Alimentazione del cane: tutte le risposte della veterinaria alle domande più comuni

Il benessere del cane passa anche attraverso l'alimentazione: ecco i consigli dell'esperta per un cane felice e in salute.

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Sabrina Romani

Medico Veterinario

Sabrina Romani è medico veterinario e Istruttore Cinofilo per Cani da Compagnia. Per DiLei scrive articoli di approfondimento sull'educazione e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.

Quando parliamo di pappa per cani si apre un mondo: ci sono teorie e filosofie diverse e prodotti in commercio in grado di soddisfarle tutte. Tuttavia, occorre tenere in considerazione alcuni punti fondamentali, qualunque sia la dieta scelta per il nostro fedele amico. L’alimentazione del nostro cane deve essere molto digeribile e bilanciata: troppi carboidrati possono causare un sovraccarico del sistema digerente, portando ad eccessi di fermentazione e alterazioni della flora intestinale; l’organismo del cane riesce a digerire solo piccole quantità di saccarosio; i grassi, fondamentali per promuovere l’assorbimento delle vitamine liposolubili, devono essere di ottima qualità.

Il cane è carnivoro?

Per alcuni sì, in quanto deriva dai lupi. Altre ricerche sostengono invece che con l’evoluzione sia diventato onnivoro. La prima classificazione prevede quindi un’alimentazione totalmente priva di cereali; sicuramente si tratta di un regime adeguato, anche se occorre prestare attenzione: un buon alimento “grain free” non significa che deve essere essere 100% carne. L’assenza dei cereali in formula va benissimo, ma un sovraccarico di proteine potrebbe causare al pet problemi renali. Le proteine devono essere integrate con carboidrati, grassi, fibre, vitamine e minerali, tutte sostanze di cui il quattrozampe ha bisogno.

Veniamo alla seconda classificazione: riconosce nell’organismo del cane una certa evoluzione che lo ha portato a diventare onnivoro, ciò vuol dire che il suo fisico è oggi predisposto ad assimilare anche alimenti di origine vegetale, come i cerali. Tuttavia, ci sono alcune accortezze da seguire: escludere prodotti con percentuali troppo alte di grani, prediligere il riso, evitare frumento e avena, abbinare ai cereali una buona dose di carne di origini nobili.

Quando e quanto mangiare

È consigliabile che un cane adulto faccia 2 pasti al giorno. I cuccioli devono mangiare più volte al giorno (dalle 3 alle 5). Mai lasciare sempre il cibo a libera disposizione; l’ideale è servire la pappa ad orari precisi, dando circa mezzora di tempo per mangiare, per poi ritirare la ciotola.

Se il cane è abituato con le crocchette (quelle in commercio sono generalmente complete e bilanciate) bisogna sempre leggere sulla confezione il corretto dosaggio quotidiano, in base alla taglia e al peso dell’animale. Nel caso in cui al peloso si danno anche alimenti umidi (o si opta per un’alimentazione casalinga) occorre “scalare” la razione del secco consigliata, per non portare il cane al sovrappeso.

cane e nutrizionista

Alimentazione industriale o casalinga?

L’alimentazione industriale comporta notevoli vantaggi come:

  • praticità;
  • facilità d’impiego e conservazione;
  • costo contenuto;
  • comodità in caso di viaggi e spostamenti;
  • velocità di preparazione dei pasti;
  • possibilità di utilizzare alimenti formulati secondo le esigenze nutrizionali del cane (razza, stato di salute, stile di vita).

Per quanto riguarda le crocchette, in commercio ne esistono una varietà enorme. In linea generale, hanno una concentrazione di acqua bassissima, a seguito del processo di disidratazione subito dai loro componenti. Come anticipato, devono essere complete, bilanciate (ovvero contenere tutti i nutrienti in giusta proporzione) e digeribili. Poi, devono essere sicure, cioè prive di ingredienti che possano danneggiare la salute dell’animale.

Quale secco scegliere? Il consiglio è quello di controllare sempre la provenienza delle carni utilizzate, leggendo attentamente l’etichetta sulla confezione senza tralasciare componenti analitici e additivi.

Invece, l’alimentazione casalinga prevede di cucinare per il pet usando ingredienti freschi, per questo deve essere monitorata da un veterinario per non incorrere in carenze o scompensi nutrizionali causati dal “fai da te”. Questa tipologia di alimentazione consiste nella combinazione di carne, fonti amilacee e verdure, con l’aggiunta di eventuali complementi come oli vegetali, integratori di vitamine, farina di ossa e lievito dietetico.

La preparazione di un pasto a base di carne (manzo, tacchino o pollo), riso o pasta ben cotti e verdure (carote e zucchine lessate) è sicuramente molto impegnativa per il proprietario, ma potrebbe essere più apprezzata dal cane rispetto alla pappa industriale. Per essere equilibrato, questo tipo di alimentazione deve essere vario il più possibile, prediligendo alimenti non raffinati e biologici. Non esiste una dieta casalinga universale valida per tutti: ogni animale è diverso dall’altro, con gusti, esigenze ed intolleranze differenti. Inizialmente, il proprietario dovrà procedere per tentativi (come si fa con un bebè) e annotare cibi preferiti, rifiutati e quelli che potrebbero aver causato problemi gastroenterici o cutanei.

Dieta casalinga: come procedere

Questa alimentazione deve contenere proteine animali e non. Per quanto riguarda quelle animali, carne rossa e bianca possono essere date crude, scottate o cotte al vapore (scelta migliore), evitando cotture troppo lunghe che denaturerebbero le proteine. Invece, la carne di suino va sempre cotta. Frattaglie? Sì ma poche e scottate o cotte alla piastra. Il pesce (quello azzurro è ottimo), fresco o surgelato, va cucinato in acqua bollente. Latticini? Sì a ricotta e formaggio freschi. Le uova sono consentite 1-2 alla settimana, sode o alla coque (il guscio può essere tritato ed aggiunto al pasto). Circa i carboidrati, sono ammessi riso, fiocchi d’avena o altri cereali, patate lesse. Lo stesso discorso vale per frutta e verdura (di stagione e ben matura) e per acidi grassi essenziali (olio di semi di lino, di girasole, di mais e d’oliva, da alternare). In ogni caso, il suggerimento è quello di affidarsi ad un veterinario nutrizionista per evitare errori.

Alimentazione industriale: secco, umido e semi umido

Il cibo industriale viene tradizionalmente suddiviso in:

  • secco, se il suo contenuto in umidità è inferiore al 10-12% (appartengono a questa categoria le crocchette, il riso soffiato ed altri mix di cereali da integrare alla carne);
  • umido, se il contenuto in umidità è compreso tra il 68 ed il 78% (prodotti a base di bocconcini o paté di carne, classicamente presentati all’interno di scatolette metalliche). Questi alimenti si caratterizzano per avere un contenuto d’acqua elevato (ottimo per pets che bevono poco) che aumenta l’appetibilità. Non solo: la concentrazione d’acqua incide anche sulla conservazione (decisamente più lunga per le crocchette) e sull’apporto calorico e nutrizionale (sempre a favore dell’alimento secco);
  • alimento semi umido (crocchette morbide), dal contenuto in umidità fra il 15 ed il 30%.

Di certo, scegliere le crocchette è un’ottima scelta per ridurre costi (fino al 70% ed oltre rispetto ai bocconcini), problemi di trasporto, imballaggio e conservazione. Inoltre, le crocchette sono più igieniche, la loro qualità una volta aperta la confezione non si altera e, grazie alla masticazione, attraverso il massaggio continuo delle gengive e dei denti, si rivelano estremamente utili per l’igiene orale.

alimentazione cane

Cos’è la dieta BARF

La dieta BARF (Biologically Appropriate Raw Food) consiste nell’alimentare cani e gatti con carne cruda, ossa edibili ed organi. Questa dieta è composta da percentuali variabili dei vari alimenti, che cambiano in base alla linea di pensiero e alle necessità dell’animale.

In linea di massima, l’apporto di carne senza ossa rappresenta la percentuale maggiore, seguita da ossa polpose, trippa, organi e frattaglie in ugual misura.  Oltre ai componenti fondamentali, la BARF prevede la somministrazione anche di uova, latticini e pesce. Nel modello tradizione (detto anche preda) gli integratori non sono contemplati, anche se oggi molti proprietari aggiungono vitamine ed olio di pesce per compensare le carenze che il regime presenta. Il bilanciamento nutrizionale di una dieta a crudo può variare enormemente, per cui si raccomanda vivamente la supervisione di un veterinario o di un nutrizionista animale.

Inoltre, maneggiando carne cruda ci sono alcune accortezze da avere: porre attenzione nei confronti delle zoonosi, rispettare la catena del freddo, tenere accuratamente separate le carni ad uso umano da quelle ad uso animale, evitare di toccarsi bocca, occhi o naso prima di essersi lavati le mani, gestire in modo oculato le deiezioni dei pets.

Cibi vietati

Un errore da non fare è quello di confondere le nostre esigenze nutrizionali con quelle di cani e gatti. Spesso quello che mangiamo non è adatto al peloso, altre volte ciò che lui apprezza o ci chiede non gli fa bene. Da evitare assolutamente nella ciotola sono:

  • cioccolato (la tossicità è dovuta al contenuto di teobromina, principale alcaloide della pianta del cacao, e di caffeina. Il cane non possiede gli enzimi necessari per metabolizzarli);
  • gelato (può causare gravi problemi alla salute del quattrozampe, che non ha gli enzimi essenziali per digerire il lattosio);
  • aglio e cipolla, erba cipollina e porri (contengono solfossidi e composti del disolfuro, sostanze tossiche per Fido a cui possono causare un danno ossidativo alla membrana dei globuli rossi);
  • le piccole ossa (possono causare lesioni alla parete intestinale, fecalomi, blocchi ed occlusioni del tratto gastroenterico);
  • zuccheri e xilitolo (quest’ultimo è estremamente tossico per i cani anche a piccole concentrazioni, arrecando gravi danni a fegato e reni; quindi, no a gomme da masticare, caramelle, mentine, dentifrici, collutori, sciroppi per tosse e vitamine masticabili per bambini);
  • uva (è estremamente rischiosa per la salute dei nostri cani: se dovessero ingerirla, potrebbero ritrovarsi a soffrire di grave insufficienza renale);
  • avocado (molto tossico per gli animali a causa di una tossina, la persina, derivata da un acido grasso e presente in tutta la polpa);
  • alcolici (per metabolizzare l’alcol è necessario possedere un enzima chiamato alcool-deidrogenasi, assente nei cani);
  • funghi e micotossine (la gravità dell’intossicazione dipende dal tipo e dal numero di funghi ingeriti);
  • caffeina (rende i cani irrequieti, aumentando frequenza cardiaca e agitazione).

Vuoi approfondire il tema? Ascolta la puntata del Podcast “Come Cani e Gatti” dedicata all’alimentazione dei nostri amici a quattro zampe.

“Non esiste psichiatra al mondo meglio di un cucciolo che ti lecca il viso.” (Bernard Williams)