Il sequestro di Farouk Kassam, trent’anni dopo

Aveva solo 7 anni quando il piccolo Farouk fu rapito dai banditi sardi. Dopo sei lunghi mesi di prigionia potè riabbracciare i suoi genitori

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Era il 15 gennaio del 1992 quando, un bambino di soli 7 anni, fu portato via dalla sua casa, lontano dalla spensieratezza che apparteneva ai suoi anni e dai suoi affetti, lontano da mamma e papà.

Il suo nome era Farouk Kassam e dimenticarlo è impossibile. Per mesi la notizia del suo ostaggio titolò le prime pagine dei giornali, mentre l’Italia intera restava col fiato sospeso, mentre la sua famiglia contava i giorni di lontananza con paura, disperazione e speranza.

E alla fine Farouk è tornato tra le braccia dei suoi genitori, in quel rifugio sicuro che era la sua casa e che in un attimo non lo fu più. Sono passati 30 anni da quel giorno e quel bambino adesso è un uomo, ma dimenticare l’inferno che ha vissuto è impossibile.

Farouk Kassam

Pe ripercorrere la storia di uno dei sequestri che sconvolse l’Italia intera dobbiamo tornare agli anni ’90 e volare direttamente in Sardegna. È nell’isola scintillante e selvaggia nel nostro Bel Paese che Farouk Kassam cresceva insieme ai suoi genitori.

Nato il 9 maggio del 1984 a Vancouver, in Canada, il piccolo Farouk è figlio di Fateh Kassam, imprenditore belga di origine indiana, nonché gestore di uno dei più celebri hotel di Porto Cervo, in Sardegna. Fu proprio la consapevolezza delle sue origini, e le condizioni agiate della famiglia, a convincere i rapitori a scegliere lui con uno solo obiettivo: chiedere un riscatto cospicuo e sostanzioso per la liberazione.

Una missione che riuscì nel suo intento, seminando dolore e preoccupazioni per mesi. Matteo Boe, uno degli esponenti più noti del banditismo sardo, nonché organizzatore del rapimento, riuscì a ottenere uno dei riscatti più alti della storia per un sequestro. Anche se la cifra non fu mai menzionata durante i processi, si stima che Fateh Kassam, per liberare suo figlio, cedette oltre 5 miliardi del suo patrimonio alla banda dei sequestratori.

Il sequestro

Il sequestro avvenne il 15 gennaio del 1992. Farouk fu rapito proprio nella casa dei genitori a Porto Cervo. La prigionia del piccolo durò 6 mesi, un lunghissimo periodo durante il quale Fateh Kassam condusse la sua battaglia in solitaria alla disperata ricerca del figlio. Con la neonata legge anti-sequestro italiana, i beni della famiglia furono sorvegliati dalle forze dell’ordine durante tutti i mesi del sequestro.

Parallelamente alle indagini ufficiali, la famiglia cercò di aprire la trattativa con i rapitori. Sua madre, disperata dalla sparizione, decise di affrontare il banditismo sardo, scendendo tra le strade, chiedendo aiuto alle altre madri del Paese. Ma più passavano le settimane, più il silenzio diventava insopportabile.

I rapitori, però, riuscirono a mettersi più volte in contatto con la famiglia Kassam tramite i giornalisti e due sacerdoti. Le forze dell’ordine, intanto, rilasciarono il bandito Graziano Mesina per giungere un accordo con i banditi tramite la sua mediazione.

Il rilascio

E alla fine, dopo sei lunghissimi mesi, Farouk viene liberato. Il bambino, per tutto il tempo, fu tenuto prigioniero in una grotta a Montalbo nei pressi di Lula, il paese di provenienza dei sequestratori.

Era un caldissimo giorno di luglio quando, il piccolo Kassam, tornò a casa, tra le braccia dei genitori. Le circostanze della liberazione, però, non furono mai chiarite del tutto. Ma tanto era atteso quel lieto fine che il ritorno a casa di Farouk bastava.

Per il rapimento del bambino furono processati e condannati Matteo Boe, Ciriaco Marras e Mario Asproni, rispettivamente a 30, 27 e 29 anni di carcere. Oggi Farouk ha 38 anni e vive la sua vita diviso tra Dubai e Roma.