Tantissime donne afgane stanno postando le fotografie dei loro abiti colorati sui social network per proteggere la loro cultura, che non è quella del burqa
Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice
Pubblicato: 15 Settembre 2021 12:43
Le giovani attiviste di Kabul andate a distribuire il burqa alle altre donne, casa per casa. Perché solo così possono uscire e camminare in strada, solo così possono evitare le punizioni e le violenze dei talebani. E magari chissà, anche riuscire a scappare. Ma quel velo, che ormai è diventato il simbolo dell’oppressione della donna afghana, e che deve essere indossato per forza, non gli appartiene. Né oggi, né mai.
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Sono tante le donne che negli ultimi giorni hanno utilizzato i social network per condividere il vero colore della cultura afgana, che non è quello del nero del burqa. Si stanno mostrando attraverso diversi scatti che le ritraggono con i vestiti caratteristici della tradizione del loro Paese.
Nelle foto si vedono drappeggi colorati e vitali, tessuti ricercati e luminosi, che non hanno nulla a che vedere con l'oscurità del burqa. È questa la cultura afgana, sono questi gli abiti che le donne vogliono continuare a indossare, orgogliosamente. E che non riescono più a farlo nella loro patria, perché gli è stato impedito dai talebani.
Così, le donne afgane si sono riunite nella piazza virtuale dei social network, a partire da Twitter, per esprimere la loro libertà, quella che gli è stata strappata via prepotentemente. A lanciare quella che è diventata la campagna Do Not Touch My Clothes è stata Bahar Jalal, ex professoressa di storia all’Università americana in Afghanistan, nonché fondatrice del primo corso di studi di genere nel Paese.
Sul suo profilo la professoressa ha pubblicato una foto che la ritrae con un vestito rosso e verde, accompagnata da un'eloquente didascalia: "Questa è la cultura afghana. Indosso un abito tradizionale del mio paese". A farle da eco tantissime altre donne che, postando immagini di abiti tradizionali e colorati, hanno ampliato il dibattito con l'hashtag #DoNotTouchMyClothes e #AfghanistanCulture.
"Nessuna donna ha mai indossato il burqa nella storia dell’Afghanistan" - ha dichiarato Bahar Jalali alla BBC. Così ecco che la sua foto diventa il simbolo di una lotta pacifica per informare, educare e sensibilizzare il mondo intero sulla vera cultura afgana, che ha poco a che fare con quella promossa dai talebani.
Sono tante le persone che si sono unite alla campagna Do Not Touch My Clothes, di ogni sesso, etnia e religione. L'obiettivo è quello di preservare la tradizione di un Paese e i suoi 5000 anni di storia. Affinché l'identità di quelle donne, e di un popolo intero, non finisca schiacciata e oscurata dal dominio tirannico dei talebani.