Alessandro Manzoni, dalla depressione alla balbuzie: storia di un letterato

Manzoni ci ha lasciato una ricca produzione in prosa e poesia, ma chi era l'uomo dietro il letterato?

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Virginia Leoni

Giornalista e Lifestyle Editor

Nata nel 1981, giornalista, ufficio stampa e socia di una casa editrice, ha trasformato la sua passione in lavoro. Ama scrivere, leggere e raccontare.

Croce e delizia di molti studenti, grande letterato della storia italiana, Alessandro Manzoni ci ha lasciato alcuni capolavori dal valore inestimabile. A partire da quella che è, senza dubbio, una delle sue opere più note, ovvero I promessi sposi, un romanzo che racconta (facendola davvero breve) le vicende di una coppia di innamorati e tutte le peripezie che devono affrontare per stare insieme. Ma la sua produzione letteraria ha spaziato dalla prosa alla poesia, lasciandoci un’eredità inestimabile.

Basta chiudere gli occhi e le reminiscenze del passato portano alla luce stralci dei suoi capolavori perché, come ogni grande letterato o artista, la sua influenza, e quella delle sue opere, non tramonterà mai.

Alessandro Manzoni è vissuto tra il 1785 e il 1873, ma chi era la persona dietro l’uomo di lettere? A quanto pare, soffriva di depressione, era balbuziente e ha dovuto affrontare tanti momenti difficili nel corso della sua vita.

Alessandro Manzoni, le sue fragilità

Troppo spesso nel nostro immaginario gli uomini di cultura del passato hanno una tempra salda, uno spirito indomito e la capacità di leggere il mondo.

Sarà perché ci approcciamo allo studio delle loro vite quando siamo giovanissimi e ci immergiamo nella loro produzione per comprendere come raccontano loro stessi e il mondo, ma senza fermarci davvero a riflettere sugli uomini e le donne dietro l’artista. Così accade anche per quanto riguarda Alessandro Manzoni, una delle penne più note della storia della letteratura italiana.

Lo scrittore aveva natali celebri, infatti il nonno materno era il famoso Cesare Beccaria mentre il papà discendeva da una famiglia nobile. Già da giovanissimo ha mostrato un profondo interesse per la letteratura e durante gli anni della gioventù ha vissuto in Italia e a Parigi, luoghi in cui ha avuto modo di incontrare personaggi di spicco.

La svolta, sul fronte privato, è avvenuta quando ha conosciuto la futura moglie: Enrichetta Blondel. I due si sono sposati nel 1808 e hanno avuto dieci figli. Alla morte della moglie pare che Alessandro Manzoni abbia vissuto un periodo molto difficile, e l’affetto che nutriva per la consorte si può comprendere  – forse – analizzando quello che viene ricordato come il momento della sua conversione.

Infatti il 2 aprile 1810, è avvenuto quello che è noto come il “miracolo di San Rocco”: Manzoni era per strada a Parigi durante i festeggiamenti per le nozze di Napoleone I e – per il caos –  ha perso la moglie, a quel punto si è ritrovato nei giardini della chiesa di San Rocco dove ha pregato per ritrovarla. E così è avvenuto.

Il letterato era balbuziente e pare che questa sua caratteristica sia stata acuita durante una profonda fase depressiva della sua vita, che ha vissuto in seguito al decesso di Enrichetta avvenuto il giorno di Natale del 1833. La sua balbuzie non gli permetteva di parlare in pubblico e, a questa si aggiungevano, l’agorafobia, gli attacchi di panico e la depressione.

Fragilità, dietro il grande letterato, che non stupiscono perché sono in tanti gli autori celebri che sono noti per aver sofferto, basti pensare a Giacomo Leopardi, oppure a Baudelaire e al suo spleen.

Milano: la statua di Alessandro Manzoni
Fonte: Getty Images: foto di Bluered/REDA&CO/Universal Images Group
La statua di Alessandro Manzoni a Milano

Alessandro Manzoni, le seconde nozze e i dolori

Tanti dolori hanno segnato la vita di Manzoni, lutti importanti: a partire dalla perdita della prima moglie. Ma il letterato non è stato solo a lungo: infatti quattro anni dopo la morte di Enrichetta, nel 1837 ha sposato la nobildonna Teresa Borri.

Con lei ha vissuto per tanti anni, durante i quali ha proseguito con la sua produzione letteraria, ma ha anche dovuto fare i conti con la perdita di alcuni dei suoi figli: dalla primogenita Giulia, a Cristina. E poi quella della amata mamma e del caro amico Fauriel. Negli anni Alessandro Manzoni ha perso altri amici, figli e anche la seconda moglie Teresa, nel 1861.

Nel corso della sua vita ha dovuto affrontare periodi difficili, come quello della gioventù quando studiava nei collegi. Inoltre pare che il padre naturale non fosse Pietro Manzoni, bensì Giovanni Verri che si dice sia stato l’amante della madre. Sembra anche che la cosa all’epoca fosse nota.

Alessandro Manzoni è morto nel 1873, il 22 maggio. A noi ha lasciato una produzione letteraria incredibile e vastissima che spazia da I promessi sposi per arrivare a Inni Sacri e Odi Il Conte di Carmagnola e l’Adelchi, solo per citare alcuni dei suoi capolavori.