Dalla gloria al baratro, la tragica parabola di Hope Solo: schiava dell’alcol

Una carriera ricca di soddisfazioni che celava un problema più grande: Hope Solo ha deciso di affrontare un percorso contro l'alcolismo

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Hope Solo ha voluto condividere la sfida più difficile della sua vita con i tifosi che l’hanno sempre sostenuta. La giocatrice simbolo e portiere della nazionale Usa di calcio ha infatti deciso di affrontare un percorso per uscire dalla dipendenza dagli alcolici.

Una scelta dettata dal suo arresto, avvenuto il 31 marzo scorso in North Carolina, per essersi messa alla guida in stato di ebbrezza. La sportiva ha annunciato sui propri canali social l’inizio del suo percorso di riabilitazione, che le costerà l’ingresso nella Hall of Fame del calcio statunitense.

Hope Solo e la sua lotta contro l’alcolismo

“Mi sottoporrò volontariamente a un programma di disintossicazione dall’alcol”. Queste le parole apparse sui canali social di Hope Solo, storico portiere della nazionale Usa di calcio, che ha deciso di affrontare un percorso per uscire dalla dipendenza dagli alcolici.

Proprio di recente – per la precisione lo scorso 31 marzo – la sportiva era stata arrestata in North Carolina per essersi messa alla guida in stato di ebbrezza e, cosa ancor più pericolosa, con a bordo dell’auto i suoi figli piccoli, due gemelli di due anni.

L’ex calciatrice, secondo quanto riportato dalle forze dell’ordine americane, aveva anche opposto resistenza al momento del fermo. “Mi sottoporrò, volontariamente – ha scritto la Solo su Twitter e Instagram -, a un programma di disintossicazione dall’alcol e vincerò questa sfida. In questo momento ogni mia energia è focalizzata sulla mia salute e sul prendermi cura di me stessa e della mia famiglia”.

L’inizio del suo percorso di riabilitazione le costerà anche l’ingresso nella Hall of Fame del calcio statunitense: “Ho contattato la Hall of Fame e ho chiesto rispettosamente di posticipare la cerimonia per il mio ingresso al 2023. Voglio ringraziare tutti per il supporto e per aver compreso la mia decisione”.

Hope Solo, chi è la giocatrice simbolo della nazionale Usa di calcio

Classe 1981, Hope Solo è una delle calciatrici più conosciute negli Stati Uniti e ha avuto una carriera ricca di successi e soddisfazioni. Lo sport ha sempre fatto parte della sua vita: ha iniziato a tirare calci a un pallone che era solo una bambina, per diventare attaccante nella squadra del suo college, la Richland High School. Passando nelle giovanili dei Washington Huskier ha cominciato a dedicarsi però al ruolo di portiere, che manterrà fino alla fine della carriera.

Il suo percorso è stato segnato da grandi successi: ha vinto con gli Usa due ori olimpici, ai Giochi di Pechino 2008 e Londra 2012 e un titolo mondiale, nel 2015; oltre a un bronzo e un argento mondiale. Per tre volte è stata eletta miglior portiere dell’anno IFFHS (la Federazione Internazionale di Storia e Statistica del Calcio).

Spesso però dietro le carriere più brillanti possono celarsi demoni che possono condizionare un’intera esistenza. Hope Solo ha così deciso di combattere una battaglia dura, quella contro la dipendenza dall’alcol, in un mondo competitivo – e in particolare quello sportivo – che rincorre la perfezione e traguardi sempre più ambiziosi.

E forse, l’ingresso, soltanto posticipato, nella Hall of Fame del calcio statunitense avrà un sapore diverso: oltre a festeggiare una carriera ricca di soddisfazioni celebrerà anche la fine di una battaglia molto più importante.