Pancake, come sono nati e quando si possono mangiare

Deliziosi sia dolci che salati, i pancake sono un piatto tipico dell'America settentrionale, dove viene servito soprattutto a colazione: ecco come prepararli

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Giulia Sbaffi

Web Content Editor

Appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Quando non è in giro o al pc, riempie di coccole i suoi amati gatti.

Li avrete sicuramente visti in qualche film o serie tv, dal momento che appartengono alla classica prima colazione americana: i pancake sono immancabili in ogni casa statunitense o canadese, da accompagnare a salse dolci o a condimenti salati. Sono facilissimi da preparare, richiedono pochi ingredienti e ancor meno tempo da trascorrere in cucina, e il risultato è semplicemente delizioso. Scopriamo quali sono le origini dei pancake, come prepararli e in che modo mangiarli.

Che cosa sono i pancake

I pancake sono delle frittelle simili alle crêpe, ma un pochino più spesse: ne esistono tantissime varianti, ma quella più conosciuta è senza dubbio la versione nordamericana, che è entrata rapidamente a far parte della cultura di massa per via del cinema e della tv. Questo piatto rappresenta infatti una delle pietanze alla base di una tipica colazione statunitense o canadese, dove solitamente viene servito in abbinamento a prodotti dolci come lo sciroppo d’acero, le confetture o il burro d’arachidi. Per renderli più morbidi e voluminosi, spesso viene persino usato un agente lievitante: i pancake diventano così ancora più appetitosi.

Come abbiamo detto, i pancake sono diffusi in molte altre parti del mondo, dove vengono preparati seguendo ricette originali e, talvolta, persino molto diverse tra loro. Nel Regno Unito e in Irlanda, ad esempio, tendono ad essere molto più sottili e vengono consumati soprattutto durante il periodo di Carnevale. In Scozia sono raramente serviti a colazione, ma vengono invece portati in tavola come dessert. In Australia e in Nuova Zelanda, invece, sono quasi sempre dolci – abbinati a panna e marmellata o al burro. Mentre nell’Europa dell’est sono frittelle umide farcite con marmellata, cioccolato o noci tritate.

Sebbene i pancake siano tipici dei Paesi anglosassoni, le loro origini sono decisamente diverse. Ci sono testimonianze di un loro probabile consumo già in età preistorica, ma le prime tracce di queste frittelle compaiono nell’antica Grecia, dove vengono descritte nelle opere di alcuni poeti dell’epoca. Questi pancake venivano preparati con farina di frumento, olio d’oliva, miele e latte cagliato e venivano serviti a colazione. Anche gli antichi romani ne avevano la loro versione, che tuttavia non ha molto a che vedere con quelli che conosciamo oggi. La parola inglese “pancake” appare solamente nel XV secolo.

Pancake, la ricetta e gli abbinamenti

Preparare i pancake, come abbiamo anticipato, è davvero molto facile e richiede pochi ingredienti: la ricetta originale nordamericana, quella più conosciuta, vede l’uso di burro, farina 00, latte, zucchero, uova, lievito (che può essere sostituito con del bicarbonato di sodio) e un pizzico di sale. Iniziate facendo sciogliere 25 gr di burro in un pentolino a fuoco basso, lasciandolo poi intiepidire. Versate in una ciotola i tuorli di due uova, aggiungendo 200 ml di latte intero e il burro fuso. Mescolate bene con una frusta, quindi unite anche la farina e il lievito per dolci setacciati.

Incorporate bene le polveri, aggiungete un pizzico di sale e lasciate riposare una volta ottenuto un composto omogeneo. Dedicatevi quindi a montare gli albumi a neve con le fruste elettriche, versando man mano 15 gr di zucchero. A questo punto non vi resta che unirli al resto del composto. Mescolate con la frusta, compiendo un movimento delicato dal basso verso l’alto. Per cuocere i pancake, scaldate una padella antiaderente con una piccola noce di burro e versate al centro un mestolo di impasto. Lasciate cuocere a fuoco medio per un paio di minuti, fin quando non compariranno delle piccole bollicine, quindi girate le frittelle con una spatola e aspettate che diventino leggermente dorate.

L’ideale sarebbe consumare i pancake non appena sono pronti, ancora ben caldi. Come servirli? Avendo un sapore neutro, sono perfettamente abbinabili sia a condimenti dolci che salati, a seconda delle preferenze. Per quanto riguarda la versione dolce, i pancake possono essere conditi con sciroppo d’acero, marmellate e confetture, panna, burro d’arachidi, cioccolato, panna e molto altro. Inoltre, si possono aggiungere svariate decorazioni come noci e frutta fresca. I pancake salati, invece, si prestano praticamente a qualsiasi tipo di abbinamento: dai salumi al formaggio, il limite è solo la fantasia.

Quando mangiare i pancake

Abbiamo già detto che in alcune culture, come ad esempio il Nord America, i pancake rappresentano la tipica colazione e vengono dunque serviti al mattino, ma nel mondo ci sono molte altre tradizioni particolari legate a questo cibo. Senza dubbio, la più famosa riguarda il Pancake Day: con questo termine si indica il giorno di Martedì Grasso (ovvero quello in cui terminano i festeggiamenti di Carnevale e ha inizio il periodo della Quaresima). Storicamente, infatti, le frittelle venivano preparate durante questa giornata per terminare le scorte di grasso o di strutto prima che avesse inizio il periodo dell’astinenza dal consumo dei prodotti di origine animale – che non potrebbero essere mangiati durante la Quaresima.

Ancora oggi, la tradizione del Pancake Day è molto diffusa, soprattutto nel Regno Unito, in Canada, in Australia e in Nuova Zelanda. Molte manifestazioni vengono organizzate in questa giornata, e le protagoniste sono proprio le frittelle: è il caso, ad esempio, della “corsa dei pancake”, durante la quale bisogna correre con una padella in mano lanciando ripetutamente in aria una frittella e cercando di riprenderla al volo. Questa si trasforma dunque in un’occasione per divertirsi tutti insieme e per assaporare un prodotto delizioso.