Lady Diana, l’intervista che contribuì alla sua morte. Interviene William

Diana sarebbe stata truffata e costretta a rilasciare l'intervista che contribuì alla sua morte prematura sulla base di finti documenti e intercettazioni

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Federica Cislaghi

Royal e Lifestyle Specialist

Dopo il dottorato in filosofia, decide di fare della scrittura una professione. Si specializza così nel raccontare la cronaca rosa, i vizi e le virtù dei Reali, i segreti del mondo dello spettacolo e della televisione.

Pubblicato: 19 Novembre 2020 12:12

William ha rotto il silenzio sull’indagine in corso relativa alla famosa intervista della BBC a sua madre Lady Diana, nel 1995, sulla quale si addensano ombre circa le circostanze in cui vennero acquisite le informazioni che poi vennero trasmesse in tv.

Il fratello di Diana ha accusato Martin Bashir, giornalista della BBC, di aver costretto la Principessa a fare quelle dichiarazioni e a rilasciare l’intervista sulla base di presunte intercettazioni del suo telefono e della sua posta e su alcuni documenti bancari che sarebbero stati in suo possesso.

Qualche giorno fa, un’amica di Diana, Rosa Monckton, si è espressa molto duramente contro quell’intervista, affermando che dopo l’incontro con Bashir la Principessa era molto cambiata. Rosa sostiene che quella famosa intervista a Panorama è stata estorta sfruttando documenti legali e ha contribuito alla morte prematura di Diana.

Il Sunday Time ha rivelato che Martin Bashir avrebbe creato falsi estratti conti bancari prima dell’intervista del 1995, per convincere Charles Spencer che qualcuno del suo staff stava divulgando informazioni sulla famiglia. Ora Rosa Monckton, che scelse Diana come madrina di sua figlia, ha dichiarato di aver notato un “cambiamento improvviso” nel comportamento di Diana dopo la Principessa ha iniziato a incontrare il giornalista.

Diana è passata dall’essere molto preoccupata per le faccende quotidiane, proprio come chiunque, a diventare improvvisamente ossessionata dai complotti contro di lei”. Rosa ha raccontato al Daily Mail che a quel punto Diana era diventata paranoica, cambiò il numero dii telefono di Kensington Palace, si convinse che Carlo avesse una relazione con la tata dei suoi figli, Tiggy Legge-Bourk.

“Credeva alle affermazioni di Bashir che era capace di sfruttare la paura di Diana di essere spiata dai nemici. Bisogna infatti considerare che la Principessa ha vissuto tutta la sua vita coniugale inseguita dai paparazzi, per questo era molto suscettibile”, prosegue la Monckton.

Di fronte alle accuse riportate dal Sunday Time, Martin Bashir tace. Ha fatto sapere di non stare bene e di non essere in grado di rispondere. Nel frattempo la BBC ha aperto un’indagine interna per fare luce sulla questione. In merito a questa decisione è intervenuto William che ha commentato: “È un passo nella giusta direzione“.

In una nota di Buckingham Palace, che riporta la dichiarazione del Duca di Cambridge, si legge: “L’indagine indipendente, è un passo nella giusta direzione” e “dovrebbe aiutare a stabilire la verità dietro alle azioni che hanno portato alla intervista di Panorama e alla decisione seguente di portare quell’intervista sulla BBC”.

A sua volta Tim Davie, direttore generale della BBC, ha dichiarato che l’emittente è “determinata a trovare la verità”. L’ex giudice della Corte Suprema Lord Dyson è stato chiamato per indagare sulle accuse di falsificazione e insabbiamento dei documenti.

Bashir è accusato di aver frodato Diana con calunnie e 32 menzogne per avere la famosa intervista, durante la quale la Principessa ammise la relazione con il capitano dell’esercito James Hewitt e pronunciò la famosa dichiarazione: “Nel mio matrimonio eravamo in tre”. L’intervista fu seguita da 23 milioni di persone, suscitando grande scalpore e scandalo a Palazzo. L’anno successivo Carlo e Diana divorziarono.