In un mondo sempre più connesso, la tecnologia è diventata parte integrante della nostra vita. Utilizziamo internet per comunicare, lavorare, intrattenere, informarci e molto altro ancora. Ma cosa succede quando questa connessione diventa una dipendenza? Dalle ore trascorse sui social media, al compulsivo controllo delle e-mail, fino all’ossessione per i giochi online, questi comportamenti possono avere un impatto devastante sulla nostra vita quotidiana, sulle nostre relazioni e sulla nostra salute mentale.
Viene chiamata Internet Addiction Disorder ed è una condizione estremamente pericolosa per via della sua natura subdola e insidiosa. Allora di cosa si tratta? E, ancor più importante, perché e come si manifesta, e quali sono i metodi per affrontarla?
Internet Addiction Disorder: cos’è e come si manifesta
Il termine Internet Addiction Disorder (IAD) fu coniato nel 1995 dallo psichiatra statunitense Ivan Goldberg, e da allora il problema si è diffuso in modo inarrestabile, avvolgendo le vite di molte persone come una ragnatela invisibile. Benché non sia ancora universalmente riconosciuta come una condizione clinica distinta, possiamo individuare alcune manifestazioni psicologiche e fisiche sintomatiche di questa sorta di assuefazione, che stanno plasmando in modo significativo la vita moderna.
Coloro che ne sono affetti possono trascorrere ore infinite sulle piattaforme social, alla ricerca disperata di conferme attraverso “like” e commenti. Altri possono cedere al richiamo ossessivo dei videogiochi online, trascurando gli impegni e le responsabilità. Altri ancora si perdono nella spirale senza fine di video su YouTube. E c’è chi sviluppa un’ansia insopportabile quando si trova senza connessione a internet, come se un’intera esistenza dipendesse da quella sottile linea di digitale.
I sintomi possono emergere sotto molte forme, ma tutti raccontano una storia simile. Mal di testa, dolori muscolari, disturbi del sonno, affaticamento e mancanza di concentrazione sono solo alcuni dei segnali di allarme. In molti casi, l’incessante bisogno di connettersi e di immergersi in mondi virtuali può portare alla totale separazione dalla realtà e dalle relazioni umane, con conseguenze devastanti sulla salute mentale e sul benessere emotivo.
La Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo ha sottolineato che “la dipendenza da internet può, infatti, spingere l’individuo a ritirarsi progressivamente dalla vita sociale offline e a prediligere le interazioni online. Questo comportamento potrebbe, in certi casi, sfociare nella Sindrome di Hikikomori, che porta la persona a un isolamento volontario”.
Dipendenza dal web: perché succede?
Quali sono le radici profonde di questa dipendenza che ci trascina in un vortice senza fine di click and scroll? La rete ci seduce con la promessa di gratificazioni istantanee, rispondendo alle nostre domande e appagando i nostri desideri in modo rapido e immediato. Le persone si rivolgono al mondo digitale per colmare il vuoto che spesso percepiscono nella loro quotidianità.
Questo mondo virtuale si è trasformato in un rifugio che offre conforto nei momenti di incertezza e devia il confronto con la vita reale. Quando le sfide della vita si fanno opprimenti, il mondo del web diventa un porto sicuro in cui trovare sollievo, riconoscimento e una via di fuga dalla solitudine.
Inoltre, la dipendenza dal internet può essere alimentata da un profondo senso di ansia sociale. Molte persone si sentono più a loro agio dietro uno schermo, dove possono celare le loro insicurezze e paure più profonde. Ma c’è di più. Il mondo virtuale è una fonte inesauribile di stimoli emotivi e sensoriali. Chi è alla ricerca di nuove esperienze e di una ventata di novità, può trovarsi intrappolato nella rete, braccato dalla ricerca ossessiva del prossimo “colpo” di emozioni che sembra sfuggire, invece, nel mondo reale.
Affrontare e superare una dipendenza può essere un viaggio tortuoso e impervio, ma il primo, fondamentale passo è riconoscere che non si è soli e che c’è una via d’uscita. In questo senso, la terapia psicologica si rivela un aiuto molto prezioso. Un terapeuta esperto, infatti, può aiutarci a identificare le radici profonde della dipendenza e adottare strategie efficaci per affrontarla. Alle volte, basta soltanto un pizzico di coraggio per dare il via a una nuova vita e riprenderci la nostra libertà.