Jimmy era stato rapito. Dopo 42 anni, ha riabbracciato sua madre

Le avevano detto che il figlio era morto. Invece, il piccolo era stato affidato a una coppia americana, totalmente all'oscuro di tutto

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Una storia di perdita, inganno e di una riunione miracolosa che ha richiesto più di quattro decenni per realizzarsi. María Angélica González, una madre cilena, ha vissuto 42 anni di dolore insopportabile, credendo che il suo bambino fosse morto poco dopo la nascita.

Invece, suo figlio era vivo, cresciuto a migliaia di chilometri di distanza da lei, nelle amorevoli braccia di una coppia americana che non sapeva nulla del tragico imbroglio. Questa è la storia di una madre che non ha mai smesso di sperare, e di un figlio che finalmente ritorna a casa.

Come tutto ha avuto inizio

Era il 1973 quando María Angélica González mise al mondo suo figlio in una clinica a Santiago, in Cile. Nel momento in cui l’infermiera le consegnò il neonato, le disse che il piccolo avrebbe dovuto essere messo in incubatrice a causa della sua prematurità.

María non poteva fare altro che fidarsi del giudizio dei medici, desiderando solo che il suo bambino fosse curato e protetto. Non sapeva che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto suo figlio.

Poco dopo, la vita della donna fu sconvolta da una notizia devastante. Gli infermieri le dissero che il suo bambino era morto, lasciandola affogare in un mare di dolore e disperazione. Ma la realtà era molto diversa e più oscura. Non era morto, le era stato rubato in un atto di inconcepibile crudeltà.

Il piccolo era stato poi dato in adozione a una coppia americana, che non aveva la minima idea di quanto fosse accaduto. Credevano di aver semplicemente avuto la fortuna di poter offrire una casa amorevole a un bambino che ne aveva bisogno.

Il ragazzo è cresciuto ad Arlington, in Virginia. Per 40 anni, ha creduto di non avere parenti in vita, un dato che ha avuto un impatto significativo sulla sua identità e senso di appartenenza. Nonostante l’amore dei suoi genitori adottivi, una parte di lui è sempre mancata, il legame con le sue radici che gli è stato ingiustamente negato.

Dopo 42 anni, mamma e figlio si rivedono per la prima volta

Jimmy Lippert Thyden, il protagonista di questa storia, purtroppo è solo una delle tante vittime del periodo di dittatura di Augusto Pinochet. Secondo le stime, in quegli anni più di 20.000 bambini furono sottratti alle loro famiglie, decine di migliaia di oppositori al regime torturati e molti di loro scomparsi nel nulla.

Il sistema era ben organizzato e coinvolgeva una vasta rete di complici, tra cui ostetriche, medici, assistenti sociali, suore, preti e giudici. Queste persone avevano tutte un ruolo in questo traffico di esseri umani, che si rivelava finanziariamente redditizio sia per loro, sia per il regime.

Jimmy però, che oggi è un affermato avvocato penalista, un giorno leggendo un articolo su USA Today riguardante un uomo californiano che ha scoperto di essere stato rapito da bambino durante la tirannia in Cile, inizia a sospettare che potesse essere successa la stessa cosa anche a lui.

Decide così di intraprendere un viaggio alla ricerca della verità e si mette sulle tracce della sua madre biologica. L’impresa prende una svolta decisiva quando entra in contatto con Nos Buscamos, un’organizzazione senza scopo di lucro che utilizza kit di test del DNA offerti da MyHeritage, una piattaforma di genealogia, per aiutare coloro che sono stati separati dalle loro famiglie biologiche.

Jimmy scopre così la verità: la sua famiglia d’origine è ancora viva. Oltre alla madre, ha anche quattro fratelli e una sorella.

Il protagonista ha condiviso la sua straordinaria storia su Facebook, offrendo un resoconto emozionante e coinvolgente del viaggio alla scoperta delle sue radici cilene: “Per 42 anni sono stato creduto morto. 40 anni fa sono stato adottato dalla mia amorevole famiglia. Sono stato cresciuto da John (mio papà) e Freda Lippert-Thyden (mia mamma) e mi hanno dato ogni opportunità. Sono cresciuto con fratelli amorevoli. Per 40 anni questa è stata la mia storia… Quello che non sapevo era che 42 anni fa, la mia Mamá è stata imbrogliata sulla mia esistenza. Vittima di una bugia ben organizzata. Il governo del Cile sotto Pinochet aveva un piano malvagio per portare via i bambini dal Paese, lontano dalle loro famiglie e farli adottare per soldi. Gli inconsapevoli genitori adottivi hanno pagato per quello che ritenevano una pratica legale. Quando la mia vera madre ha chiesto il mio corpo per dargli una degna sepoltura, le hanno risposto che era stato già smaltito”.

L’uomo prova una gratitudine profonda verso la sua famiglia adottiva. Tuttavia, questa incredibile esperienza gli ha consentito di riconnettersi con le sue radici e di completare finalmente il puzzle della sua identità.