No, non siete voi: l’ansia da Capodanno esiste. Come riconoscerla

La fine dell'anno porta con sé bilanci e buoni propositi, ma non solo, e non sempre questi momenti ci fanno sentire bene

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

“Che cosa fai a Capodanno?”, “hai fatto il punto su come è andato l’anno?”, “hai pensato ai buoni propositi e ai tuoi obiettivi futuri?”. Queste sono solo alcune delle tante (tantissime) domande che ci vengono poste direttamente, ma anche indirettamente, in vista della fine dell’anno.

Un momento durante il quale sembra essere necessario divertirsi, fare festa e dedicarsi alla pianificazione e ai bilanci per tracciare le proprie considerazioni sugli ultimi dodici mesi. Deve essere per forza così? La risposta è no, soprattutto se tutto questo crea dentro di voi una sensazione di ansia e di aspettativa che non fa star bene.

Ansia da Capodanno, come riconoscerla

Il periodo delle feste può generare emozioni contrastanti, infatti non sempre il Natale e il Capodanno sono attesi con gioia e meraviglia, può capitare che le persone vivano male queste settimane e le ragioni possono essere le più disparate.

Ma c’è anche chi affronta solamente la fine dell’anno con una sensazione di ansia, che diventa predominante, e i motivi sono spesso dovuti al fatto che ci si aspetta molto da questi momenti.

Un po’ perché ha preso piede la consuetudine di dedicare i giorni che precedono il Capodanno a una riflessione sull’anno appena trascorso e a tracciare gli obiettivi per quello che verrà. Un po’ perché la fine di qualcosa ci porta, naturalmente, a riflettere su quello che è stato e su quello che verrà.

La verità è che non è necessario farlo, soprattutto se non fa stare bene. Se, invece, si vuole provare, è fondamentale ricordarsi che gli obiettivi che si fissano per il futuro non devono coincidere con grandi imprese o essere difficili da mantenere, quanto piccoli traguardi semplici da raggiungere e che possono inserirsi con facilità nella nostra vita.

Lo stesso vale per tutto quello che ci si lascia alle spalle, che non deve essere un motivo di tristezza, ma un punto da cui ripartire. Per sapere che cosa si desidera, ma cercando di relegare al passato le aspettative e le ansie.

La paura di fare bilanci, di non sentirsi all’altezza di ciò che si desidera per il futuro, possono fare male. Ma non bisogna averne paura, molto meglio riconoscere quelle emozioni. Già questo è un grande passo in avanti.

Anche la scienza ha dimostrato che l’ansia da Capodanno esiste. Perché si pensa al passaggio da un anno all’altro come a un momento in cui si devono attuare cambiamenti davvero importanti. In realtà bastano piccole cose, ma solo se necessarie. E non è detto che si debba partire con il primo gennaio, basta farlo nel momento giusto.

Cosa fai a Capodanno? L’ansia da festa

Una delle domande più frequenti, che vengono poste in questo periodo dell’anno, è proprio: “Cosa fai a Capodanno?”, perché si pensa che sia necessario fare qualcosa per stare bene, per essere felici. Perché ci si aspetta che la fine e l’inizio debbano essere celebrati con party in grande stile o circondati da tante persone.

Tutto questo può creare ansia da prestazione, ma può anche far sentire a disagio se non si ha nulla di particolare da fare. La cosa migliore è cercare di programmare con anticipo la serata, cercando di ascoltare ciò che si desidera davvero, nel modo che si sente più giusto.

Se si è soli, si possono trasformare quei momenti nel perfetto solo date, pratica che va sempre più di moda e che prevede di organizzare  un appuntamento con sé stessi. La serata perfetta esiste, basta assecondare i propri desideri e creare l’atmosfera giusta. Sia per un Capodanno da soli, che in compagnia.