Seppur non riguardi la totalità dei più piccoli, molti bambini hanno paura del dottore: c’è chi è terrorizzato all’idea della visita con il pediatra e c’è chi, forse più comprensibilmente, non vuole andare dal dentista.
La paura di quei bambini che non vogliono farsi visitare dal dottore di turno a volte è radicata in episodi spiacevoli o in lunghi ricoveri ma più spesso in un approccio negativo dei genitori, in una mancanza di empatia del medico o, più semplicemente, nell’incertezza verso l’ignoto: ora vedremo come sconfiggerla.
Se mettiamo da parte i casi in cui la paura è dovuta a malattie o ricoveri ad un età in cui mai ci si aspetterebbe di vivere certe esperienze dolorose, il timore di farsi visitare dal pediatra, farsi un’ecografia o andare dal dentista può essere facilmente affrontata.
Ora vediamo quale strategia mettere in campo in questi casi e le cause principali di questi timori. Ricordiamoci, come premessa, che non dobbiamo comportaci come se fossero capricci infantili a cui porre fine, ma paure che è giusto affrontare e ridimensionare.
Indice
Paura del dottore nei bambini: perché viene
I bambini non vivono l’incognita con sfrontatezza, ma chiedono di conoscere ciò che, presumibilmente, accadrà nel prossimo futuro, per vivere con forza anche le situazioni più complesse. Per cui, spesso, alla base del timore verso una visita medica ci può essere proprio la paura dell’ignoto. A maggior ragione per i più piccoli abituati, sin da subito, alla routine, ad azioni ripetute nel tempo dalle quali aspettarsi una serie di conseguenze note e prevedibili.
Altre volte, può essere che si ci sia un non detto di mamma e papà alla base della paura, per esempio qualche preoccupazione per l’esito o per il tipo di visita. Oppure il piccolo può aver assistito a qualche nostra discussione sulla sfiducia verso l’ospedale, verso il tal dottore, che lo ha scoraggiato.
Infine, la paura del dottore nei bambini può anche venire da qualche esperienza già vissuta direttamente o indirettamente. Aver trovato, ad esempio, un dottore poco empatico, sbrigativo, dai modi tutt’altro che piacevoli, in passato, giustamente può preoccuparlo.
Ora vedremo quali strategie adottare, in base alle diverse paure che abbiamo appena elencato, per aiutare i bambini ad affrontare meglio la nuova esperienza.
Quando la paura si basa sull’incognita: cosa fare
Il bambino può avere paura del dottore perché ha fatto poche visite e perché non sa cosa aspettarsi. In questo caso il compito del genitore è assai semplice, perché avrà il solo obiettivo di rendergli più familiare l’esperienza futura.
Ecco la strategia in questi casi:
- raccontargli della visita a tempo debito;
- informarlo su ciò che lo aspetterà;
- non mentirgli;
- preparargli dei giochi;
- guardare insieme storie adatte;
- familiarizzare con l’ambiente.
Prima di tutto dovremo sconfiggere la paura sconfiggendo l’incognita. Perciò, a temo debito, non troppo presto (per evitare che ci rimugini eccessivamente sopra) ma qualche giorno prima della visita con il dottore, avremo il dovere di raccontargli perché dovrà fare quella tal visita e come questa avverrà. Non dovremo certamente entrare in tecnicismi che non siano alla sua portata e che comunque sarebbero inutili, ma non mentiamogli. Mentire non sarà un palliativo ed anzi peggiorerà il ricordo dell’esperienza.
Insieme a lui/lei prepariamo in uno zainetto libri o giochini che potranno essere usati per superare l’attesa dal dottore. Una coccola che potrà aiutarlo, anche grazie al peluche del cuore, ad affrontare l’incertezza con strumenti di utilizzo quotidiano. Infine, ottime sono sempre le storie dal potere catartico. Possiamo sia raccontare delle nostre esperienze da bambini che mostrare come il dottore possa essere un alleato, un amico e non il cattivo da temere. Pensiamo al cartone animato “La dottoressa Peluche” al libricino “Il mostro dei denti”, solo per fare degli esempi. In quest’ultimo, il dentista tanto temuto, diventa il supereroe mascherato! Infine, se possibile, visitiamo la struttura qualche giorno prima in modo che, anche solo dall’esterno, sia un posto un po’ meno sconosciuto.
Come evitare di instillare nei bambini la paura dei dottori
Purtroppo a volte non ci rendiamo conto dell’influenza che abbiamo sui più piccoli. Ci domandiamo come esorcizzare le loro paure, come disinnescare i loro timori, quando siamo noi stessi ad esserne causa. A volte pensiamo che i bambini siano troppo piccoli per cui non possono capire ciò che diciamo, altre che sono più coraggiosi di noi, per cui non ci accorgiamo di esporli a discorsi non adatti.
Ecco alcuni consigli per evitare di instillare la paura:
- farsi vedere fiduciosi;
- fare squadra con il personale;
- nascondergli i nostri timori.
Parliamo loro con fiducia del personale che seguirà nostro figlio o nostra figlia. Facciamogli capire che si tratta di una persona che potrà aiutarci, che è brava, preparata. Facciamo squadra non appena arriviamo. Un bel sorriso ci aiuterà più di mille parole.
Se si dovesse trattare di un esame importante il cui esito può spaventarci, evitiamo di raccontare questo aspetto al piccolo/a. Non facciamogli carico dei nostri timori, ma cerchiamo di camminare giorno per giorno, affrontando un passo alla volta. Anche perché è sempre importante che il piccolo paziente collabori, e se dovesse essere caricato dalle nostre paure potrebbe complicare la visita stessa.
Cosa dobbiamo fare quando il bambino ha vissuto brutte esperienze
Certamente sarà più difficile sciogliere le tensioni di un bambino, incoraggiandolo a farsi visitare da un dottore, quando questi ha già avuto esperienze destabilizzanti. Del resto, non succede lo stesso a noi? Eppure, sempre nell’ottica di fare una visita migliore, sarà necessario aiutarlo ad affrontarla al meglio.
Cosa possiamo fare in questi casi:
- Non minimizziamo ciò che è accaduto;
- Rechiamoci presso ospedale / studio per bambini;
- Cerchiamo un professionista empatico;
- Facciamo squadra.
Prima accortezza è non sottovalutare i sentimenti dei nostri figli, non sminuiamo quello che è accaduto in precedenza. Se qualcuno è stato sgarbato con loro, ad esempio, non neghiamolo, ma semplicemente ridimensioniamolo al passato, dicendogli che non tutti i sanitari saranno come quello incontrato prima.
Poi, sappiamo molto bene che essere un ottimo professionista (dottore o dottoressa) non coincide sempre, purtroppo, con l’essere un bravo comunicatore né con avere sensibilità e attenzione. Tra l’altro ci sono persone che non ci sanno fare con i bambini, che perdono subito la pazienza, ancora di più, se i piccoli non fossero ligi nei compiti che devono eseguire. Ad esempio, pensiamo ad una visita oculistica, dove bisogna tenere il capo fermo, dire quello che si vede, e così via.
Per questo, se ne avessimo la possibilità, rechiamoci negli ospedali o nei centri e studi focalizzati sull’infanzia. Qui dovremmo trovare medici che abbiano pazienza, linguaggio e sensibilità a prova di bambini. Spesso, poi, ci sono dei reparti noti per essere molto attenti e, non di rado, il personale saprà porsi al meglio in modo da collaborare con noi, per smontare le paure dei piccoli.
Ancora una volta, in queste occasioni, mostrarsi fiduciosi, fare squadra sarà importantissimo. Non facciamo commenti negativi sull’attesa troppo lunga, sulle file, su un approccio che non ci piace. Cerchiamo, piuttosto, di raccogliere più opinioni su quel dato studio o quella tale dottoressa ed evitiamo tipi troppo sbrigativi, con modi spicci non adatti agli adulti, figurarsi ai bambini.