Cos’è davvero la saggezza? Potremmo descriverla come un ritrovato equilibrio tra il pensare e il fare, quello che si riflette nei comportamenti, nelle azioni, e nelle parole. Un’arte magistrale, un dono preziosissimo che non tutti possediamo, ma che possiamo sviluppare col tempo e la pazienza, e soprattutto grazie alla crescita, alle esperienze personali e a una matura consapevolezza che si acquisisce negli anni, o almeno è così che dovrebbe essere.
La persona saggia non si lascia guidare dalla rabbia e dall’istinto, non si lascia coinvolgere e travolgere da quelle emozioni intense che, troppo spesso, offuscano la mente e la ragione. Piuttosto le accoglie per quello che sono, le affronta e le gestisce.
Facile a dirlo, e forse anche a immaginarlo. Peccato che poi dopo, davanti a determinate situazioni o persone, tutto quello che riusciamo a fare è lasciarci guidare dalle cosiddette reazioni di pancia. Allora dove non arriviamo noi, con tutti i limiti che ci poniamo e che non ci permettono di arrivare al tanto agognato equilibrio, ci pensa la saggezza popolare ad aiutarci. Ci pensa la regola delle “10 P”, anche conosciuta come “Le 10 P della saggezza”. La conosci?
La regola delle “10 P”
Proverbi e detti popolari, che si tramandano da secoli e da generazioni, sono utilizzati come dei veri e propri mantra dalla maggior parte delle persone. Del resto si tratta di pilastri della saggezza umana che possono aiutare chi, di questa, ancora non ne ha fatto un’arma per affrontare il caos e il disordine dei giorni.
Ed è proprio di un antico proverbio che voglio parlarvi oggi. Uno di quelli che mi ripeteva sempre mio padre quando ero solo una bambina, alla stregua di una simpatica filastrocca da memorizzare, e che si è rivelato più utile che mai crescendo.
Prima pensa, poi parla, perché parole poco pensate portano pentimento
Il significato di questo proverbio sta nella sua frase e, probabilmente, non ha bisogno di ulteriori spiegazioni. Del resto sappiamo bene che ogni parola pronunciata, così come ogni gesto compiuto, porta a delle conseguenze ed è nostra la responsabilità di agire diversamente o assumerci il carico delle nostre azioni.
Le origini di questo detto vanno ricercate nell’Antica Grecia. Secondo la tradizione, infatti, un ateniese offese gravemente un guerriero e fu ucciso dalla sua ira. Il proverbio è poi entrato a far parte della cultura nostrana e si è diffuso soprattutto in Piemonte.
Insomma, non è certo una novità quell’invito a riflettere prima di parlare per evitare incomprensioni o spiacevoli conseguenze. Eppure non tutti riescono a fare di questo monito un mantra di vita.
Prima pensa, poi parla
Prima pensa e poi parla, è questa l’essenza delle “10 P della saggezza”, una vera e propria regola che dovremmo applicare alla nostra quotidianità anche e soprattutto per preservare i rapporti personali, di qualsiasi entità questi siano.
Essere in grado di riflettere, prima di parlare e di agire, è un attitudine che non tutti hanno, eppure sono tanti i benefici che possiamo trarre nell’elaborare dei pensieri razionali prima di interagire con persone o situazioni. Questo non vuol dire che dobbiamo mettere a tacere completamente il nostro istinto, piuttosto che dobbiamo imparare a trovare un equilibrio tra i pensieri e le parole dato che gli strumenti per farlo non ci mancano.
Quindi, prima di rispondere a una persona e reagire esclusivamente di pancia, fermiamoci a riflettere. Prendiamoci un momento per elaborare un pensiero e per esporre le nostre ragioni o le nostre idee con prudenza, prospettiva e attenzione nei confronti di chi ci sta ascoltando.