È stata la prima top manager italiana, un colosso pubblico, una visionaria che non si è mai fermata davanti a niente e a nessuno per raggiungere i suoi obiettivi. Lei è Marisa Bellisario e ci ha insegnato che essere una donna non può e non deve essere una scusa, mai.
Chi l’ha conosciuta di lei può dire che era una visionaria, che anticipava il futuro e che era una pioniera e, del resto, leggendo la sua biografa non possiamo che concordare. Marisa è stata la prima donna manager d’Italia, a lei è stato affidato il compito di dirigere l’Italtel durante una grande impresa di risanamento dell’economia industriale del nostro Paese.
Prima di prendere in carico l’importante compito di rimettere in piedi un colosso pubblico italiano ormai in asfissia, la Bellisario era presidente della Olivetti Corporation of America. Quando però viene chiamata dall’allora ministro delle Partecipazioni statali Gianni de Michelis la donna decide di tornare in Italia per una grande impresa, non con poche difficoltà.
L’ostacolo maggiore riguardava le persone che non credevano che una donna ai vertici avrebbe davvero potuto cambiare qualcosa, ma lei ci riuscì. Sapeva guardare oltre, coinvolgere le persone nel progetto, ascoltarle e motivarle e nel lavoro di squadra traeva la forza per il suo successo.
Qualcuno l’ha definita “la donna con i baffi” perché mai nella storia del nostro Paese una donna era riuscita in imprese professionali così ardue. Nel 1984 Craxi, allora presidente del Consiglio, la nominò presidente della Commissione per le Telecomunicazioni. Poi, in procinto di fondere la società con Telettra, ai tempi società della Fiat, ecco il boicottaggio da parte dell’azienda che a quei tempi non voleva una donna come Amministratore delegato.
Qualche tempo dopo una delle donne più forti d’Italia si spense a causa di un tumore alle ossa che la stava consumando da tempo, senza però mai fermarla. Oggi Marisa Bellisario sarebbe una signora di 85 anni e siamo certi che avrebbe conservato la stessa energia e il carisma che l’hanno sempre contraddistinta.
Nonostante la sua prematura scomparsa, l’eredità che ci ha lasciato è un dono prezioso per tutte noi donne. Marisa ci ha insegnato ad essere curiose, preparate, coraggiose e a non aver paura mai di chiedere e prendere ciò che ci spetta. Lei è stata una delle pochissime donne ad avere un ruolo così importante in mezzo a tanti uomini perché lo sapeva: essere donna non può essere una scusa.