Matteo Berrettini, cosa ha studiato e quante lingue parla

Tre lingue parlate con disinvoltura e studi portati avanti da privatista: Berrettini rientra a Hangzhou 2025 dopo infortuni e sogna la risalita

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Francesca Secci

Giornalista, esperta di lifestyle

Sarda, ma anche molto umbra. Giornalista pubblicista, sogno di una vita, scrive soprattutto di argomenti di attualità, lifestyle e cura della casa.

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Matteo Berrettini non è solo uno dei più forti tennisti italiani in circolazione, famoso per traguardi storici come la finale di Wimbledon 2021, ma è anche un giovane dal percorso personale interessante e poliedrico.

Dietro ai suoi successi sportivi si celano infatti anni di studio e curiosità intellettuali, oltre a un talento da poliglotta. Oggi, a 29 anni, Berrettini vanta non solo record in campo e la sesta posizione mondiale raggiunta in carriera, ma anche una formazione scolastica portata a termine con determinazione e la padronanza di più lingue straniere.

Dopo un periodo complesso segnato dagli infortuni, il campione romano è finalmente tornato a calcare i campi da tennis, ricominciando il suo viaggio agonistico dall’ATP di Hangzhou 2025 con rinnovata voglia di riscatto.

Gli studi di Matteo Berrettini: dal liceo al sogno da biologo

Per conciliare sport e istruzione, Matteo Berrettini ha dovuto intraprendere un percorso scolastico non convenzionale. Cresciuto a Roma nel quartiere Nuovo Salario, ha frequentato inizialmente il Liceo Scientifico Statale “Archimede” della capitale.

Ma l’intensificarsi degli allenamenti e delle competizioni durante l’adolescenza lo ha portato a scegliere una strada alternativa: dal quarto anno di superiori in poi ha continuato gli studi da privatista, riuscendo a conseguire il diploma di maturità scientifica.

A scuola la sua materia preferita era storia e da ragazzo sognava addirittura di fare il biologo e stare a contatto con gli animali.

Quante lingue parla Matteo Berrettini e come le usa nel tennis

Oltre a sfoderare servizi vincenti e potentissimi dritti, Berrettini può vantare anche un notevole talento linguistico. Grazie alle le sue esperienze maturate nel circuito ATP in giro per il mondo, parla correntemente tre lingue: l’italiano (sua lingua madre), l’inglese e lo spagnolo.

La padronanza dell’inglese è quasi un requisito per i tennisti professionisti, e Berrettini lo maneggia con sicurezza nelle interviste e nelle conferenze stampa internazionali.

Più sorprendente per molti è il suo spagnolo fluente, che gli permette di dialogare con i media e i tifosi ispanofoni senza bisogno di interpreti.

Questo lato “poliglotta” di Matteo è emerso in diverse occasioni, ad esempio quando si è rivolto al pubblico in spagnolo durante i tornei in lingua spagnola, ricevendo apprezzamenti per la disinvoltura mostrata.

Berrettini all’ATP Hangzhou 2025: il ritorno dopo gli infortuni

Dopo un’estate travagliata a causa di problemi fisici, Berrettini ha scelto la Cina come palcoscenico del suo rientro nel circuito professionistico. Il tennista romano è volato in Asia per partecipare all’ATP 250 di Hangzhou, tornando a competere dopo circa due mesi e mezzo di stop forzato.

Inserito nel tabellone come testa di serie numero 8 del torneo, Matteo Berrettini era impaziente di ritrovare il ritmo partita e testare la propria condizione. Il ritorno alle gare è stato però agrodolce: al primo incontro ufficiale dopo 80 giorni di assenza, Berrettini è uscito di scena all’esordio, sconfitto in due set (doppio 6-3) dal ceco Dalibor Svrcina, entrato in tabellone come lucky loser.

Nonostante la comprensibile delusione per la sconfitta, la notizia positiva è che il Martello (com’è soprannominato per la potenza dei suoi colpi) è di nuovo in campo e pronto a ripartire.

Già nelle prossime settimane proseguirà lo swing asiatico partecipando all’ATP 500 di Tokyo e poi al Masters 1000 di Shanghai, per ritrovare continuità, punti in classifica e soprattutto il piacere di competere ad alto livello.