La muta del coniglio è una fase del tutto fisiologica, normale e necessaria. Avviene due volte l’anno, in autunno e primavera, e dura dalle due alle quattro settimane. Si tratta di un processo che questo animale mette in atto per prepararsi meglio al freddo dell’inverno e al caldo dell’estate. Non è un caso che avvenga nelle stagioni di transizione.
Tuttavia, si tratta di un momento delicato, che va seguito con attenzione. Ci sono dei casi, infatti, in cui la perdita di pelo non è nella norma e nasconde, in realtà, delle condizioni di natura patologica. Niente paura, però, ci sono dei segnali che possono lanciare dei campanelli d’allarme e, con l’aiuto del veterinario di fiducia, si può intervenire in tempo.
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Come capire se il coniglio sta facendo la muta
Per comprendere se si tratta della muta del coniglio o di altri sintomi legati, magari, allo stress o a una malattia cutanea, è bene intanto guardare il calendario. Infatti, ci sono dei periodi in cui una perdita di pelo maggiore è nella norma e periodi in cui è un po’ più strano. Se il sottopelo diventa più soffice, morbido e fitto, non c’è da preoccuparsi: sta avvenendo la naturale sostituzione del mantello in vista della stagione più fredda o di quella più calda.
Qualora si avessero dei dubbi, invece, sarebbe bene valutare lo stato della pelle sottostante, notare se il coniglio si gratta o se ci sono altri segnali di nervosismo. Al primo sospetto, onde evitare che la situazione peggiori e che l’animale stia male più del necessario, è bene sentire il parere dello specialista. Sarà lui a confermare o a smentire, per esempio, un’eventuale dermatite o la rogna: malattie, entrambe, che spesso colpiscono i conigli e che si manifestano con la perdita di pelo dietro il collo, in corrispondenza delle zampe e in prossimità degli occhi.
Inoltre non è raro che un animale estremamente sensibile come questo possa soffrire di ansia o nervosismo. Ecco perché è importante, prima di adottarlo, conoscere quello di cui ha bisogno e fare in modo che l’ambiente in cui vive sia adatto alle sue esigenze. Un ambiente troppo piccolo, una gabbietta non tenuta pulita o la presenza di altri animali in casa potrebbero creare dei disagi che si traducono in problemi di salute fisici.
Muta del coniglio, cosa fare
Una volta accertato che si tratta della naturale muta del coniglio e non di patologie, è bene armarsi di pazienza e accompagnare l’animale al meglio in questa fase di transizione. Per aiutarlo ed evitare anche un’invasione di peli, è bene rimuovere quelli in eccesso spazzolandolo più frequentemente.
Questo sarà importante anche per evitare un possibile blocco intestinale. I conigli, infatti, leccandosi, spesso ingoiano tutto ciò che rimane sulla loro lingua. A lungo andare questo può rappresentare un problema. In quest’ottica, e in generale, è fondamentale fare in modo che bevano a sufficienza e che seguano una dieta ricca di fibre (il fieno è un alimento indispensabile). Infine, se il veterinario lo ritiene opportuno, potrebbe essere utile la somministrazione di integratori mirati. Durante questa fase, infatti, c’è un calo delle difese immunitarie che porta a una maggiore esposizione a malattie.
Il coniglio perde il pelo: quando ci si deve preoccupare
La muta del coniglio, a voler essere precisi, avviene tutto l’anno. Certamente, però, in primavera e in autunno si rivela più consistente per le ragioni spiegate in precedenza. Inoltre, seppur duri in media fra le due e le quattro settimane, le tempistiche possono variare a seconda dell’esemplare in questione. È bene tenere a mente che da marzo a maggio e da ottobre a dicembre bisogna prestare maggiore attenzione alla cura del pelo del coniglio.
Tuttavia, se l’animale domestico perde ciuffi di pelo e le aree interessate rimangono glabre, potrebbe esserci qualche problema che lo fa stare male. Fra quelli più frequenti, ma che comunque da fare confermare dal veterinario di fiducia, ci sono:
- Patologie endocrine;
- Disturbi tiroidei;
- Malattie cutanee;
- Ectoparssitosi;
- Stress e nervosismo;
- Ansia.
Ecco, quindi, che si può dover gestire disagi sia di natura fisica che comportamentale. Nello specifico l’ectoparassitosi è una condizione dermatologica molto comune, che è causata da parassiti esterni. Da tenere sotto controllo sono anche gli atteggiamenti ossessivo-compulsivi che possono far soffrire parecchio il proprio coniglio.
Fondamentale è non procedere con diagnosi fai da te: i rischio è di prolungare e peggiorare le condizioni di malessere. Per essere certi che non ci sia nulla di cui preoccuparsi, oppure per sapere come intervenire, è necessario il parere dello specialista e l’eventuale prescrizione di una terapia mirata.
Perdita di pelo sul collo e sulla schiena
Se non si tratta di muta del coniglio, ma di perdita di pelo localizzata su collo e schiena, potrebbe trattarsi di dermatite, micosi, presenza di acari, cattiva alimentazione o ansia. Le prime due malattie sono molto frequente in questa specie animale, soprattutto negli esemplari più giovani.
Se si notano zone prive di pelo e scaglie che tendono al grigio, si potrebbe avere a che fare con una infezione da funghi. Per esserne certo, il veterinario dovrà studiare un campione al microscopio ed effettuare una coltura micotica, così da stabilire la cura antifungiina più adatta alla situazione specifica.
Nemmeno gli acari sono da sottovalutare. La Cheyletiella, per esempio, può portare perdita di pelo sul collo ed è caratterizzata dalla presenza di forfora; il Leporacarus, invece, può causare alopecia e seborrea.
Perdita di pelo sulle orecchie
A seconda delle zone colpite, le patologie da cui è affetto il coniglio variano. Nel caso in cui venissero coinvolte le orecchie, potrebbe trattarsi di rogna. Si tratta di una malattia trasmessa da un acaro. Fra i sintomi ci sono l’inappetenza, la tendenza a isolarsi e a danneggiare il mantello.
Per essere certi che si tratti di un malessere organico e non psicologico, è fondamentale una visita specialistica. Il veterinario, con ogni probabilità, procederà con un esame dell’epidermide e individuerà il tipo di acaro presente sul pelo.
Perdita di pelo sulle zampe
Gli acari potrebbero essere responsabili della perdita di pelo sulle zampe del coniglio. Se si nota una condizione simile, inoltre, il veterinario potrebbe diagnosticare la pododermatite o un’altra patologia della pelle.
La pododermatite, come è facilmente intuibile dal nome, riguarda la zona inferiore degli arti posteriori e che può diventare sia cronica che ulcerativa. Nella sua fase iniziale, si manifesta con il diradamento e un eritema sulla superficie plantare. Questa situazione può peggiorare sino a provocare delle lesioni anche molto dolorose. Le cause scatenanti possono essere connesse alla mancanza di movimento, obesità e poca pulizia della lettiera.