Insegnare ai bambini l’importanza delle buone maniere, come dire “grazie” e “per favore”, è fondamentale per il loro sviluppo sociale ed emotivo. Queste semplici parole non solo facilitano le interazioni quotidiane, ma contribuiscono anche a formare individui rispettosi e consapevoli del valore della gentilezza. Sul valore della gentilezza, negli ultimi anni, si è parlato moltissimo, dedicandone addirittura una giornata celebrativa, quella del 13 novembre.
Tante e tanti di noi si saranno ritrovati a ricordare ai propri figli e alle proprie figlie di dire grazie, quando ricevono un dono, un complimento ed ovviamente per favore, per piacere, quando chiedono qualcosa. Non sempre e non necessariamente nell’immediato, i piccoli e le piccole ne comprendono il significato ma, con il tempo, saranno capaci di interloquire con il prossimo con rispetto con la consapevolezza che non tutto è dovuto, assaporando anche quella bella sensazione che è la gratitudine.
È per questo, per non sottovalutare quelle paroline magiche ricche di significati profondi, che abbiamo deciso di dedicare un articolo proprio su come aiutare i genitori ad insegnare ai bambini e alle bambine ad approcciarsi alle parole grazie e per favore con maggiore consapevolezza.

Indice
L’importanza delle buone maniere nell’infanzia
Siamo sempre più inclini a far muovere i nostri piccole e le nostre piccole su binari diametralmente opposti: da un lato offriamo loro esperienze non adatte all’età, attività e contesti che anticipano troppo i tempi senza che vene sia alcuna necessità (pensiamo anche solo all’uso dei social), dall’altro rimandiamo l’educazione verso certi valori (pensiamo a quelli sull’educazione affettiva), pensando che ci sia sempre tempo per quelli.
Pensiamo, entrando nel merito del nostro tema, che le buone maniere non si addicano ai più piccoli e alle più piccole in quanto loro sono e devono essere spontanei, e che non vi sia alcuna colpa quando fanno qualcosa che da un adulto (o anche da un altro bambino che non sia nostro figlio!) non gradiremmo. Come urlare o correre al ristorante, guardare video sul tablet a tutto volume su un treno e così via.
Ovviamente non tutti i nostri figli/e hanno questo comportamento e non tutti noi agiamo nello stesso modo, stiamo parlando a grandi linee per introdurre il tema di quanto siano importanti, a qualunque età, le buone maniere per un convivere ed un vivere anche gli spazi comuni con maggiore serenità e rispetto da parte di tutti/e.
Le buone maniere sono alla base di una convivenza armoniosa e rappresentano un segno di rispetto verso gli altri. Insegnare ai bambini a utilizzare espressioni come “per favore” e “grazie” fin dalla tenera età li aiuta a sviluppare empatia e a comprendere l’importanza delle relazioni interpersonali.
Un studio non troppo recente (2019) condotto da Ipsos ha rilevato che il 50% dei genitori ritiene fondamentale insegnare ai propri figli a trattare gli altri con rispetto, e il 38% considera importante dare una buona educazione in termini di gentilezza e buone maniere.
Sempre Ipsos, chiamata ad esprimersi sulle difficoltà dei giovanissimi post pandemia nel 2021, rilevò che per il 39% la principale causa di disturbo per i bambini stia nella difficoltà di reintegrarsi tra compagni, docenti e staff, ed il il 26% crede che avranno problemi nel mantenere le buone maniere. Per stare bene in mezzo agli altri, è necessario vivere il prossimo con educazione e rispetto, ricevendo lo stesso trattamento. E usare un linguaggio che esprima cortesia e gratitudine è un passo necessario verso tale obiettivo a scuola, a casa, ed in qualsiasi altro contesto.

Le strategie per insegnare a dire “grazie” e “per favore”
Se da un lato ci sono adulti che non perdono il sonno dietro alle buone maniere, le proprie e quelle dei propri figli, dall’altro canto c’è chi ce la mette tutta ma, apparentemente, non vede grandi risultati. Premettendo che ciò che seminiamo oggi darà bei frutti gradualmente, vi offriamo qualche piccolo consiglio per lavorare tutti sulla stessa strada della buona educazione.
Dare l’esempio
I bambini apprendono principalmente attraverso l’imitazione. Se vedono i genitori utilizzare regolarmente espressioni di cortesia, saranno più propensi a farlo anche loro. Pretendere che un figlio saluti, tratti gli anziani con particolare cortesia, non dica parolacce, ad esempio, mentre il papà e le mamma sono i primi ad essere frettolosi e superficiali e maleducati in questi stessi contesti, è praticamente una battaglia impossibile da vincere.
Rinforzo positivo
Lodare e riconoscere il bambino quando utilizza correttamente le espressioni di cortesia rafforza questo comportamento. Il rinforzo positivo incentiva il bambino a ripetere l’azione, consolidando l’abitudine alle buone maniere. Si tratta dell’approccio opposto che, alcune volte, inconsapevolmente, mettiamo in pratica: puntare il dito su ciò che è mancante nei nostri figli. Al contrario, il rinforzo positivo, aiuta anche l’autostima del bambino/bambina, mettendo in luce i suoi comportamenti migliori.
Educazione emotiva
Aiutare i bambini a sviluppare l’empatia è fondamentale per favorire il senso di gratitudine. Educare i bambini a riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui li aiuta a comprendere l’importanza di esprimere gratitudine e cortesia. Molti di noi aspettano che lo faccia la scuola, ma possiamo fare qualcosa anche nelle mura delle nostre case. Come? Leggendo storie e guardando film che abbiano al centro la gratitudine, l’empatia, il rispetto, in modo da aprirne anche un dibattito in casa, con tutta la famiglia. Lo si può fare davvero a tutte le età, con linguaggio ed approfondimento differente anche il base alle sensibilità. Rimandarlo, in genere, si traduce nel non farlo più. Mentre, al contrario, possiamo rimandare storie, video o film che, delle cattive maniere, ne facciano un vanto, uno stile di vita.

Il ruolo della scuola e della società
La scuola e la società giocano un ruolo cruciale nel rafforzare le buone maniere apprese in famiglia. Sappiamo che, negli ultimi anni, il contesto sociale ha premiato più l’individualismo a tutti i costi che il valore della buona convivenza. Ma ciò non deve svilire ma stimolarci a dare un contributo, se e dove si può. Ad esempio, nelle scuole, di concerto con gli insegnanti, promuovendo momenti di confronto sulla gentilezza e sulla storie di persone comuni che hanno fatto molto per gli altri, senza dover ricevere in cambio alcunché, se non riconoscimento e gratitudine.

I benefici delle buone maniere
Insegnare ai bambini l’importanza di “grazie” e “per favore” ha effetti positivi che vanno oltre l’infanzia. Le buone maniere possono aiutare i bambini a costruire relazioni forti, avere successo a scuola e prosperare nella loro vita professionale. Esprimere gratitudine è associato a un maggiore benessere emotivo. Dire “grazie” rafforza le relazioni sociali, fortifica il concetto di sé in relazione agli altri, infonde fiducia e rispetto, innescando un circolo virtuoso.
Non è mai troppo presto per insegnare ai bambini le regole della cortesia e della buona educazione, poiché ciò permette loro di apprendere il rispetto reciproco, l’empatia e la gentilezza.