Ma come fanno, le altre, a fare tutto? È questa la domanda che più spesso si fa largo nei nostri pensieri quando riusciamo a fatica a portare a termine anche solo la metà di tutti gli impegni presenti sulle nostre agende e sulle to-do-list. Perché ci hanno insegnato che chi si ferma è perduto, e anche quando si ha il desiderio e la necessità di farlo, il tempo non ce lo permette.
Così i confini che circondano gli spazi personali si annullano e il tempo libero diventa un miraggio. Rallentare, anche solo per un istante, non è contemplato, non in una società che non si fa problemi a lasciare indietro chi si perde tra il caos e il disordine dei giorni.
E alla fine, un po’ per abitudine e un po’ per sopravvivenza, lo facciamo anche noi. Corriamo e improvvisiamo slalom tra impegni professionali e personali con l’unico obbiettivo di portare a termine le nostre “missioni quotidiane”, salvo poi non renderci neanche conto di quello che facciamo davvero durante le 24 ore che ci sono concesse. Già, quante di voi possono dire di agire con consapevolezza durante il giorno? E quante, invece, saprebbero descrivere il tempo dedicato a un’attività piuttosto che a un’altra?
Poche, pochissime. E questo è normale, soprattutto se consideriamo il fatto che, per fare tutto, ci affidiamo al nostro pilota automatico. E allora, dove non arriva la nostra di consapevolezza, ci pensa la scienza a fornirci qualche informazione in più. Una recente ricerca condotta da esperti di fama mondiale, e pubblicata su PubMed, ha infatti rivelato come è ripartita e organizzata la giornata tipo degli esseri umani.
The global human day: la ricerca che svela la nostra “giornata tipo”
È stata pubblicata nel mese di giugno una delle più grandi ricerche del settore che svela, per la prima volta e in maniera così completa, come è dipartita la nostra giornata tipo. I risultati restituiti dallo studio delineano un quadro generale che però non può essere considerato assoluto.
Nonostante siano molte le attività condivise, e il tempo comune impiegato per portarle a termine, è opportuno tenere in considerazione che le giornate che trascorriamo non sempre sono uguali a quelle precedenti o successive. Che esistono gli imprevisti, anche se quelli non piacciono a nessuno e che, ovviamente, la nostra organizzazione differisce da quella degli altri. Diversi, infatti, sono gli impegni familiari, personali e professionali che scandiscono le 24 ore di ogni essere umano.
C’è chi lavora tutto il giorno, e chi ha un impiego part time, chi ha figli e famiglia e chi invece è single. C’è chi per raggiungere un luogo di lavoro deve attraversare una o più città e chi lavora da remoto. Insomma le variabili sono tante, questo è chiaro, eppure questa consapevolezza non ha fermato il team di esperti in questione che si è riunito per portare a termine uno degli studi più grandi e completi mai realizzati fino a questo momento.
Lo studio “The global human day”, coordinato da un team di ricercatori internazionali, in realtà non ha solo l’obiettivo di soddisfare la curiosità dei più, quanto più di analizzare il comportamento delle persone rispetto alla sostenibilità ambientale e ai cambiamenti che riguardano l’intera umanità. Dai dati raccolti è emerso che il tempo dedicato ai rifiuti, per esempio, è limitato a una manciata di minuti al giorno. Al contrario, invece, il resto della giornata è dedicata al lavoro, al riposo, agli spostamenti, alla bellezza, all’igiene e alla preparazione del cibo.
Cosa facciamo in 24 ore
Quanto tempo dedichiamo ogni giorno al riposo? E quanto al lavoro? Non sembrano mai abbastanza lunghe le giornate che viviamo, non per portare a termine tutti gli impegni di cui ci sobbarchiamo. Eppure sono tante le attività che compiamo durante la giornata.
La nostra quotidianità, che lo vogliamo o no, è contraddistinta dal lavoro, anche la scienza lo conferma. Secondo l’indagine The global human day, infatti, dedichiamo almeno 9,4 ore al giorno alla nostra professione e questo non ci stupisce poi molto. Sappiamo bene quanto sanno essere ingombranti gli impegni professionali, e non è certo un caso che proprio in questo periodo abbia preso piede il fenomeno globale del quiet quitting, meglio conosciuto col nome di dimissioni silenziose.
Al riposo, invece, dedichiamo poco più di 9 ore, anche se a guardare le nostre giornate “tipo” questo dato sembra quasi un miraggio. La ricerca ci svela anche altre informazioni utili su come dividiamo il resto del tempo per la giornata. Due ore sono dedicate agli spostamenti, mentre tre all’organizzazione delle nostre giornate, un lasso di tempo che comprende la preparazione del cibo, per esempio, o altre variabili.
Quello che resta, e che spesso viene inglobato nel tempo che gli esperti hanno contrassegnato come quello dedicato al lavoro, è impiegato per attività rivolte a sé stessi, come igiene, bellezza e cura personale, alla socializzazione, allo sport e all’intrattenimento.
Come abbiamo anticipato, però, nonostante l’indagine tenga conto di dati raccolti negli ultimi vent’anni, e in più di 140 Paesi nel mondo, sono tante le variabili da tenere in considerazione, come il luogo in cui si vive, il tipo di impegno professionale e l’eventuale presenza di una famiglia. Basti pensare agli spostamenti dei lavoratori fuori sede o a chi, vivendo nelle grandi e trafficate metropoli, impiega diverse ore della giornata per raggiungere la destinazione.
Se consideriamo che la ricerca è stata condotta con l’obiettivo di analizzare la risposta degli esseri umani ai rapidi cambiamenti dei tempi moderni e allo sviluppo globale, il dato più interessante, allora, è sicuramente quello che riguarda il tempo dedicato alle attività per il pianeta.
Lo studio non ha potuto fornire, in questo senso, dei dati specifici su tutto ciò che viene fatto in difesa dell’ambiente, soprattutto considerando che su 8 miliardi di persone, solo poche cerchie ristrette sono impegnate quotidianamente in azioni sostenibili. Tuttavia, il dato più interessante è proprio quello che riguarda la gestione dei rifiuti, che occuperebbe appena un minuto nelle nostre giornate. Poco più di 5 minuti, invece, sono dedicati alla coltivazione e alla raccolta delle materie prime.
“I nostri risultati forniscono una quantificazione di base rispetto alle giornate degli esseri umani che può essere ampliata e applicata a molteplici campi di ricerca”, scrivono i ricercatori a conclusione dello studio. E voi, come utilizzerete il tempo a disposizione ora che sapete come lo state spendendo?