Kuchisake-onna: la leggenda terrorizza il Giappone

La leggenda della donna dal volto squarciato è un incubo che percorre le strade del Giappone, infondendo un profondo terrore con la sua presenza spettrale

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Nel cuore pulsante della cultura giapponese si nascondono ombre inquietanti, leggende metropolitane che emanano terrore e mistero. Il Giappone, con la sua tradizione millenaria, è un vero e proprio maestro nel tessere storie horror che gelano il sangue nelle vene.

In poche parole, quando si parla di leggende del Sol Levante, non si può fare a meno di provare un brivido lungo la schiena.

Accendete le luci e stringete forte il cuscino, perché oggi vi racconteremo una storia che farà battere forte il cuore. Vi portiamo nel buio delle notti giapponesi, per parlare di Kuchisake-onna, conosciuta anche come “The Slit Mouth Woman“. Dietro la maschera chirurgica che indossa, si nasconde un volto da incubo. Un racconto che potrebbe farvi rimanere svegli, con la luce accesa. Non dite che non vi avevamo avvertito.

L’antica leggenda horror di Kuchisake-onna

Nel 1979, in Giappone si diffuse una storia che avrebbe lasciato un’impronta indelebile sulla cultura popolare del Paese. Era la leggenda di Kuchisake-onna, un’ombra spettrale tornata dal regno dei morti con un solo scopo: perseguitare le sue vittime innocenti. La storia causò talmente tanto scompiglio che le scuole intensificarono le misure di sicurezza, costringendo i bambini a tornare a casa solo in gruppo e sotto l’occhio vigile delle loro insegnanti.

Si narra che, nel cuore dell’era Edo, tra il 1603 e il 1868, visse una donna di straordinaria bellezza. Il suo magnetismo era talmente potente che, mentre camminava per il villaggio, incantava gli uomini con il suo fascino irresistibile.

La sua vita fu sconvolta quando sposò un nobile samurai. Nonostante l’apparente felicità, si lasciò sedurre da un soldato, dando così vita a una relazione clandestina. Quando il marito scoprì l’adulterio, con il cuore a pezzi affrontò l’amante, chiedendogli perché avesse scelto proprio sua moglie. L’uomo rispose senza esitazione che la giovane donna era talmente bella che non avrebbe potuto resisterle.

In una drammatica svolta di eventi, il samurai scelse di risparmiarlo e di rivolgere la sua vendetta verso la moglie infedele. In un atto di spietata vendetta, le tolse ciò che considerava più prezioso: la sua bellezza. Quando tornò a casa, infatti, con disprezzo glaciale, le sfigurò il volto, tramutandolo in un ghigno macabro. Questo sinistro sorriso, una sorta di glasgow smile, fu il risultato di un gesto che avrebbe segnato per sempre il volto di Kuchisake-onna. Sconvolta dallo shock e dal dolore, la donna scelse la via della morte per sfuggire a una realtà insopportabile, togliendosi la vita.

Il suo spirito, tormentato da un dolore intollerabile e una sete insaziabile di vendetta, continua, ancora oggi, a vagare sulla Terra. La sua anima errante gira per il mondo e si avvicina alle persone chiedendo loro se la trovano bella. Se i malcapitati urlano o rispondono di sì, lei infliggerà loro una ferita simile alla sua. Se invece la risposta è no, la donna seguirà la sua vittima fino a casa per assassinarla.

I misteriosi avvistamenti di Kuchisake-onna

Nel corso degli anni, sono state numerose le apparizioni di Kuchisake-onna che hanno turbato l’immaginario collettivo. Nel 2004, in Corea del Sud, le strade furono pervase da un’atmosfera di terrore e mistero quando una donna, con il viso celato da una maschera rossa, iniziò a inseguire alcuni bambini.

L’ultimo avvistamento documentato risale, invece, al 2018 nel cuore del Texas. Un luogo lontano dalla sua terra natia, ma che ha vissuto un episodio altrettanto preoccupante. Una donna, con il volto nascosto da una mascherina, si avvicinò a un bambino. Con un gesto lento e deliberato, si scoprì il volto rivelando il suo sorriso terrificante che sembrava strapparle il viso in due.

Secondo la leggenda, sembra che le vittime non abbiamo scampo. Tuttavia, si racconta che rispondendo con un semplice “forse” alla sua domanda è possibile interrompere il macabro rituale e sfuggire alla sua terribile vendetta. Sembrerebbe insomma che la nostra inquietante signora mascherata, nonostante il suo ghigno e le sue intenzioni omicide, resti disorientata di fronte alle ambiguità.

Un racconto che, con la sua miscela perfetta di suspense e horror, è l’ideale per aggiungere un po’ di pepe alla vostra serata di Halloween. Perché, dopotutto, cosa c’è di meglio di una leggenda urbana giapponese per rendere la notte più spaventosa?