Perché si parla tanto di Fedez e della Rai dopo il concerto del Primo maggio

L'attesa esibizione di Fedez sul palco del concertone è diventata l'argomento del giorno (e non per la musica): cosa è successo

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Redazione

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Non sarebbe stato un concerto del Primo maggio come si deve senza una polemica del giorno dopo.

E così, ecco puntuale, come dopo in ogni Festa dei lavoratori il polverone mediatico del giorno. Questa volta a opera di Fedez, che fa tremare la Rai, accusandola di censura e pubblicando un video di una telefonata dei giorni precedenti la sua esibizione sul palco.

Ma cosa è successo con esattezza? Andiamo con ordine. Fedez era tra i nomi più attesi del concertone, che quest’anno finalmente è tornato dal vivo e con una parvenza di pubblico. Il rapper, una volta arrivato il suo momento, si è lanciato in un monologo in favore dei lavoratori dello spettacolo e del Ddl Zan, la proposta di legge contro l’omotransfobia, con attacchi diretti ad alcune parti politiche e un appello al presidente del Consiglio Mario Draghi.

Il punto sul quale si dibatte in queste ore però non è legato a quella parte del discorso, bensì all’introduzione: “È la prima volta che mi viene chiesto di inviare un testo di un mio intervento perché venisse messo al vaglio di approvazione della politica. Approvazione che a quanto pare non c’è stata in prima battuta, o meglio dai vertici di Rai3 mi hanno chiesto di omettere dei nomi di politici e partiti ed edulcorarne il contenuto. Ho dovuto combattere un pochino, però alla fine mi è stato dato il permesso di potermi esprimere liberamente. Mi assumo tutte le responsabilità di ciò che dico e faccio, sappiate però che il contenuto di questo mio intervento è stato definito inopportuno dalla vicedirettrice di Rai3”.

Parole che sono state smentite in una nota diffusa da viale Mazzini in cui si legge: “È fortemente scorretto e privo di fondamento sostenere che la Rai abbia chiesto preventivamente i testi degli artisti intervenuti al tradizionale concertone del Primo Maggio, per il semplice motivo che è falso, si tratta di una cosa che non è mai avvenuta. Né la Rai né la direzione di Rai3 hanno mai operato forme di censura preventiva nei confronti di alcun artista del concerto: la Rai mette in onda un prodotto editoriale realizzato da una società di produzione in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, la quale si è occupata della realizzazione e dell’organizzazione del concerto, nonché dei rapporti con gli artisti. Il che include la raccolta dei testi, come da prassi”.

Immediata la replica di Fedez: “È una cosa che non mi piace e avrei voluto evitare di fare, però nel momento in cui mi si dà del bugiardo mi vedo costretto a pubblicare la telefonata, che fortunatamente ho registrato”, spiega il rapper pubblicando il video del momento in cui ha ricevuto la telefonata dalla Rai per discutere di ciò che avrebbe voluto dire sul palco del concerto del Primo maggio.

“Francamente non mi sarei aspettato che dai vertici della Rai arrivasse una smentita rispetto a quello che è accaduto ieri – ha sottolineato Fedez in una storia su Instagram -. Sono stato chiamato dalla vicedirettrice di Rai3 e da una serie di suoi collaboratori, che mi hanno detto parole come ‘devi adeguarti ad un sistema’ oppure ‘i nomi che fai non puoi dirli’, e una serie di altre cose. Tutto questo dopo aver mandato il mio testo previa applicazione da parte loro, che già è assurdo di per sé”.

All’indomani della performance, però, si parla solo del botta e risposta tra Fedez e la Rai e non dei temi, sacrosanti, su cui il rapper voleva sensibilizzare le istituzioni. Un vero peccato e una sconfitta per tutti.