I sogni spezzati di Mahsa Amini nel ricordo della mamma

A un anno dalla morte della 22enne, la mamma ha raccontato a un giornalista chi era Mahsa e quali erano i suoi sogni

Foto di Virginia Leoni

Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

È trascorso un anno dalla morte di Mahsa Amini, una morte che ha fatto alzare il vento delle proteste in tutto il mondo, perché Mahsa Amini quando è morta aveva solo 22 anni, si trovava in vacanza a Teheran con la famiglia ed è stata strappata alla vita perché non portava il velo nella maniera corretta.

Dei suoi sogni spezzati ha parlato la mamma in un’intervista rilasciata alla BBC in cui ha raccontato di più di questa giovane donna che aveva degli obiettivi, dei desideri e che aveva con lei un legame speciale.

Ogni più piccolo sogno è stato interrotto in maniera definitiva. Non ha avuto seguito. La vita di Mahsa Amini si è fermata. Ma non il suo ricordo, non le proteste delle donne e degli uomini di tutto il mondo per la libertà.

I sogni di Mahsa Amini, l’intervista alla mamma

È morta il 16 settembre del 2022 Mahsa Amini e la sua vicenda è stata la miccia che ha attizzato il fuoco delle proteste: manifestazioni in Iran, ma anche nel resto del mondo. Perché la giovane di origine curda è deceduta dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran perché portava male il velo, in un modo che non le copriva correttamente il capo, era troppo allentato. Non andava bene per la legge.

E Mahsa Amini è morta. Ora a ricordare chi era questa giovane è stata la mamma Mojgan Eftekhari, lo ha fatto in un’intervista rilasciata alla BBC, al giornalista Farzad Seifikaran, che è originario della città curda di Saqqez, la stessa della giovane donna morta un anno fa.

Nell’intervista ha ricordato la figlia, chi era, quali erano i suoi obiettivi.  “Sognava di diventare una dottoressa” Mahsa, che per la famiglia era Jina, il nome curdo il cui utilizzo è vietato in Iran.

Era già iscritta a Medicina, mentre la specializzazione doveva essere microbiologia, nei suoi progetti c’era il trasferimento per ragioni di studio in una città nel nord est del paese.

E, come accade a ognuno di noi, quello non era l’unica aspirazione che coltivava: le piaceva anche la radio. Aveva finto di essere una speaker in un audio per la mamma. Del resto, il loro legame era davvero speciale, come ha raccontato lo stesso giornalista spiegando che: “Con sua madre erano complici come due amiche. Stavano sempre insieme, erano confidenti”.

Mahsa Amini, come è morta e cosa è accaduto dopo

Era il 13 settembre del 2022 e Mahsa Amini era a Teheran con la sua famiglia, lì è stata arrestata dalla polizia morale per aver indossato male il velo. Tre giorni dopo la giovane è morta. Per la polizia in seguito a complicazioni di salute. Che avesse problemi però è stato smentito dai famigliari, che invece hanno sempre ritenuto che il decesso sia avvenuto in seguito alle percosse.

La sua morte ha dato il via a proteste in tutto il mondo, a partire dall’Iran dove le donne e gli uomini sono scesi nelle piazze e nelle strade. A un anno dalla morte della giovane quella scintilla per la libertà non si è spenta, nonostante la repressione sia stata e sia ancora durissima.

A quanto pare, a Teheran durante una manifestazione le forze di sicurezza hanno sparato sulle persone. Il padre della giovane, invece, sarebbe stato arrestato e poi messo agli arresti domiciliari, secondo quanto hanno fatto sapere la ong Hengaw e i profili social di vari dissidenti iraniani. All’uomo era stato chiesto di non organizzare nulla per l’anniversario della morte della figlia.