In alcuni casi, la convivenza può iniziare con atti quotidiani progressivi che poi si consolidano e diventano abitudine: uno spazzolino lasciato a casa dell’altro, il cassetto dedicato alle proprie cose, le notti sempre più frequenti trascorse a dormire insieme sotto lo stesso tetto. Eppure, il vivere insieme non è stato ancora ufficializzato.
Come si fa a fare in modo che la convivenza proceda in armonia e serenità? Sempre più coppie decidono di pensare alla convivenza prima che al matrimonio. Alcuni la temono, altri l’attendono con trepidazione, altri ancora, invece, la vedono come un passo da compiere poco prima delle nozze. La convivenza resta comunque un momento molto importante nella vita di una coppia e deve essere deciso in modo ponderato, rispettando i tempi di entrambi. Un progetto che resta comunque importante, che dovrebbe essere pianificato e che implica almeno un trasloco.
I segnali che potrebbero comunicare che è arrivato il momento giusto potrebbero giungere in modi diversi ad entrambi. Ci sono, ad esempio, le coppie che si sentono già pronte a vivere insieme dopo pochi mesi dall’inizio della loro relazione. Altri, invece, che hanno bisogno di molti anni per giungere alla convivenza. Il tempo, comunque, non sarebbe l’unico fattore da tenere in considerazione. Piuttosto, la coppia dovrebbe tenere bene a mente quali sono i propri obbiettivi e quali passi è pronto a compiere in una relazione amorosa.
Ecco perché la convivenza è un momento carico di pressione e di aspettative: si vuole che funzioni, soprattutto se è la prima volta per tutt’e due. I consigli infallibili forse non esistono ma di seguito, approfondiremo quattro consigli unici a rendere la convivenza perfetta o per lo meno per alimentare quell’amore che ha spinto la coppia a vivere sotto lo stesso tetto.
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Fidarsi l’un l’altro
Non si può andare a convivere senza che il rapporto sia abbastanza intenso. La fiducia reciproca, dunque, resta un elemento imprescindibile. Vero è che molti risvolti del carattere dell’altro escono fuori proprio con la convivenza, non si può pensare di imbarcarsi in una cosa così importante come la convivenza senza che ci sia fiducia. Essa dovrebbe esserci anche quando l’altro decide di ritagliarsi qualche ora in compagnia di amici e amici. La gelosia non dimostra quanto si ama l’altro.
Per una convivenza sana bisognerebbe scegliere bene i tempi e i motivi per cui si va a vivere insieme. Non si dovrebbe mai pensare di andare a convivere perché potrebbe essere conveniente dividersi l’affitto, oppure perché ci si sente in un momento di fragilità e ci si vuole appoggiare a qualcuno. La convivenza dovrebbe essere intrapresa soltanto quando entrambi sono pronti, senza pressioni o forzature dall’esterno.
Quando si va a convivere si fanno dei progetti insieme, ecco perché deve essere necessariamente voluta da entrambi. Se quando la coppia si parla fa spesso castelli in aria ricchi di progetti per il futuro, parla spesso di una vita insieme, allora può darsi che sia arrivato il momento giusto. In quel caso, non si vede l’ora che la convivenza possa iniziare.
Per testare la fiducia, si potrebbe fare una prova. Se si rimane spesso a dormire insieme e ci si sente a proprio agio, essendo completamente se stessi, allora può darsi che si è pronti. Ad esempio, si è smesso di andare a dormire truccate o svegliarsi dieci minuti prima per farlo. Il successivo livello d’intimità, quello che porta una vita sotto lo stesso tetto, potrebbe essere positivo. La prova potrebbe essere fatta trasferendosi momentaneamente, se possibile, da uno dei due, per verificare ciò che succede davvero quando si condividono gli stessi spazi per più di 24 ore. Il tutto senza avere le pressioni tipiche di una vera convivenza quali bollette, trasloco etc.
Essere aperti e comunicativi
Nessuno ha detto che la convivenza è semplice. Tuttavia, se c’è apertura mentale e comunicazione reciproca si è già a buon punto. Esse, infatti, sono alla base di una convivenza che funziona, perché l’amore spesso non basta. Se ci si inalbera, dopo una discussione, sulla propria posizione, non si arriverà mai a niente di buono. Parlare, confrontarsi, trovare dei compromessi potrebbero migliorare sin da subito la convivenza. Ognuno di noi potrebbe avere una visione diversa di ciò che è normale e ciò che non lo è. Sarebbe impossibile pensare che il partner sia sempre dalla propria parte. Ecco perché la mediazione è una via molto importante.
La comunicazione e l’apertura possono servire anche ad ascoltare le necessità del partner: se non si dovesse sentire pronto ad affrontare un passo importante come la convivenza allora sarebbe meglio rimandare.
Inoltre, se la coppia ha già dei problemi di fondo, stando agli esperti, la convivenza non li risolverà, anzi, li metterà in evidenza. La comunicazione e l’apertura saranno fondamentali per evitare i quattro elementi individuati dagli esperti che rappresentano la fine di un rapporto di coppia ovvero: ritiro, difesa, criticismo e disprezzo.
Essere indipendenti
Mantenere la propria individualità ed indipendenza, anche se si è in coppia e si vive insieme sotto lo stesso tetto, aiuta a rendere più forte la vita insieme. Perché? La risposta è semplice: soltanto se si sta bene con se stessi si possono far sentire gli altri a proprio agio e, naturalmente, sentirsi bene a propria volta.
La propria indipendenza dovrebbe essere mantenuta sia sul punto di vista di alcuni interessi, delle relazioni personali intrattenute al di fuori della coppia, laddove sia possibile. Convivere non significa mettere da parte se stessi, la propria famiglia di origine, i propri interessi. L’insieme di tutti questi elementi è fondamentali.
Lasciarsi andare alla passione
Andare a convivere, senza dubbio, significa collaborare alla gestione domestica, a contribuire economicamente, a dividersi determinati compiti, anche scomodi. Sarebbe meglio pianificare in anticipo il budget da condividere, in modo da avere un piano nel caso in cui le spese dovessero aumentare. Il denaro, infatti, è tra le principali cause di rottura delle coppie e di fine della convivenza.
Ma la convivenza non deve essere soltanto questo e non soltanto routine. Non bisogna dimenticare assolutamente i momenti di trasporto reciproco e di passione.