Poco note ma certamente necessarie in alcuni contesti sono le pluriclassi, nome che indica gruppi di alunni e studenti di età diverse, riuniti in un’unica classe sotto la guida di uno stesso insegnante. Alunni di età anche assai diverse che seguono una filosofia didattica ad hoc, con la pluriclasse si trovano riuniti sotto lo stesso tetto. In passato, all’inizio del secolo scorso, erano una realtà più diffusa, oggi invece rispondono ad esigenze e necessità particolari.
Se siamo abituati all’interno della scuola dell’infanzia alla presenza di bambini di età diverse, guidati da educatrici all’interno della stessa aula, sicuramente potremmo far fatica ad immaginare un approccio simile quando la pluriclasse è quella della scuola dell’obbligo dalle primarie alla secondarie.
In questo articolo parleremo di come funzionano le pluriclassi, di fronte a quali realtà vengono organizzate, come sono gestirle e quali sono i pro ed i contro di questo tipo di contesti didattici ed educativi.
Indice
Pluriclasse: come è composta e quando è necessaria
Nel nostro sistema, le pluriclassi rispondo ad esigenze specifiche e dunque non costituiscono né la norma né una realtà frequente, come accadeva all’inizio del secolo scorso.
Ad oggi sono poco più di una migliaia quelle operanti in Italia e rispondono principalmente all’esigenza di dare un’istruzione a bambini e bambine che vivono in località quasi disabitate. Paesini, borghi nei quali vivono pochissimi bambini della stessa fascia di età, per i quali, in assenza di tale soluzione, non ci sarebbe la possibilità di andare a scuola.
In questi casi vengono riuniti in un’unica classe una decina di bambini per portare avanti il programma scolastico sotto la giuda dello stesso/a insegnante.
Si fa fatica a capire come venga gestita una pluriclasse con tali differenti età, eppure non sono scuole poco qualificante ma rappresentano delle soluzioni innovative dove la qualità ed il livello di chi le gestisce e di chi vi insegna fanno una grande differenza, come vedremo in seguito, sotto l’aspetto dei benefici dal lato alunni-studenti.
Le pluriclassi proprio per la ratio alla base hanno anche una funzione importantissima a livello sociale. Grazie alla loro esistenza permettono a questi contesti di rimanere vivi, di non perdere le famiglie più giovani evitando che borghi e paesi vengono totalmente abbandonati a vantaggio di realtà più popolate.
La pluriclasse: cosa succede in Europa
Le pluriclassi nascono dalla scarsa presenza di bambini e ragazzi in luoghi poco popolati, mal collegati o lontani rispetto a centri abitati con maggiori servizi. Non sono esperimenti, se così si possono chiamare, solo italiani, in quanto sono presenti in molte parti del mondo e dell’Europa. In alcune parti della Svizzera, in particolare, il tipo di organizzazione della pluriclasse rappresentata un modello pedagogico importante tale da volerlo ricreare anche in assenza dei requisiti di cui sopra, presso alcuni istituti. Scuole dunque che hanno ritenuto unici i vantaggi per i ragazzi e bambini e non presenti nella scuola tradizionale.
Pensando sempre all’Europa, l’incantevole cittadina di Friburgo, molto visitata durante i mesi invernali per il fascino che essa assume sotto le luci del Natale che la tingono come fosse una favola, proprio per la necessità di costituire le pluriclassi, è divenuta fucina di scuole formative per insegnanti che dovranno poi lavorare in questi contesti particolari.
Essendo classi diverse rispetto a quelle tradizionali la filosofia pedagogica non può esser la stessa ma va declinata per le esigenze specifiche e le peculiarità dei ragazzi che la vivono. I bambini hanno competenze ed abilità che si sviluppano gradualmente anno dopo anno, entro una certa fascia di età addirittura i mesi fanno la differenza a livello cognitivo e di apprendimento. Per questo i livelli degli alunni saranno diversi, ciascuno avrà il proprio ritmo, e di questo l’insegnate non solo deve esserne consapevole ma deve modulare il suo operato. La formazione della classe insegnante non è dunque trascurabile affinché tutti i ragazzi terminino la scuola raggiungendo i traguardi prefissati.
Come funzionano, come gestirle
La pluriclasse funziona con la presenza di circa 8/10 bambini ed un corpo insegnante adeguato. Quest’ultimo dovrà essere in grado d gestire ragazzi che abbiano difficoltà diverse e strumenti propri specifici per l’età raggiunta.
I bambini più piccoli vivranno la classe con la spinta dell’emulazione dei risultati ottenuti o programmi per i grandi, mentre quest’ultimi impareranno valori come la responsabilità e la cooperazione, mentre ripetono e consolidano ciò che hanno già imparato, accanto ai più piccoli che apprendono per la prima volta.
I docenti trarranno vantaggio dalla presenza di ragazzi di età diversa, in quanto gli uni stimoleranno gli altri senza competizione, in quanto poco praticabile viste le differenze di età.
Non vi saranno le classiche lezioni frontali, e l’insegnamento avverrà all’insegna della collaborazione. Nei momenti in cui il docente è occupato con un piccolo gruppo, l’altro avrà modo di ripassare, confrontarsi, consolidare, accrescendo l’autonomia. Senza paragoni, ci sarà più spazio per la tolleranza, il rispetto dell’attesa del proprio turno.
Il docente che lavora in una pluriclasse dovrà organizzarsi in modo da dividere le giornate di lavoro in piccoli gruppi. Egli/ella spiega, interroga, assegna compiti, esercizi, con contenuti personalizzati e diversificati.
I docenti dovranno avere la giusta formazione e giusta sensibilità per rispettare i diversi ritmi presenti in classe, senza quel tipico modus operandi di dare la caccia al migliore o al peggiore.
Le pluriclassi: vantaggi e svantaggi
Sulla carta, dunque, le pluriclassi potrebbero essere realtà eccellenti dalle quali prendere spunto. Sono evidenti, e già li abbiamo citati, i benefici di cui potrebbero avvantaggiarsi i ragazzi in termini di: autonomia, responsabilità, cooperazione, rispetto dell’altro. Anche per gli insegnati gli stimoli sono notevoli e variano di giorni in giorno portando su un altro livello l’istruzione e la formazione come anche l’esperienza personale.
Il problema, e dunque i contro di questo modello pedagogico, potrebbero essere le realtà specifiche nelle quali si calano: prima di tutto bisogna crederci, sapendo che l’impegno richiesto dal lato dei docenti non è poca cosa, ma anche gli stessi programmi scolastici e la filosofia della scuola tradizionale non è atta ad essere rimodellata facilmente in realtà così particolari.
In più, sempre maggiore è la presenza di bambini e ragazzi che provengono da culture diverse, da minoranze linguistiche, con fragilità particolari che rendono più arduo il lavoro certosino che va fatto anche nelle classi tradizionali.
Questo non vuol dire che di fronte a tali sfide le pluriclassi non funzionino ma solo che andrebbe fatto un investimento anche a livello di ricerche, di studi e di formazione per renderla una realtà sulla quale puntare.