastico.

Il tempo trascorso sui social media può sembrare un passatempo innocuo, in realtà ci distoglie dall’esperienza diretta della realtà e dalle relazioni autentiche con gli altri. In alcuni casi si preferisce la vita virtuale a quella reale, riducendo le opportunità di interazione faccia a faccia e di sviluppo di legami significativi e di valore.

L’universo parallelo in cui gli adolescenti possono immergersi rappresenta un rifugio sicuro in cui sentono di avere il controllo sulla propria immagine e sulle proprie relazioni. In realtà, questa apparente libertà nasconde spesso una profonda solitudine e un bisogno disperato di approvazione e riconoscimento. I like, i commenti e le condivisioni diventano la valuta del successo personale e l’autostima viene misurata attraverso il numero di follower e di interazioni virtuali.

La tendenza è quella di mostrare solo una versione idealizzata della propria vita, selezionando accuratamente ciò che va condiviso e accentuando gli aspetti positivi di sé stessi. Questa rappresentazione distorta della realtà alimenta inevitabilmente confronti e insicurezze, incrementando un senso di inadeguatezza immotivato rispetto ai successi apparenti degli altri.

Un uso consapevole dei social per un futuro più sano

«Chiedo un’azione specifica da parte delle aziende tecnologiche e dei responsabili politici, perché abbiamo bisogno di standard di sicurezza per i social media, così come li abbiamo per le auto, per i seggiolini, per i giocattoli, per i farmaci e per tanti altri prodotti che i bambini usano» afferma Vivek Murthy.

Infatti, negli ultimi anni si sta prendendo coscienza del fatto che il vero problema risiede nel design tecnologico con il quale sono stati programmate queste piattaforme. Esse sono state concepite per creare dipendenza negli utenti sfruttando le vulnerabilità psicologiche umane per innescare il rilascio di dopamina e cancellare ogni momento di noia. Si tratta insomma di un gioco che mette a dura prova la nostra volontà e ci rende schiavi della tecnologia.

Come uscire allora dalla dipendenza dai social? Il primo passo è l’educazione all’uso di queste piattaforme, essenziale per sviluppare una comprensione profonda e consapevole delle dinamiche che regolano il mondo virtuale e per imparare a gestire le nostre emozioni e relazioni online.

Questo processo educativo dovrebbe essere incentrato su aspetti chiave come la responsabilità, educando gli utenti a un utilizzo corretto dei social network, incoraggiando la riflessione sulle conseguenze delle proprie azioni e a rispettare gli altri.

Promuovendo, inoltre, l’autenticità e l’onestà nelle relazioni online, incoraggiando l’importanza di essere sempre e comunque sé stessi, senza nascondersi dietro maschere virtuali che distorcono la realtà.

Infine, insegnando l’importanza di un equilibrio tra vita virtuale e vita reale, affinché possiamo godere dei benefici dei social senza cadere nella trappola della dipendenza.

E perché no, anche riabbracciare la realtà allontanandoci dal vortice digitale diventa un atto di coraggio e di amore verso noi stessi. Staccarsi dai social, anche solo temporaneamente, ci permette di riscoprire il valore inestimabile delle relazioni autentiche e del contatto umano.

È importante riflettere sull’apparente felicità esposta costantemente sui social. Quest’idea di perfezione percepita cela dietro di sé un’illusione seducente che ci allontana dalla verità, imprigionandoci in una gabbia di aspettative irreali e insoddisfazioni costanti. Dietro la patina lucente delle immagini perfette si nasconde una verità più profonda e umana: l’essenza delle nostre esistenze, fatta di alti e bassi, di gioie e dolori, di successi e fallimenti.

Un sano digital detox ci permette di fare un passo indietro per osservare con occhi nuovi il mondo che ci circonda, accogliere una realtà senza filtri e vivere pienamente ogni istante, senza il bisogno di condividerlo, scoprendo la bellezza della vita imperfetta nella quale tutti noi siamo connessi.