Giovedì Grasso, origini, significato e tradizioni

Giovedi e Martedì Grasso segnano l'inizio e la fine del Carnevale, ma non in tutta Italia: origini, tradizioni e differenze

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Sancisce l’inizio ufficiale di sei giorni di festeggiamenti, all’insegna di colori, feste, maschere e divertimento. Stiamo parlando del Giovedì Grasso, il giorno in cui – per tradizione – si dà il via al Carnevale.

Le origini di questo appuntamento vanno ricercate nel passato e nelle tradizioni legate a questo momento dell’anno e al fatto che precede un periodo molto importante per la Chiesa Cattolica. Ogni anno la data cambia, proprio come quella della Pasqua, ma non in tutta Italia si festeggia lo stesso giorno: ci sono luoghi, infatti, che seguono un calendario differente.

E allora spazio a costumi, maschere, parate, balli: in Italia c’è una storia ricca di tradizioni collegate al Carnevale, che si declina in tanti appuntamenti unici nel loro genere e che attirano ogni anno curiosi e amanti di questo periodo dell’anno e di questa festa.

Giovedì Grasso, perché si chiama così: le motivazioni

Un momento di grandi festeggiamenti che si concludono sei giorni dopo: giovedì e martedì vengono entrambi chiamati con il termine grasso e la ragione è da ricercarsi nella tradizione cattolica. Infatti, si tratta di un periodo in cui ci si può lasciare andare a cibi ricchi e gustosi, prima dell’inizio della Quaresima, durante la quale invece alcuni alimenti vengono evitati.

E quindi via libera a dolci e carne, per fare un esempio, prima delle rinunce tipiche delle settimane che precedono la Pasqua. Se il Giovedì Grasso è il giorno che dà il via ai festeggiamenti, il martedì successivo è quello di chiusura. Dopo, infatti, vi è il Mercoledì delle Ceneri che indica l’inizio della Quaresima. Un periodo che dura circa 40 giorni e che per i cattolici è dedicato a penitenza e preghiera.

Il Carnevale, quindi, è strettamente legato alla Pasqua e per questo non ha una data fissa, ma in genere si celebra tra febbraio e marzo.

Ci sono, inoltre, dei luoghi che hanno date diverse da tutte le altre. È il caso dell’Arcidiocesi di Milano, dove si tiene il Carnevale ambrosiano che inizia più tardi e si conclude durante la Quaresima, questo accade – secondo una leggenda – perché Sant’Ambrogio avrebbe chiesto di aspettare il suo ritorno da un pellegrinaggio per iniziare la Quaresima. C’è poi chi afferma che, invece, ha stabilito che il periodo di preghiera prima della Pasqua coincidesse con i 40 giorni che Gesù ha trascorso nel deserto. La conseguenza sarebbe stata un Carnevale più lungo.

E anche nell’Arcidiocesi di Lucca la fine del Carnevale è posticipata e si tiene la prima domenica di Quaresima.

La tradizione del Carnevale: origini

Divertente, colorato, ricco di feste, ma da dove ha origine il Carnevale? Pare che la genesi sia da ricercare in tempi molto antichi, addirittura potrebbe essere la diretta evoluzione di quelle che si tenevano ai tempi dei greci e dei romani, feste durante le quali si dava spazio a divertimenti, scherzi e anche alla possibilità di farsi beffa delle regole.

Tradizioni che si sono evolute e che hanno dato vita in Italia a tanti appuntamenti diversi e molto apprezzati in tutto il mondo, come il Carnevale di Venezia, quello di Viareggio e molti altri. Parole d’ordine? Tanto divertimento, maschere e un pizzico di fantasia.