Aron è morto. Il pitbull bruciato vivo dal suo proprietario non ce l’ha fatta

Dopo una strenua battaglia durata tre giorni, il coraggioso Pitbull di Palermo brutalmente dato alle fiamme dal suo padrone ha perso la vita

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Ogni giorno, una quantità insostenibile di animali soffre in silenzio, vittime di maltrattamenti inauditi. È una realtà che ci sconvolge, ci tocca nel profondo dell’anima e ci induce a riflettere sulla gravità di un problema ancora troppo diffuso. I numeri sono impressionanti e ogni singolo caso rappresenta una storia di dolore e paura inaccettabili.

La stessa sofferenza è stata inflitta ad Aron, un innocente pitbull che ha subito un’atroce crudeltà da parte di chi avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo di più. Legato a un palo e bruciato vivo dal suo stesso proprietario, ha dimostrato un estremo coraggio combattendo tra la vita e la morte per oltre tre giorni in una clinica veterinaria di Palermo.

Malgrado le gravi ustioni e l’atroce dolore, ha lottato con tutte le sue forze, ma purtroppo non ce l’ha fatta. L’annuncio della sua morte è stato dato dalla Lega Anti Vivisezione (LAV), l’organizzazione animalista che lo aveva preso in carico nelle ultime fasi della sua vita. Nonostante gli sforzi dei veterinari e l’amore della comunità, il corpo di Aron non ha potuto resistere alle gravi ferite riportate.

La notizia ha scatenato un’ondata di dolore e indignazione. Ieri, in una piazza del centro di Palermo, tantissime persone si sono riunite per ricordare Aron, vittima di un atto di violenza incomprensibile.

Aron, una battaglia disperata contro una crudeltà inaudita

L’atto di crudeltà si è svolto su un marciapiede in via delle Croci, nei pressi del Giardino Inglese della città di Palermo. Il colpevole, un uomo di 46 anni senza fissa dimora, aveva abusivamente occupato l’area, trasformandola nel teatro di una tragedia che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore della città.

La Lega Antivivisezione (LAV), un’organizzazione che si dedica con passione alla protezione degli animali, ha risposto con tempestività al grido di soccorso. Profondamente preoccupata per il benessere del pitbull, ha presentato una richiesta urgente all’autorità giudiziaria per il sequestro preventivo di Aron, allo scopo di prevenire ulteriori danni.

L’obiettivo era chiaro: ottenere la custodia giudiziaria, assumendosi tutta la responsabilità per il suo benessere. Un gesto di immensa compassione e dedizione, mirato a salvargli la vita e offrirgli un futuro libero dal dolore e dalla paura.

Il proprietario sotto inchiesta per maltrattamento di animali

In seguito all’orribile e disumana azione che ha portato alla morte di Aron, l’uomo è attualmente sotto indagine per maltrattamento di animali. La denuncia delle forze dell’ordine ha spinto la procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, a includere il proprietario quarantaseienne nel registro delle persone indagate per reati simili. Ora, con la perdita del pitbull, le accuse potrebbero intensificarsi in modo drammatico.

In risposta a questa tragedia, il sindaco Roberto Lagalla, ha annunciato che il Comune è pronto a costituirsi parte civile. Un richiamo alla responsabilità e all’impegno per non dimenticare, lavorando insieme per prevenire futuri atti di crudeltà.

Inoltre, la Lega Anti Vivisezione (LAV) ha annunciato il proprio impegno a presentare denunce riguardanti i presunti ritardi nei tempi di soccorso. Il messaggio è chiaro: non ci arrenderemo finché non sarà fatta giustizia. Non ci resta che sperare che tali atti di violenza sugli animali non restino impuniti.