Olena Zelenska, moglie del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha raccontato della notte del 24 febbraio in cui tutto è iniziato e il dramma dell’ultimo sguardo al marito prima di salutarsi, un momento in cui ancora non si era resa conto di quanto stava accadendo. La svolta è arrivata solo quando ha capito che poteva non rivedere più i suoi cari.
Olena Zelenska, il racconto di quando tutto è iniziato
Olena Zelenska in una lunga intervista a Porta a Porta andata in onda giovedì 30 giugno ha raccontato a Bruno Vespa uno sguardo più intimo della guerra che si sta combattendo in Ucraina. È lo sguardo di una moglie che ha deciso di rimanere al fianco di suo marito che ha nelle mani il destino del suo Paese, di una madre che deve spiegare ai propri figli quello che sta accadendo e deve dare loro una speranza nel futuro, anche se è impossibile ora pensare al domani, di una donna che è la First Lady e che se anche non imbraccia il fucile è simbolo di forza e resistenza, come altre donne ucraine.
Lo sguardo della Zelenska sul conflitto non è ingenuo ma puntuale e lucido nel ripercorrere tutti gli avvenimenti che hanno sconvolto la sua vita e quella di tutti gli ucraini che resistono con la consapevolezza di sfiorare in ogni momento la morte da quel tragico 24 febbraio quando la Russia ha sferrato il primo attacco.
In quella notte, dice la Zelenska, è stata “messa una croce sulla nostra vita di pace. Noi stavamo dormendo quando alle 5 del mattino abbiamo sentito le prime esplosioni sulla nostra città”. La First Lady non ricorda il suo primo pensiero, ma “sicuramente erano i pensieri più drammatici della mia vita. Mio marito era già vestito e mi disse una sola parola: ‘È iniziato‘”. Poi un breve scambio di battute. Lei che gli chiede cosa deve fare coi bambini – la coppia ha due figli, una ragazza di 17 anni e un maschio di 9 – e Zelensky che risponde: “Aspettate, vi telefonerò”.
Olena Zelenska, il dramma dell’ultimo sguardo
L’ultimo sguardo prima di separarsi è un ricordo vago, Olena racconta: “Credo sia stato di saluto, in quel momento non realizzavo che sarebbe stata una cosa lunga, che ci saremmo separati a lungo. Avevo la speranza che l’avrei rivisto, ma non la sicurezza”.
I figli di Zelenski stanno vivendo in modo diverso la guerra, anche perché hanno età diverse: “Il piccolo è preso dai discorsi delle armi, parla di come lui diventerà un giorno il primo difensore dell’Ucraina, lui è più militarizzato, lei si dedica più ai sogni”.
Il momento più drammatico? “Per me forse è stato quando ho capito che potevo non rivedere più i mei cari. Ho avuto un momento di debolezza e ho pianto, poi ho capito che dovevo resistere”. Da qui anche la decisione di restare in Ucraina e di non fuggire all’estero, un’ipotesi che non è stata nemmeno discussa col Presidente: “Sapeva che non avrei mai accettato”.
Olena Zelenska, la paura di morire
E sulla paura di morire, la Zelenska ha detto: “Qualsiasi persona ha paura di morire. Io ho sempre guardato con sospetto le persone che non hanno paura di morire, se non ne hai paura non hai paura nemmeno della morte degli altri. Questa è la differenza tra noi e i russi: per noi ogni vita è preziosa”.