Abito da sposa solidale: la storia di Rosanna è una scelta d’amore

Abiti da sposa solidali, creati con tessuto regalati o rivisitati per essere nuovamente indossati: una scelta a misura di valore. Dove acquistarli

Foto di Federica Cislaghi

Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Quando si organizza il matrimonio, per le future spose la scelta dell’abito è uno dei momenti più elettrizzanti. Ma una volta pronunciato il fatidico sì, l’abito da sposa è destinato ad essere chiuso per sempre nel guardaroba.

Da qui l’idea di “Fili di bene”, la Sartoria solidale di Fondazione Fevoss Santa Toscana di dare vita all’iniziativa “Abito da sposa solidale”, grazie alla quale il vestito bianco, invece di restare chiuso nell’armadio, può trasformarsi in un dono prezioso, segno di condivisione e solidarietà. E anche l’abito ringrazia perché vive una seconda vita.

La storia di Rosanna

È la scelta che ha fatto Rosanna che racconta così la storia del suo particolarissimo abito da sposa.

“Mi piace pensare all’abito che ho deciso di indossare il giorno del mio matrimonio come a un percorso unico, fuori dalle rotte dei classici atelier da sposa. Un vero e proprio viaggio di ideazione, creazione e ricerca di valori oltre l’estetica, con il desiderio e la determinazione di voler indossare un abito che mi rappresentasse in toto. Per lo stile ma anche per la sua storia.

Da anni dedita al mondo del commercio equo, della giustizia economica e della sostenibilità di aziende e filiere produttive, ho fatto del consumo critico uno stile di vita. Cercando di domandarmi sempre di più cosa è davvero necessario acquistare e soprattutto cosa succede all’origine dei materiali e durante la fabbricazione dei prodotti lungo la filiera. Forse un po’ anche per deformazione professionale, lavorando nell’ambito della sostenibilità e responsabilità di imprese e filiere produttive, sono esigente quando si tratta di prodotti ed acquisti che avranno un ruolo nella mia vita.

Per il mio matrimonio non volevo cedere alle tendenze e tradizioni del settore correndo il rischio di essere travolta dalla frenesia del consumismo: volevo un vestito che mi rappresentasse, il vestito che ho indossato il 3 settembre 2022.

Non avevo mai pensato di sposarmi con il classico abito bianco e principesco, quindi non immaginate una sposa ansiosa di trovare l’abito perfetto. Piuttosto, le mie energie sono state tutte concentrate sulla ricerca di qualcosa di diverso: di un abito che rispecchiasse anche i miei valori e non solo i miei gusti estetici. E con molta gioia, posso dire di essere riuscita nella mia impresa grazie all’incontro con una realtà molto speciale, quella della sartoria “Fili di Bene” a Verona, una iniziativa solidale della Fondazione Fevoss Santa Toscana.

Il 3 marzo 2022, esattamente sei mesi prima della festa di matrimonio, sono entrata al Bazar solidale di via Marconi 21 a Verona, sede della sartoria, e noto da subito un ambiente solare e umano. Conosco Romina che aveva organizzato la mia visita e soprattutto Bruna, una grande donna e una grande sarta che ha avuto un ruolo molto speciale in questa storia e nei miei ricordi. E anche Arianna, un’altra sarta che ha affiancato Bruna nel lavoro: il suo talento e attenzione ai dettagli sono stati evidenti fin dalla prima prova.

È stata la prima volta che ho fatto fare un vestito su misura. L’entusiasmo è arrivato fin dall’inizio. Oltre ad avere un vestito che mi permetteva di supportare le attività benefiche di una associazione, avrei anche avuto l’occasione di creare un abito secondo i miei gusti.

Durante tutto il percorso, ho sentito di avere il giusto coinvolgimento su ogni decisione che riguardava l’abito. Bruna e Arianna mi hanno lasciata libera di ideare e scegliere, ma non mi hanno mai fatto sentire sola e sono state una guida discreta e impeccabile. Mi hanno ascoltata e saputo consigliare con professionalità e mai con giudizio, anche quando le mie richieste potevano sembrare bizzarre. Come quella di inserire nell’abito bianco degli inserti di capulana, un tessuto colorato del Mozambico, il Paese dove ho lavorato durante il 2022 e al quale sono molto legata. E alla fine proprio grazie alla loro creatività ho potuto aggiungere al mio abito bianco questa fascia colorata in vita che ha aggiunto un tocco di personalità.

In tutto ho fatto quattro prove. Ho ritirato il vestito a fine agosto, ormai mi sentivo “a casa” nella sartoria “Fili di Bene”, circondata da persone care e dedite al progetto ma soprattutto umanamente generose, GRAZIE. E grazie per aver realizzato anche le bomboniere, belle e ricche di significato.

Non credo di essermi mai sentita tanto bene, orgogliosa ed entusiasta in un vestito. E non si tratta del solito “aver indossato il vestito da sposa dei sogni”. Sono state la storia, le tappe, i materiali e le persone coinvolte che lo hanno reso speciale. Certo, l’abito mi piace molto anche dal punto di vista estetico e so di aver indossato un vestito che mi rappresenta:

  • creato su misura, ignorando i parametri del solito vestito da sposa, e pensando a cosa volevo indossare.
  • rifinito con dettagli in capulana, tessuto tipico del Mozambico, Paese a me caro e dove io e mio marito ci siamo conosciuti.
  • realizzato da una sartoria che ha una missione sociale forte e che rispecchia i miei valori di economia solidale.

Insomma, so di essere riuscita nell’impresa di donare un significato speciale al mio abito da sposa. Sono convinta che si possa acquistare in modo consapevole supportando realtà solidali che creano valore per le persone coinvolte e rispettano l’ambiente. Grazie ancora a Fili di Bene per averlo reso possibile.

Chi è Rosanna?

Rosanna Tufo è una consulente che si occupa di responsabilità sociale e sostenibilità nelle aziende e lungo le filiere di approvvigionamento e produzione. Al momento lavora per una piccola società e impresa sociale inglese, e spesso si occupa di progetti dove responsabilità nelle filiere dei minerali e sviluppo sostenibile si incontrano. Vive a Bruxelles con suo marito e adora poter trascorrere dei periodi nel continente africano per incarichi lavorativi e visitare familiari e amici in Italia.

Cosa fa la Sartoria Solidale Fili di Bene

Fili di Bene” è una Sartoria solidale attiva dal 2019 a Verona in via Marconi 21. Progetto della Fondazione Fevoss Santa Toscana, “Fili di Bene” ha come scopo principale quello di fornire riqualificazione professionale e opportunità di lavoro a persone con fragilità, dando loro una possibilità di riscatto sociale e talvolta di vera e propria rinascita.

Nata come laboratorio per modifiche e riparazioni, la Sartoria si è rapidamente sviluppata e oggi, grazie alla collaborazione volontaria di alcune sarte con grande esperienza, professionalità e creatività, è attiva in diversi ambiti: dalle confezioni su misura, alle creazioni originali di borse e articoli di arredo casa, dai costumi di scena per il teatro, ai corsi di taglio e cucito.

Di recente ha esteso la sua operatività agli abiti da sposa creati con tessuti donati da aziende e da privati, o rivisitati per essere nuovamente indossati. Le creazioni sposa della Sartoria sono state presentate a maggio 2022 a Verona, in una sfilata solidale con modelle non professioniste creando interesse e nuove emozioni intorno all’abito da sposa second hand. Nello staff di “Fili di Bene”, attualmente composto da dieci persone, lavorano e sono retribuite due persone, oltre alle volontarie.