Sanremo, il vocal coach Genise: “Ariston inadeguato”. Errore: “Peccato per le donne”

Il Festival di Sanremo 2023 si è concluso con la vittoria di Marco Mengoni: il commento del vocal coach Giancarlo Genise e di Loredana Errore

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Redazione

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Il Festival di Sanremo 2023 si è concluso con la vittoria di Marco Mengoni. Un trionfo annunciato, quello in Due vite, che l’ha riportato sul gradino più alto del podio a 10 anni dalla sua prima vittoria in L’essenziale. A sorpresa il secondo posto di Lazza, cui seguono Mr Rain, Ultimo e Tananai, che da ultimo nel 2022 si è ritrovato ai piedi del podio.

Abbiamo sentito per voi il parere di Loredana Errore, artista e attenta spettatrice del Festival di Sanremo, e il vocal coach Giancarlo Genise, che ci ha lasciato un commento tecnico e un utile consiglio per il vincitore Marco Mengoni, ammesso di diritto alla finale di Eurovision 2023 a Liverpool. Infine, un suggerimento organizzativo per le prossime edizioni del Festival e che è arrivato anche da altre parti: lasciare il Teatro Ariston per spostarsi in una struttura più idonea.

Festival di Sanremo, dal bacio di Rosa Chemical al crollo di Madame

28 canzoni in gara, certo, ma anche tantissimi altri momenti che di certo non dimenticheremo facilmente. In ultimo, il bacio alla francese che Rosa Chemical ha preteso da Fedez, subito dopo aver simulato un amplesso e che non è proprio piaciuto alla moglie Chiara Ferragni che ha richiesto un duro chiarimento sul palco (il video off-camera ha fatto il giro della Rete).

Inaspettato, poi, è stato anche il crollo di Madame. La giovanissima artista vicentina, che sul palco ha interpretato il brano martellante Il bene nel male, si è lasciata andare a un lungo abbraccio con Amadeus, dopo averlo ringraziato per il sostegno ricevuto a seguito delle tante polemiche che sono circolate sul suo conto.

La lunghissima finale è stata vista da oltre 11 milioni di telespettatori: vediamo cosa ne pensano Loredana Errore e il vocal coach Giancarlo Genise.

Il commento alla finale di Loredana Errore

Abbiamo sentito per voi Loredana Errore, che ci ha dato un suo parere su quello che è accaduto durante la finale.

Sei d’accordo col podio?
“È stato il podio che pensavo, pensando soprattutto alle canzoni. Complimenti al vincitore Marco Mengoni, Lazza e Mr Rain. Peccato che non ci sia stata nessuna donna nei primi tre”.

Il momento che più ti ha emozionato del Festival?
“Il momento che più mi ha emozionata non è stato solo uno, sono tanti. Ognuno ha donato qualcosa di importante e spero che ciò che è stato possa solo migliorare la nostra umanità”.

Loredana Errore
Fonte: Ufficio Stampa
Loredana Errore

La rivelazione di Sanremo 2023 tra cantanti, super ospiti e co-conduttrici?
“La conduzione è stata professionale e allo stesso tempo con un ritmo gradevole, Amadeus un ottimo direttore artistico che ha dato voce a più argomenti. I suoi compagni di viaggio, a partire da Gianni Morandi, sono stati convincenti e hanno regalato a noi pubblico tante e diverse emozioni, davvero tante, compresi tutti i super eroi che ancora a questa età hanno dato il vero e meglio di sé”.

Il commento tecnico del vocal coach Giancarlo Genise

Giancarlo Genise ci ha lasciato le sue impressioni a caldo sul vincitore, del quale ha parlato per tutta la settimana del Festival, e sulla possibilità di pensare a una nuova location per l’organizzazione della kermesse.

Il tuo giudizio tecnico su chi ha vinto e sul suo percorso a Sanremo?
Marco Mengoni potrebbe fare della voce quel che vuole, cantare qualsiasi cosa. Ha dimostrato una grande maturità, una grande padronanza, un grande focus. Ha dimostrato se stesso ogni volta che cantava in quei tre minuti, dando tutto se stesso e mettendo la sua vita. È empatico e questa è una delle più grandi doti che un artista possa avere. Una vittoria strameritata che si vociferava da tempo, ma solo attraverso l’ascolto abbiamo potuto capirne l’immensità. È uscito un Marco Mengoni vero, non sovrastrutturato, non costruito. Era tutto perfetto, collocato perfettamente, proprio come quando c’è una congiunzione astrale di tutti i pianeti”.

Giancarlo Genise
Fonte: Ufficio stampa
Giancarlo Genise

Possiamo aspettarci un nuovo effetto Måneskin? Quale consiglio dai per affrontare l’Eurovision?
“Io spero tanto che ci possa essere un effetto Måneskin anche per Marco Mengoni perché se lo merita davvero. In Let it be ha dimostrato di avere una voce internazionale. Lui aveva fatto l’Eurovision 10 anni fa ma il consiglio che io do, che è molto importante, perché i Måneskin lo fecero, è di partecipare agli eventi collaterali organizzati prima della finale di Liverpool in cui gli artisti cantano proprio per presentarsi, per farsi conoscere, cosa che invece non fecero Mahmood e Blanco. Invece sono importanti, perché può entrare in empatia e farsi conoscere dall’Europa. Far capire chi è, mostrarsi”.

Un bilancio da esperto su questo Sanremo?
“Se ne sono lette di tutti i colori su questo Festival di Sanremo, credo che sia uno dei più bei Festival ai quali abbia assistito. Non metterei le nuove proposte nei Big perché non sono conosciuti e non c’è la stessa attenzione che possono avere gli artisti noti. Il Sanremo dei giovani dovrebbe proprio concludersi a dicembre per poi riprendere l’anno successivo.

Non farei un percorso così ravvicinato, farei un lavoro di investimento discografico. Avrei dato questi sei posti non alle Nuove Proposte ma ad altri sei Big, sarebbe stata molto più accesa la gara, senza ombra di dubbio. Questa è l’unica nota che io mi sento di consigliare per il prossimo Festival di Sanremo.

Trovo che Amadeus sia stato un grandissimo padrone di casa, grandissima direzione, grandissima la dirigenza Rai. Non c’è nulla da dire, ineccepibile, ma si può sempre migliorare. Forse per il livello che ha raggiunto il Festival e per il fatto che ci vedono in tutto il mondo, oltre all’Eurovision che ha raggiunto una grande visibilità anche in Italia, l’Ariston non è più adeguato per tenere il Festival di Sanremo.

Non assistiamo più a una performance canora ma la musica si vede, l’artista porta in scena quello che è se stesso. Forse non è più adatto per questo evento. Ci vorrebbe qualcosa di più simile all’Eurovision. Sempre a Sanremo, si dovrebbe costruire un palazzetto. So che rappresenta la storia del Festival ma sono cambiate le esigenze, sono cambiate le dinamiche, siamo passati da quando si ascoltava il Festival di Sanremo in radio e poi si è visto in televisione. C’è bisogno di un adeguamento”.