Cani e gatti sempre più amati: cresce la cura degli animali in Italia

Secondo NielsenIQ, una famiglia su due in Italia mette nel carrello prodotti per i propri cani e gatti. La cura degli animali è in crescita, ma da cosa dipende?

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Marta Ruggiero

Giornalista pubblicista e videoreporter

Giornalista pubblicista, videoreporter, copywriter e content editor. Si occupa di attualità, economia, politica, intrattenimento, costume e società.

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Che cane e gatto non siano solo mezzi per badare al bestiame o cacciare topi, come era un tempo, è un’evidenza lampante. Per fortuna. Fanno parte della famiglia, vivono in simbiosi con gli umani e vengono amati come se fossero figli. Va da sé che la cura degli animali in Italia rappresenti un aspetto non di secondaria importanza. Non a caso una ricerca di NielsenIQ sul pet food ha portato alla luce come il cibo corrisponda ormai a circa 3,6 miliardi di euro del fatturato del largo consumo confezionato nel nostro Paese.

Questi numeri includono anche il giro d’affari delle grandi catene specializzate nella cura degli animali domestici, mentre il dato relativo alla grande distribuzione tradizionale si ferma a 2 miliardi di euro. Una famiglia su due mette nel proprio carrello alimenti, accessori e tutto il necessario per fare stare al meglio i propri cani e gatti.

I numeri parlano chiaro: gli animali sono molto amati

Secondo le previsioni degli analisti specializzati nel mercato del Pet, il settore dovrebbe arrivare a 4,8 miliardi di euro nel 2025. A fare da traino è il comparto del cibo per cani e gatti, pari a più dell’80% del totale. Soltanto questo, entro la fine dell’anno, supererà i 4 miliardi di euro con un trend leggermente in crescita.

Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia sono i Paesi più attenti alla cura degli animali e, insieme, raggiungono i 10,3 miliardi di euro: il 41% del totale delle vendite nel settore. Inoltre la crescita online è maggiore rispetto a quella relativa ai negozi fisici. Nel nostro Paese, si è registrato un incremento del 10,7%. Ma la vera domanda è: cosa muove questa mole di numeri considerevole?

Proprietari attenti alla cura degli animali: i numeri

Perché cresce la pet economy in Italia?

La cura degli animali, che si traduce nell’acquisto di tutto quello di cui hanno bisogno, ha un nome: pet economy. Nel calderone rientrano sia il cibo, che i medicinali e gli accessori per cani e gatti (soprattutto ma non solo). Si tratta di un fenomeno che la dice lunga su come è cambiata – e sta cambiando – la società rispetto all’attaccamento agli animali da compagnia.

Questi, infatti, sono sempre più considerati membri della famiglia. La loro salute, la felicità e il benessere sono fondamentali e portano chi li adotta a investire su cure veterinarie e trattamenti volti a garantirgli un’ottima qualità della vita. Le condizioni di salute psicofisica sono al primo posto. Gli amanti degli animali sono disposti a spendere di più per fare in modo che cani e gatti vivano meglio e più a lungo. Ad aiutare è sicuramente l’avanzamento della tecnologia, che permette l’accesso a più prodotti e di maggiore qualità.

Inoltre sono aumentate anche le adozioni, mosse da una sensibilità più elevata. Nel 2023, l’Enpa ne ha registrato oltre 21mila in Italia, evidenziando un trend positivo che ha portato a scegliere di adottare anche cani e gatti abbandonati e in difficoltà. Questo si traduce in un aumento della domanda di prodotti e servizi dedicati alla cura degli animali.

A fare la propria parte sono anche i servizi sanitari, anche questi sensibilmente migliorati. Si è passati, infatti, da visite di routine a trattamenti avanzati e pensati ad hoc per le esigenze del singolo esemplare e dei proprietari (sempre più informati e consapevoli). Questo, ovviamente, cammina di pari passo con delle tecnologie migliori messe a disposizione dai veterinari per un trattamento più puntuale e un benessere maggiore degli animali.