Vacanze studio e nuove amicizie: come conoscere persone da tutto il mondo (anche se sei timida)

Scoprire il mondo e se stesse: ecco come una vacanza studio può trasformarsi nell’occasione perfetta per superare la timidezza e fare amicizie vere, con persone provenienti da ogni parte del pianeta

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Miriam Tagini

Giornalista e Lifestyle Editor

Giornalista pubblicista, in passato ha lavorato come web editor, content creator e social media manager. È bilingue e collabora con testate online nazionali e magazine internazionali. Per DiLei scrive di Lifestyle nella sezione GirlZ.

Pubblicato: 28 Maggio 2025 17:59

Una vacanza studio è molto più di una semplice occasione per imparare una lingua. È un’immersione totale in un mondo nuovo, in una nuova destinazione, in cui si condividono giornate, esperienze e a volte anche stanze con perfetti sconosciuti… che potrebbero diventare amici per la vita.

Ma se l’idea di dover socializzare con persone che non parlano nemmeno la tua lingua ti mette un po’ in ansia, sappi che è assolutamente normale.

Per venire in tuo aiuto abbiamo pensato di esplorare come rompere il ghiaccio anche se sei timida – perché le vacanze studio sono anche (e forse soprattutto) occasioni per aprirsi al mondo, nel modo e nei tempi giusti per te.

Un contesto che facilita l’incontro 

Partiamo da una verità fondamentale: una vacanza studio non è una vacanza qualsiasi. Non si va solo per migliorare una lingua o visitare una nuova città, ma per vivere – spesso per la prima volta – un’esperienza che mette insieme apprendimento, scoperta e relazioni.

La maggior parte delle persone che partecipa a questi programmi è lì esattamente per questo: per conoscere altri ragazzi, allacciare contatti internazionali, costruire ricordi da portarsi dietro per sempre. E questa predisposizione collettiva è un vantaggio enorme, soprattutto per chi di solito fa fatica a “buttarsi”.

In un contesto del genere, fare amicizia non è un optional, ma quasi una conseguenza naturale. Gli organizzatori lo sanno e strutturano le giornate proprio per creare occasioni di scambio e collaborazione: classi internazionali, attività di gruppo, progetti condivisi, visite guidate. Nessuno si aspetta che tu sia super estroversa o la regina della socialità. Anzi, proprio nei momenti più tranquilli – una pausa pranzo condivisa, un lavoro in coppia, una serata cinema – possono nascere le connessioni più autentiche. Tutto sta nel darsi il permesso di essere se stesse, senza forzature.

Nuovo Paese, nuova te: l’effetto “pagina bianca” che aiuta anche le più introverse

Quando arrivi in un nuovo Paese, con valigia in mano e cuore che batte un po’ più forte, succede qualcosa di sorprendente: è come se davanti a te si aprisse una pagina bianca. Nessuno ti conosce, nessuno ha aspettative, nessuno ti incasella in un ruolo preciso come può accadere a scuola o nel tuo gruppo di amici. E questa sensazione – quella di poter essere semplicemente te stessa, senza dover interpretare un personaggio – è incredibilmente liberatoria.

Anche se sei sempre stata timida, introversa o “quella che parla poco”, qui puoi provare a mostrarti in modo diverso, sperimentare nuovi lati del tuo carattere, parlare quando ti va senza paura di essere giudicata.

A volte basta cambiare contesto per sbloccare una versione più aperta, più curiosa, più sicura di sé. È l’effetto “pagina bianca” che molte ragazze sperimentano durante le vacanze studio: il luogo perfetto per scoprire che sei molto più di quello che credevi.

Come socializzare senza forzature

Se ti senti timida o insicura all’idea di approcciare persone nuove, sappi che non sei l’unica. Anzi, molte delle ragazze che partono per una vacanza studio hanno la tua stessa paura: “e se non mi trovo bene con nessuno?”, “e se resto sola?”. Ma nella realtà dei fatti, basta poco per iniziare a rompere il ghiaccio.

Un esempio pratico? Inizia con i momenti strutturati: le lezioni, i laboratori, le escursioni. È molto più semplice attaccare bottone quando si ha già qualcosa in comune su cui parlare. Un commento su un esercizio difficile, una battuta su un professore simpatico, un “hai capito cosa dobbiamo fare?” sono tutte porte aperte per iniziare una conversazione. Non servono frasi brillanti o gesti eclatanti: spesso basta un sorriso o un “posso sedermi qui?” per fare il primo passo.

E poi, c’è la bellezza della routine condivisa. Fare colazione ogni giorno con le stesse persone, uscire insieme la sera o partecipare alle stesse attività crea una complicità spontanea, che si consolida nel tempo. Giorno dopo giorno, senza accorgertene, potresti ritrovarti a ridere con persone che il primo giorno ti sembravano distanti.

Diversità che arricchisce: quando la timidezza diventa un punto di forza

Una delle cose più belle delle vacanze studio è che ti mettono a contatto con culture, lingue e modi di vivere completamente diversi dal tuo. E sai cosa? Proprio questo può diventare un punto a tuo favore, anche se pensi di non essere “brava con le persone”. Perché ogni scambio parte dalla curiosità: “Com’è vivere in Giappone?”, “Che musica ascoltate in Brasile?”, “Davvero in Svezia cenate alle 17?” – sono tutte domande genuine che fanno partire una conversazione senza la pressione di dover “essere brillanti”.

Essere una persona più riflessiva, che osserva e ascolta prima di parlare, è una qualità molto apprezzata in questi contesti. Ti rende una presenza affidabile, interessata, capace di creare relazioni profonde anziché superficiali. E spesso, chi parte con la paura di non riuscire a inserirsi si scopre poi punto di riferimento del gruppo, proprio perché costruisce amicizie più sincere e meno “di facciata”.

Un altro vantaggio? Le barriere linguistiche aiutano. Sì, hai letto bene: il fatto che spesso tutti stiano parlando una lingua che non è la loro, rende le interazioni più lente, più semplici, più inclusive. Nessuno si aspetta un inglese perfetto, e questo rende tutto meno intimidatorio. A volte è più facile parlare con chi fa fatica quanto te, perché c’è comprensione reciproca e voglia di aiutarsi.

Quando il gruppo diventa casa

C’è una cosa che succede quasi sempre, anche se all’inizio sembra impossibile: in pochi giorni, il gruppo di una vacanza studio può diventare una vera e propria bolla, un micro-mondo in cui ci si sente accolte, comprese, parte di qualcosa. Non importa se nella vita reale sei introversa, se non hai mai parlato in pubblico o se ti senti fuori posto. In quel contesto, sei esattamente come tutti gli altri: una persona che ha fatto un salto nel vuoto, che ha lasciato casa per un’avventura, e che ha voglia di viverla.

Proprio questa condivisione di esperienze crea legami forti e veloci. Dormire nello stesso dormitorio, affrontare insieme il maltempo durante un’escursione, perdersi in metropolitana e poi ridere dell’accaduto: sono tutte esperienze che uniscono. E che – spoiler – spesso si trasformano in amicizie che durano ben oltre la fine del viaggio.

Non è un caso se molte delle ragazze che partono timide tornano con il telefono pieno di contatti nuovi, inviti a visitarsi nei rispettivi Paesi, gruppi WhatsApp internazionali che durano mesi. E tutto è partito da un semplice “ciao”.