Figlia mia, anche se ho sbagliato come donna sono sempre la tua mamma

Ho commesso i miei errori, bambina mia, ma essere una madre non vuol dire rinunciare alla passione o ai sogni. Quello a cui non rinuncerò mai, invece, è all'amore che provo per te

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Pubblicato: 24 Dicembre 2021 09:09Aggiornato: 8 Novembre 2024 09:56

Sono passati anni da quando tu, piccola mia, ti aggrappavi con tutta la forza che avevi nel tuo esile corpicino al mio seno. Smettevi di piangere solo quando ti stringevo forte tra le mie braccia. E in quei momenti ero convinta che niente e nessuno ci avrebbe mai separate.

In realtà, questa convinzione mi ha accompagnato sempre durante tutte le fasi della tua crescita. Da quando per la prima volta hai pronunciato la parola mamma a quando hai mosso i tuoi primi passi, correndo direttamente da me. Perché io lo sapevo, che ormai, ero diventata il tuo punto di riferimento. Quello che forse non sai e che tu eri, e sei sempre stata il mio.

Così crescendo abbiamo scoperto il mondo insieme. Tu vedevi le cose per la prima volta, le toccavi con quelle manine che diventavano sempre più grandi, con quegli occhi ricolmi di curiosità e di speranza per il futuro. Io imparavo a guardare le stesse cose che già conoscevo in modo diverso, anche attraverso di te. E mi piaceva, perché tutto quello che facevo con te era bellissimo.

Ma crescendo, bambina mia, hai capito che io non ero solo la mamma che avevi così tanto idolatrato, commettendo forse il tuo unico errore, quello di pensare che io fossi perfetta. Perché vedi, figlia mia, perfetta non lo sono mai stata. Così come non sono mai stata solo una mamma, ma sono anche e soprattutto una donna. Un essere umano che ha il diritto di sbagliare.

Così l’ho fatto. Ho commesso i miei errori nella vita. Ho fatto scelte che ai tuoi occhi sono apparse sbagliate, come quella di lasciare l’uomo che pensavo di amare, e al quale tu non hai mai smesso di volere bene: tuo papà. Ed è stato in quel momento che l’idea di famiglia perfetta che ti eri costruita nella mente, forse anche per colpa mia, si è frantumata in tanti mille pezzi.

Tu hai sentito tremare la terra sotto ai piedi, finché quella non si è spaccata. E lo capisco che l’unico modo che avevi per andare avanti era quello di trovare un colpevole. Ho provato a spiegarti che la rabbia non ti avrebbe fatto stare meglio, ma tu non hai voluto sentire ragione e hai iniziato a cercare quel carnefice, fino a trovarlo in me.

E forse è vero che è anche colpa mia, che avrei potuto fare di più. Che avrei potuto fare meglio. Ma vedi bambina mia, ora sei grande so che mi capisci. So che anche tu incontrerai l’amore e poi lo perderai. So che quei problemi, che un tempo pensavi non ti riguardassero, diventeranno anche i tuoi. E saranno sempre più grandi. E allora capirai che per essere donna ci vuole coraggio, per ogni scelta ci vuole coraggio.

Forse presto capirai anche che essere mamma non vuol dire rinunciare ai sogni e alla passione, non vuol dire rinunciare alla propria vita.  C’è solo una cosa alla quale non posso rinunciare mai, ed è il nostro legame, quello che tu hai buttato via. Lo stesso che giorno dopo giorno provo a ricucire. Perché l’amore che provo per te è immenso, bambina mia, e attenderò con pazienza il giorno che tornerai a reclamarlo, dovesse volerci una vita intera.