Tutti conosciamo Luisa Spagnoli. La donna, l’imprenditrice, la fondatrice dell’omonima casa di moda e, poi, la creatrice del Bacio Perugina, il cioccolatino che con la sua dolcezza e le frasi iconiche dedicate all’amore, è diventato il simbolo degli innamorati.
Intuitiva, visionaria, appassionata e geniale. Descriverla con un solo aggettivo è impossibile perché Luisa Spagnoli è stata tante cose, ma è stata soprattutto una donna straordinaria che ha cambiato e riscritto le sorti dell’Italia intera, diventando un esempio per le donne di tutte le generazioni e lasciando un’impronta indelebile per l’eternità.
A raccontare la sua storia, e la sua impresa, c’è anche una miniserie di Rai 1, andata in onda per la prima volta nel 2016, che porta la firma di Lodovico Gasparini e che vede una splendida Luisa Ranieri indossare i panni dell’imprenditrice indimenticabile.
Chi era Luisa Spagnoli
Nasce a Perugia il 30 ottobre del 1877, Luisa Spagnoli, ed è figlia di Pasquale Sargentini, che di mestiere è un pescivendolo, e di Maria Lo Conte, casalinga. Pur non vivendo in condizioni agiate, trascorre un’infanzia spensierata, con l’obiettivo di cambiare la sua vita un giorno. Un sogno che sembra avverarsi dopo il compimento dei 18 anni quando incontra Annibale Spagnoli, dal quale eredita il cognome.
Luisa ha solo 21 anni quando decide di sposare quello che crede essere l’amore della sua vita. I due fantasticano, progettano e immaginano il loro futuro fino a crearlo. Rilevano una drogheria e iniziano a produrre confetti. Intanto le promesse d’amore vengono suggellate dalla nascita di tre figli: Mario, Armando e Aldo.
Intraprendente e visionaria, Luisa Spagnoli decide di espandere la sua attività, entrando in società con Francesco Buitoni e Leone Ascoli. Insieme a loro, nel 1907, apre una piccola azienda nel cuore di Perugia, scegliendo per quella attività pochi e fidati dipendenti e un nome che entrerà nella storia: Perugina, appunto. I progetti di Luisa, però, devono scontrarsi con lo scoppio della Grande Guerra che piega le aziende, le persone e l’Italia intera. Perugina non chiude, però, e in quegli anni l’azienda viene portata avanti proprio da lei, che lavora incessantemente insieme ai suoi figli Mario e Aldo.
Non è solo un’imprenditrice e una lavoratrice instancabile, Luisa, ma è anche una mamma e come tale ha delle esigenze. Così ecco che, in maniera estremamente innovativa, introduce nella sua azienda il diritto all’allattamento e la nursery. Alla termine della guerra, la Perugina è un’azienda avviata e collaudata che conta oltre cento dipendenti.
L’amore proibito e lo scandalo
Quando Annibale Spagnoli decide di ritirarsi dalla dirigenza dell’azienda, Luisa si ritrova a lavorare fianco fianco con Giovanni Buitoni, fratello di Francesco. Tra loro c’è molta complicità, ma quell’intesa che è sempre esistita sul lavoro si trasforma presto in qualcos’altro.
Contro ogni “regola di buon senso”, i due si innamorano. È un amore proibito, una relazione scandalosa, un fuoco che dovrebbe essere spento. Luisa, infatti, è più grande di Giovanni di 14 anni, ma soprattutto è sposata ed è una mamma. Motivi, questi, che comunque non bastano a tenerli lontani.
Luisa e Giovanni diventano amanti, lo fanno con estrema discrezione proteggendo quella relazione segreta fino all’uscita della biografia di lui, all’interno della quale parlerà di un legame forte e invincibile. Annibale, invece, lo scoprirà prima, allontanandosi così dall’azienda di famiglia.
I negozi, il Bacio Perugina e la grande impresa
Come imprenditrice, Luisa Spagnoli, ha molte intuizioni. Nel 1922 presenta all’Italia, e poi al mondo intero, il Bacio Perugina. Si accorge che ci sono troppi sprechi, all’interno della produzione aziendale, e alla fine decide di creare qualcosa di unico proprio con il cioccolato e la granella di nocciole che a fine giornata restano inutilizzati. Così nasce il Cazzotto, poi ribattezzato Bacio Perugina dal suo Giovanni.
Nel pieno del successo, l’imprenditrice sceglie di lanciarsi in una nuova avventura: l’allevamento di conigli d’angora, il cui pelo viene impiegato per creare filati, per la produzione di scialli e boleri, che ottengono un successo a livello internazionale. Sofia Loren, Anna Magnani e Esther Williams sono alcune delle celeb che indossano le sue proposte.
Ma Luisa non si occupa solo dell’espansione della sua azienda, ma anche del benessere dei suoi dipendenti, e soprattutto delle donne. È una pioniera, in questo senso, lo è quando inaugura la nursery aziendale nello stabilimento di Fontivegge, quando apre degli spacci per permettere alle donne di fare la spesa, quando si offre di pagare gli studi ai figli degli operai.
Non riuscirà a vedere l’espansione della sua azienda, né il passaggio da progetto artigianale a impresa di successo internazionale. Luisa Spagnoli, infatti, morirà nel 1935 a causa di una malattia, assistita dal suo Giovanni che le resterà accanto fino alla fine. A far decollare quella che oggi è la celebre griffe di moda che porta il suo nome sono stati infatti il figlio Mario e il nipote Annibale, detto Lino.