L’ho provato anche io quel senso di soffocamento e smarrimento al primo accenno di discussione, al primo odore amaro di crisi. Ho sentito anche io quella sensazione di perdere la terra sotto ai piedi e di sprofondare al solo pensiero di perdere lui, quello che credevo fosse l’uomo della mia vita.
E certo lo sapevo che per amore non si muore, forte di tutte quelle esperienze sentimentali e fallimentari, eppure non riuscivo a controllare né il cuore né la mente, non potevo niente nei confronti di quell’allarme che scattava ogni volta che provavo a immaginare come sarebbe stata la mia vita senza di lui. Una sentinella fastidiosa e stridente che non poteva essere ignorata.
Erano quelli i momenti in cui la sudorazione aumentava, i battiti del cuore acceleravano velocemente e i muscoli del corpo tiravano, mentre la mente entrava in uno stato di confusione e intorpidimento generale. Come avrei fatto a vivere senza di lui? Chi sarei stata domani senza quell’amore? Probabilmente niente, sicuramente nessuno.
Era questo che mi ripetevo tutte le volte che quella paura mi assaliva fino a paralizzarmi. E lo so che non sono l’unica, e lo so che in realtà quella sensazione di timore fa spesso capolino nella vita delle persone innamorate. Ma oggi so anche che quella è la più grande nemica dei sentimenti.
Lo è perché rischia di avvelenare un rapporto con paranoie, gelosie e ossessioni, lo è anche perché ci pone, inevitabilmente, su quel gradino più basso dove si trova l’altro, quella persona alla quale ci aggrappiamo per dipendenza, più che per amore. Ed è sempre per paura che spesso accettiamo situazioni che ci logorano, che ci fanno soffrire. Che ci privano della nostra stessa felicità. E no, l’amore non ha nulla a che fare con tutto questo.
Ma non è facile comprenderlo. Perché quando il cuore batte all’impazzata, le farfalle bucano lo stomaco e gli occhi si riempiono di pagliuzze dorate davanti alla vista della persona amata, non sono i dubbi delle nostre scelte a fare capolino nella nostra testa, ma la paura.
Sì, quando amiamo qualcuno, il pensiero di perderlo ci paralizza. E l’idea che questo possa succedere per davvero fa ancora più male della fine di una relazione.
A volte è qualcosa che non possiamo controllare, o almeno così ci sembra, perché i dubbi e le insicurezze si insinuano nella nostra testa diventando un pensiero fisso. Ed è allora che perdiamo la lucidità. È successo a me, quando ho rinunciato alla felicità per tenermi stretta l’amore, ed è successo a tantissime altre persone.
Ma non è con la paura che possiamo tenere in piedi una relazione, né tanto meno possiamo trattenere una persona, anche se ci proviamo con le unghie e con i denti. Perché quello che è destinato ad andare via se ne andrà comunque. E farà male, è vero. Quell’addio spezzerà il nostro cuore e lo ridurrà in frammenti, così piccoli che ci sembrerà di non poterlo ricostruire mai più.
Ma la verità è che l’unica cosa che possiamo fare è accettare quello che sarà, nel bene e nel male. E se la parola fine è scritta in quel capitolo della nostra vita, allora, lo chiuderemo, preservandone per sempre il ricordo, prendendoci cura delle nostre ferite e guarendo, per ricominciare.