Quanto vive un cane? Le tappe fondamentali della sua crescita, dall’infanzia alla terza età

Come gli umani, anche i cani vivono diverse fasi della vita, ognuna con le sue esigenze: vediamole una per una.

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Francesco Livini

Medico veterinario

Medico veterinario specializzato in sanità animale, esperto nella cura, diagnosi e trattamento delle malattie con uno spiccato interesse per l'ortopedia. Dirigente medico veterinario nelle Marche da oltre 6 anni, per DiLei scrive nella sezione Pets.

Chi non ha mai desiderato avere un cane? Ormai è scientificamente provato che un animale domestico in famiglia migliora la vita, l’umore e la salute di tutti, dai bambini agli anziani. Le conseguenze positive sulla sfera psico-fisica sono state ampiamente dimostrate; infatti, relazionarsi con un animale rappresenta un vero e proprio rimedio contro patologie e previene l’insorgenza di depressione, solitudine, ansia e stress, grazie al rilascio di endorfine, oltre a rappresentare uno stimolo proattivo alla socializzazione e all’attività fisica.

Nell’immaginario collettivo può sembrare semplice integrare la propria routine con quella di un animale. Tuttavia, è importante riflettere sul fatto che il cane è a tutti gli effetti un soggetto che ha le sue esigenze ed i propri bisogni, che ci accompagnerà nella vita, adattandosi ai nostri ritmi quotidiani. Dovremo trovare il tempo per organizzare i suoi pasti, concedergli le passeggiate, i suoi momenti di gioco e “sopportare” le occasioni in cui si manifesteranno comportamenti meno graditi come abbaiare o mordicchiare mobili e oggetti.  

La raccomandazione è quella di informarsi al meglio e conoscere ognuna delle fasi di vita dell’animale, prendendo consapevolezza di comportamenti e atteggiamenti tipici che possono manifestarsi, con le relative esigenze. Questo perché anche i nostri amici a quattro zampe, proprio come noi, hanno diverse tappe di crescita, seppur con tempistiche diverse da noi.

Quanto vivono i cani e come si calcola la loro età

Probabilmente vi starete chiedendo: come si calcola l’età dei cani in relazione allo standard di vita dell’uomo? Il mito della regola dei 7 anni, secondo cui 1 anno canino corrisponde a 7 anni umani (formula 1:7) è ormai superato: ad oggi si utilizza un’equazione molto più complessa, che tiene in considerazione il peso, la razza, il sesso (le femmine vivono in media un anno e mezzo in più), lo stile di vita e se l’animale è stato castrato o meno.

L’aspettativa di vita di un cane, quindi, è un calcolo ben più complesso di moltiplicare i suoi anni per 7, perché tiene conto di tantissime variabili, In linea di massima, la vita media del cane si aggira intorno ai 10-15 anni, sebbene ci siano razze che in determinate condizioni possano raggiungere anche i 16, 17 o 18 anni

A prescindere dalla longevità del singolo soggetto, ognuno dei nostri cani attraversa gli stessi step di crescita, dalla nascita fino al raggiungimento degli acciacchi della terza età.

La prima fase di vita del cane: l’infanzia 

L’infanzia dei cani dura fino ai 4 mesi circa e le prime 8 settimane di vita sono fondamentali per il cucciolo perché rappresentano la fase essenziale dellimprinting, ovvero lo step più importante in cui vivendo a stretto contatto con la madre e con i fratellini, il cane acquisisce comportamenti fisiologici e forma il proprio carattere. Volendo dare una definizione nel dettaglio, definiamo l’imprinting come quel processo attraverso cui il cane conosce la propria e le altre specie, quindi la primissima fase di apprendimento. È proprio questo il motivo per cui i cuccioli devono avere almeno 60 giorni di vita prima di essere separati dalla madre (vendere o adottare prima di tale limite è contro la legge!).

Durante questo periodo sensibile l’animale impara a riconoscere sé stesso, gli altri cani, apprende la gerarchia, l’inibizione del morso e inizia ad esplorare il mondo, interagendo con ciò che lo circonda.   

I piccoli portati via troppo precocemente dalla mamma e dai fratellini, oltre a non apprendere tutti questi elementi, rischiano problemi molto seri di natura comportamentale, tra cui reattività, possessività eccessiva, ansia, aggressività, problemi cognitivi e di apprendimento.   Attendere i due mesi di vita del cucciolo garantisce una fase di transizione più sicura verso la nuova famiglia, che dovrà assicurare all’animale un ambiente coinvolgente, con un numero sufficiente e adeguato di stimoli positivi per sfruttare al massimo il periodo di socializzazione, che arriva fino alle 12 settimane.

In questo periodo il cane deve essere incitato a curiosare il più possibile, ad esplorare il mondo, ad avvicinarsi e giocare con altri cani e relazionarsi con bambini e adulti. In questa fase si gettano le basi per il suo sviluppo non solo fisico ma anche psichico; quindi, tale momento deve essere utilizzato in modo efficace per ottenere un soggetto adulto equilibrato e sicuro di sé. Nello specifico, la cosiddetta fase di socializzazione è un processo di educazione che permetterà al cucciolo di comprendere il corretto approccio con cui relazionarsi a tutto ciò che risulta estraneo e sconosciuto, ovvero tutti stimoli nuovi a cui il nostro cane reagirà secondo il proprio istinto spaventandosi.   

Infatti, l’iter di socializzazione si compone di due fasi, che andrebbero osservate sempre al fine di evitare futuri problemi comportamentali e capacità di reazione equilibrata agli stimoli nuovi: 

  • La prima fase consiste nel presentare al cucciolo tutto ciò che è nuovo e con cui vogliamo che intraprenda una “relazione sociale”, favorendo quei fattori che rendano l’esperienza positiva. D’istinto il cucciolo reagirà mostrando paura, perché è “programmato”, come tutti gli animali, per percepire timore rispetto a tutto ciò che è sconosciuto: è l’istinto di sopravvivenza che naturalmente determina tale attitudine di evitamento.  
  • La seconda fase della socializzazione consiste nel consolidare nel cucciolo l’abitudine a quei determinati stimoli. Col tempo, progressivamente, il cucciolo si abituerà anche a sollecitazioni potenzialmente nocive, spaventose, rumorose, che verranno ignorate senza preoccupazione eccessiva. Seguendo tale approccio, la maggior parte dei problemi comportamentali nei soggetti giovani può essere prevenuto. Il motivo alla base del comportamento diffidente e aggressivo del cucciolo, che diventa a volte ingestibile, deriva dalla paura di ciò che è estraneo, criticità che si manifesta per un alterato meccanismo di apprendimento e socializzazione.   

La seconda fase di vita dei cani: l’adolescenza  

Anche per i nostri amici a quattro zampe esiste la fase critica della pubertà, ovvero un periodo sensibile in cui avviene una riorganizzazione cognitiva ed emozionale di quanto appreso nel periodo precedente, che possiamo identificare come una fase di costruzione e di definizione.  La fase adolescenziale del cane inizia tra i 4 e dura fino ai 18 mesi a seconda della razza, della taglia e del singolo soggetto. Come regola generale, i soggetti di piccola taglia maturano molto prima, mentre quelli di grossa taglia più tardi.

Come si comporterà il mio cane in questa fase? Compariranno comportamenti non comprensibili, che metteranno a dura prova la pazienza della sua famiglia umana. Sembrerà non ricordare più nulla di quanto appreso, non ubbidisce, monta oggetti, è irritabile con sbalzi d’umore imprevisti.  La descrizione sembra essere molto simile alla fase che attraversa qualsiasi adolescente umano, seppure molto più breve. E a similitudine dell’uomo, il cane dovrà trovare sé stesso, capire chi è, il suo ruolo, deve imparare come si vive e per farlo ha bisogno della presenza rassicurante e dell’impegno del gruppo sociale che lo circonda, la sua nuova famiglia. Solo in questo modo diventeranno cani sereni ed equilibrati.

Questo richiede un enorme sforzo per i proprietari che, oltre all’impegno già citato, dovranno offrire tempo, pazienza, fantasia, senso dell’umorismo, flessibilità, positività, umiltà e comprensione.

L’età adulta nel cane 

Il cane trascorre la maggior parte della sua vita nella fase adulta, in cui raggiunge non solo le sue dimensioni di crescita, ma anche il suo atteggiamento e la sua personalità stabile ed equilibrata, oltre alla maturità sessuale.  L’inizio di questa fase è variabile in base alla taglia e può andare dai 12 mesi nelle razze di piccole dimensioni fino ai 3 anni nelle razze giganti.   

Questi sono gli anni in cui il cane è nel pieno delle sue forze e delle sue capacità mentali e il compito della sua famiglia è assicurargli una vita sana e attiva, sia fisicamente che mentalmente. Al fine di mantenere il suo corpo forte e sano, sarà necessario raggiungere il giusto equilibrio tra alimentazione e movimento, evitando surplus calorici, che il più delle volte derivano da un eccesso di premi (non più del 10% della dieta totale).

La necessità nutrizionale di un cane adulto è relativamente contenuta, al contrario delle esigenze nutrizionali del cucciolo che, vivendo un’intensa fase di sviluppo, ha bisogno di una formulazione specifica con apporto calorico maggiore. Per mantenere un’appropriata condizione fisica è necessario quindi stabilire una dieta idonea per il nostro cane e una dose giornaliera che varia in base al soggetto, alla razza, all’attività fisica quotidiana e al metabolismo. 

La fase della terza età nel cane 

Anche i cani, come gli umani, vanno incontro all’anzianità, fase inevitabile che si presenta più o meno precocemente in relazione alla taglia dell’animale, ma anche in base alla genetica, allo stile e alla qualità della vita che fanno.  La terza età dei cani inizia intorno ai 7 anni per i cani di taglia gigante e ai 10-11 anni per quelli di taglia piccola. In questa fase, dovremo prepararci ad offrire ai nostri amici a quattro zampe un livello di cure maggiore perché potrebbero indebolirsi progressivamente, sia nel corpo che nella mente, cambieranno le esigenze nutrizionali, saranno più sedentari per i dolori fisiologici legati all’età e potrebbero comparire patologie più o meno gravi.  

Come per gli umani, la prevenzione è importante, motivo per cui è bene seguire un piano regolare di controlli della salute e affidarsi alle cure di un medico veterinario che possa consigliare l’approccio più corretto per ogni situazione. La terza età dei cani è un periodo difficile e per certi versi molto impegnativo per i proprietari, sia da un punto di vista emotivo sia per la gestione pratica dell’animale.