Il sipario sulla Milano Fashion Week sta – già – per calare. Dopo Pitti Uomo la rassegna della moda maschile del futuro si è spostata a Milano per il consueto appuntamento da ogni fashionista nell’animo atteso. Sono stati quattro giorni intensi ma, nonostante le non moltissime sfilate tra chi ha preferito Parigi e chi rimandare a febbraio, questo è bastato a fornire un’idea nitida in merito alla visione degli stilisti tra top e flop.
I momenti iconici della Milano Fashion Week Uomo 2025
Così, proprio come tradizione vuole, il nuovo anno è cominciato all’insegna del menswear: a partire dal 17 sino al 21 gennaio 2025 la città italiana sinonimo di fashion ha spalancato le sue porte per accogliere maison affermate e brand emergenti senza distinzione. L’edizione con protagonista la moda dell’Autunno-Inverno 2025/26 è apparsa inizialmente sottotono, causa il calendario piuttosto scarno, eppure le innumerevoli collezioni degne di nota e alcuni svariati momenti memorabili sono decisamente riusciti a ribaltare le aspettative.
Tra questi ricordiamo – e ricorderemo – sicuramente lo show di Dolce&Gabbana: il duo di stilisti ha portato in passerella un’interessante riflessione in merito al concetto di privato e pubblico, su come l’identità di ognuno cambi in base agli occhi di chi guarda. Ed ecco, all’uscita dalla pedana, tutta una folla di paparazzi posizionata ad attendere i modelli suggerendo al contempo il titolo alla sfilata.
Largo spazio, in questa Milano Fashion Week, è stato concesso alla buona vecchia “nostalgia canaglia” e ciò si è tradotto, nella collezione della maison italiana, nel chiaro riferimento alla Dolce Vita di Fellini attraverso ben sessantanove look divisi in due atti.

Il primo era il puntuale emblema del mood casual e rilassato, caratterizzato da jeans ampi, capispalla avvolgenti e pantaloni cargo. Il secondo, invece, era decisamente più glamour e guidava la mente verso l’immaginario fashion dei red carpet hollywoodiani, una missione affidata a completi sartoriali e smoking dal taglio strutturato ed impeccabile, impreziositi da spille e collier.
Fissa nella memoria è anche l’ultima collaborazione tra Miuccia Prada e Raf Simons. L’eloquente titolo – Unbroken Instincts – ad introdurre la collezione Prada Autunno-Inverno 2025/26 ha invitato chi all’ascolto ad iniziare a vestirsi assecondando la propria indole, e così il proprio istinto.

Via le regole, i preconcetti e le sovrastrutture in favore di creatività e passione: una prima chiara dimostrazione di ciò è stata data dallo sfilare di cappotti profilati di pelliccia, jeans a vita bassa, maglioncini aderenti e maglioni oversize, motivi tartan e floreali su capi d’ispirazione western, tessuti vinilici, camicie fluide e rigorosi completi sartoriali. Si sono dunque visti incontrare e fondere sul defilé universi differenti eppure complementari, anch’essi avvolti da una certa aura nostalgica.
Milano Fashion Week Uomo 2025: cosa invece vorremmo dimenticare
Se tra le dolci riconferme forniteci dai veterani della moda, i graditi esordi e persino delle nozze celebrate in piena regola – quella tra i designer del brand JordanLuca – la Settimana della Moda Milanese ha tutto sommato avuto il lieto fine che meritava, a portarvi la nota stonata sono state le mise di alcune celebrities in front row.
Sebbene fosse tutto sommato in tinta con la scala di grigi portata in scena, data anche la notevole apparizione in blu da Prada, dal look di Levante per la sfilata di Magliano ci si aspettava decisamente di più. Stavolta la lunghezza del bomber mista a quella insolita dell’abito in maglia non rendevano affatto giustizia alla sua silhouette, dalla verticalità spezzata anche dallo stivale a calzino.
Non ha convinto nemmeno l’outfit di Chiara Biasi per JordanLuca, caratterizzato da una totale disarmonia tra tessuti e tra proporzioni: sotto ad una scenografica pelliccia bianca l’Influencer ha indossato una sottoveste nera semitrasparente, accompagnandola a stivali dal gambale ampio e morbido.