Come trovare un fidanzato dopo i 30 (o 40 anni)

Da single si sta bene, ma ogni tanto ci si sente sole. Soprattutto se intorno sono tutti in coppia e noi abbiamo passato gli "enta". Niente panico: là fuori c'è un tipo su misura per noi che ci aspetta. Ecco come trovarlo (o lasciare che lui ci trovi)

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Marina Mannino

Giornalista esperta di Lifestyle

Laureata in Lettere, è stata la caporedattrice di una famosa rivista per ragazze e ha lavorato nella produzione musicale. Scrive per diverse testate e per DiLei si occupa di test sulla personalità, della rubrica #segretidelcuore e scrive articoli per la sezione DiLei GirlZ.

Di solito, quella che ce lo dice nel modo peggiore è nostra madre: “Figlia mia, ma all’età tua ormai chi ti si piglia?”. Non possiamo credere che a pronunciare quelle odiose parole  sia la nostra adorabile genitrice, preoccupata di non vederci sistemate con un onesto professionista. Ma perché prendercela con lei? Le sue amiche hanno già diversi nipotini e non può sopportare di vederci tristi e single – o acide e zitelle, come si diceva una volta. È comprensibile. Lo è un po’ meno quando ci accorgiamo che stiamo pensando la stessa cosa: “Già, alla mia età ormai chi mi vorrà?”.

La singletudine non ci sembra più quella cosa super cool che descrivono i siti di tendenza: a volte ci appare come solitudine, bicchieri vuoti lasciati in giro, abiti lanciati alla rinfusa sulla sedia, serate in compagnia solo di Netflix e del gatto, che nemmeno vuole starci vicino perché preferisce l’angolo opposto del divano. Ma come possiamo “procurarci” un fidanzato? Mica li vendono alla Coop. Però ne abbiamo già avuto un paio in passato, quindi sappiamo (più o meno) di cosa si tratta.

Il mood ideale per trovare un nuovo partner

Capire i nostri tempi

Un proverbio inglese dice “once bitten, twice shy”, ovvero una volta colpite, siamo doppiamente attente. In effetti, quando si è over 30 non si guarda la vita con gli occhi ingenui di una teenager. Abbiamo fatto esperienze, buone o pessime, conosciuto persone, gentili o infami, vissuto storie, felici o terribili. Quindi ci proteggiamo, siamo diffidenti e difficilmente ci illudiamo. Ma è giusto: crescere significa anche imparare a difendersi. Non aspettiamoci, quindi, che l’amore ci colpisca con la forza che ci si aspetta idealmente. Invece di tirarci una freccia dritta al cuore, probabilmente Cupido busserà gentilmente e esiterà nel manifestarci la sua presenza. Insomma, niente folle amore dei sedici anni, ma una progressione lenta e cauta di sentimenti e sensazioni.

Cerchiamo di piacerci

Se siamo le prime a vederci anonime, noiose, bruttine, passatelle e interessanti quanto un granello di sabbia, anche il mondo ci vedrà così. Abbiamo sicuramente delle doti uniche, dei talenti nascosti, degli aspetti del carattere che ci rendono adorabili. Lasciamo che brillino e si facciano notare. Non stiamocene tappate nella nostra tana, con la scusa che non abbiamo tempo perché abbiamo un figlio da gestire o un cane anziano o un anziano genitore o un dolore con cui non abbiamo ancora fatto i conti. L’amore è là fuori che ci aspetta, anche se siamo quarantenni: per tutti gli “accolli” ci sono le figure adatte a badarli almeno un po’. Anche quel dolore, sì, che se è invasivo va affrontato con una psicoterapeuta e non lasciato libero di corroderci la vita.

Apriamoci al mondo

Se apriamo gli occhi sul mondo, il mondo li aprirà su di noi. A qualsiasi età. Quindi facciamoci coraggio e mettiamo il naso fuori. Viaggi organizzati per single ne abbiamo? Sì. ce ne sono tantissimi, uno più bello dell’altro. Si parte in gruppo, si esplora il mondo, si fanno amicizie. E magari nasce qualcosa. Vogliamo restare vicino casa? Partecipiamo ad eventi culturali, mostre d’arte, visite guidate. Meglio ancora? Aiutiamo il mondo: diventiamo volontarie di un’associazione fidata e realmente fattiva. Ci fa stare meglio e ci illumina il cuore. È anche un ottimo modo per entrare in nuove cerchie di amicizie e conoscere donne e uomini che hanno già in comune qualcosa con noi: la voglia di fare del bene. E non c’è niente che unisca di più dello “sporcarsi le mani” insieme a qualcuno. Che abbiamo scelto un canile o un parco pubblico, un aiuto serale agli homeless o la manutenzione di un sito storico, le mani ce le sporcheremo eccome. E magari ci sarà un lui che ci dirà: “Andiamo a lavarci le mani e a prenderci un caffè insieme, dai!”.

Non esistono uomini perfetti

Alla nostra età gli uomini sono in gran parte occupati, fidanzati, sposati. Padri di famiglia. Separati. Spesso pieni di problemi, tra figli da gestire insieme alla ex, crisi esistenziali, campi di padel da prenotare. Non troveremo l‘uomo perfetto dopo i 30 o i 40, ma non l’avremmo trovato nemmeno a 18, semplicemente perché non esiste. Il mondo è pieno di maschi difettosi, alterati, maniaci di qualcosa, com’è zeppo di donne difettose e difficili. Ovvero è affollato di esseri umani, mediamente incasinati e squilibrati. Questo non è un invito ad abbassare le pretese, ma solo a renderci conto che gli incontri con potenziali partner saranno positivi se siamo in grado di mediare, di capire, di accettare qualche compromesso. È ovvio che anche la persona che incontriamo deve dimostrare le stesse capacità di comprensione, educazione, rispetto e tolleranza che abbiamo noi.

Non accontentarsi è un dovere

Abbiamo un’età adulta, il che ci conferisce saggezza, esperienza, fascino e consapevolezza. Meritiamo di stare bene accanto una bella persona. Non significa fare le schizzinose, come commenterebbe qualche amica disillusa, ma avere rispetto e considerazione di noi stesse.Non accontentiamoci del tipo che pare interessato a noi ma ha la zavorra di due figli piccoli da allevare insieme all’ex moglie. Non convinciamoci di aver trovato l’uomo giusto se lui fa il simpatico facendo battute sessiste o razziste che ci fanno orrore. Leviamoci dalla testa pensieri come “meglio questo che niente” oppure “ogni lasciata è persa”, perché a rimetterci saremo solo noi.

Andiamo oltre

Arrivate a quest’età, siamo in grado di andare oltre le apparenze e non farci ingannane dalla prima faccia carina che poi si rivela una persona terribile. Ma siamo anche capaci di dare una seconda chance: magari un uomo non ci ha convinto subito, ma conoscendolo meglio potremmo scoprire che non era uno spocchioso che si ostinava ad aprirci la portiera dell’auto, ma un timido e raro gentiluomo di quelli che non se ne trovano più. Andiamo anche oltre noi stesse, le nostre insicurezze, le fissazioni, i “tanto andrà tutto male”. Lasciamo aperta la porta delle probabilità. Ma anche quella degli imprevisti, che magari sono pure più divertenti.

Ma stiamo sempre all’erta

Il fatto che siamo donne grandi e “esperte” non significa che siamo al riparo da ogni pericolo. Stiamo molto attente agli incontri che facciamo tramite le dating app, le chat, le conoscenze fatte sul social. Non per essere pessimiste ma, più spesso di quel che si crede, niente è come appare. Occhio dunque ai possibili truffatori (il web ne è pieno), agli psicopatici (ce ne sono parecchi in giro), a chi vuole sfruttarci e a chi potrebbe farci del male. Non concediamo mai tutta la nostra fiducia e la nostra disponibilità, non riveliamo dati personali (password, iban) né autorizziamo la geo localizzazione. Fidarsi è bene, ma non fidarsi ti salva la vita.

Allora, ce la faremo a trovare questo benedetto fidanzato?

Ma certo. Basta smettere di cercarlo con l’ansia e la paura di restare sole. A 30 anni siamo adulte e a 40 anche di più, è vero, ma la buona notizia è che l‘amore se ne infischia di quanti anni hai, di dove sei, di che vita hai fatto, se hai figli, protesi, storie finite male alle spalle che ti hanno impedito di essere felice. Può spuntare a sorpresa tra noi e un vecchio amico del liceo, o con un tipo simpatico conosciuto alla fermata del bus, o quel collega appassionato di vela e single da poco. Facciamo però attenzione a non intraprendere una relazione che potrebbe avere più contro che pro, come diventare l’amante di un uomo sposato che palesemente non lascerà mai la moglie, oppure legarci a qualcuno che ci sottovaluta o ci maltratta, oppure ha una vecchia madre fuori di testa di cui dovremmo occuparci noi. A darci alla macchia ci vuole un attimo, quindi non facciamoci scrupoli a mollare una situazione che ci va stretta.

Un tip in più: il “vaccino” anti-rodimento

Passati i 30, e soprattutto i 40, per salvaguardare la nostra salute mentale imponiamoci di “vaccinarci” con una potente dose di indifferenza contro quei disturbi simili all’orticaria, alla gastrite o all’istinto omicida che proviamo di fronte a:

  1. L’invito al matrimonio di qualche amica che avevamo dato per single forever e invece ci manda il messaggio: “Amo, mi sposo il mese prossimo, devi assolutamente esserci, ti preeego!”.
  2. Gli adesivi bianchi sul vetro posteriore delle auto familiari in cui sono rappresentati, con uno stile infantile, le figurine della mamma Laura, il papà Enzo, il piccolo Luca, la sorellina Bea e il cane Tommy.
  3. Le amiche che, incontrandoci, ci chiedono “Ma sei ancora sola? Che peccato…”.
  4. I film in cui lei, vivace professionista separata con bimbo seienne a carico, è però sola e triste finché, dopo una serie di peripezie, trova l’amore con un tipo che credeva di odiare e invece no. Si prende lei e pure il seienne.

E consideriamo anche che…

  • Non tutti siamo fatti per stare in coppia.
  • Meglio sole che male accompagnate resta una grandissima verità.
  • Le single di solito sono più magre delle accoppiate (mangiano meglio e si muovono di più).
  • Chi è da sola dorme meglio (non ha un partner che russa o bimbi insonni).