Molti e molte di voi ricorderanno l’acronimo Acab, più usato qualche anno fa, che oggi. Ma ce ne è un altro, dal suono assai simile, con un significato molto diverso e di cui qui vi parleremo: Akab. Acronimi che, se un tempo venivano scritti sui diari di scuola o sui muri, oggi diventano rime di una canzone, quindi fenomeno di massa per chi segue gli artisti di youtube. Ma possono essere, come appunto nel caso di #AKAB, hashtag da inserire nei post o da seguire.
Ora vedremo il significato e le origini dell’acronimo Akab ma anche del più noto Acab, con il quale ci si potrebbe confondere.
Indice
Acab: il significato
Moltissimi utenti del web hanno iniziato ad utilizzare uno strano acronimo nei post: Akab. Acronimo che non va confuso con Acab. In questo caso, cambiando una sola lettera, cambia totalmente il significato. Il più noto acronimo, Acab, significava e significa All Cops Are Bastards, letteralmente: “Tutti i poliziotti sono bastardi”. Un acronimo degli anni 80, creato nel Regno Unito, per le tifoserie calcistiche e che faceva eco ai violenti ultras.
Dietro questo slang, più che un giudizio sprezzante ed irricevibili verso le forze dell’ordine, c’era e c’è spesso la voglia, da parte di chi lo usava e lo usa, di manifestare il proprio stile ribelle, fuori dalle righe, ma anche aggressivo.
La sigla spesso appare e riappare anche sui muri delle nostre città in seguito a manifestazioni sociali, con grande partecipazione di fasce estreme dalle connotazioni politiche, seguite da violenti scontri anche con le forze dell’ordine.. In quei casi, purtroppo, il significato dell’acronimo sembra più coerente con la sigla originale.
Akab: cosa significa
Akab invece è un acronimo dal diverso tenore che, pur giocando con il suono ben più noto del primo, porta con sé una maggiore leggerezza. Akab vuol dire semplicemente All Kebab Are Buoni. Il riferimento ai panini è chiaro, ed a coniarlo pare sia stata la modella e gamer Sabrina Cereseto, in arte LaSabriGamer , uno dei tanti fenomeni di youtube che attirano le attenzioni dei nostri figli.
Sul suo canale ufficiale youtube è possibile trovare anche un video di una canzone intitolata “Akab” e cantata da Manu. La stessa artista ha chiarito il significato a coloro che la seguono. Insomma, non c’è dietro un caso politico ma un puro escamotage di marketing, che ha fatto parlare il target che si voleva bonariamente catturare. Ma anche l’attenzione degli adulti è stata catturata da quelle lettere, alcuni dei quali si sono preoccupati da cosa potesse nascondersi dietro una nuova sigla usata anche nei post di propri figli.
Il significato di Akab non ci rivela nulla di preoccupante ma a dire il vero nemmeno qualcosa di particolarmente interessante! È sintomatico però di una cosa: ogni generazione ha i suoi codici e i suoi acronimi, che sono usati e conosciuti solo dai propri coetanei o da coloro che sono accumunati dagli stessi interessi o valori. Interessi a volte molto leggeri, ma meglio che violenti, si potrebbe dire. Certo è che alcuni, nel bene e nel male, rimarranno nella storia, altri potrebbero essere dimenticati nel giro di un’estate, come ormai avviene per molto di quello che gira sui social e su youtube.
Utilizzare slang, parole ed acronimi attraverso gli hashtag sui social permette di conoscere ed entrare in contatto, sulla rete, con persone che hanno la stessa passione. In questo caso, meglio non sbagliarsi ed usare la K al posto della C. L’equivoco è facile e sarebbe spiacevole per chi aveva solo voglia di mangiarsi un Kebab!